Aif, mons. Giorgio Corbellini nominato presidente ad interim

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Mons. Giorgio Corbellini è il nuovo presidente ad interim dell’Autorità di Informazione Finanziaria. Prende il posto del card. Attilio Nicora, il “fondatore” dell’Aif e il protagonista dei primi passi di quel processo di trasparenza della finanza vaticana iniziata sotto Benedetto XVI. Scegliendo monsignor Corbellini, Papa Francesco sembra dare un indirizzo preciso. Si tratta di una scelta di basso profilo (un arcivescovo al posto di un cardinale), ma istituzionale e interna. Un segnale che, a fianco delle consulenze esterne su temi come la comunicazione e la finanza, Papa Francesco sembra aver deciso di affiancare “consulenti di Stato”, persone che conoscono le peculiarità e la macchina della Santa Sede.

Risponde appunto a questi requisiti Giorgio Corbellini. Presidente dell’Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica, già sottosegretario dello Stato di Città del Vaticano dal 1993 al 2011, e prima ancora capoufficio giuridico del governatorato, Corbellini è stato considerato avere la competenza giuridica giusta per la presidenza dell’Autorità di Informazione Finanziaria.

In più, conosce bene i dettagli del processo di trasparenza avviato sotto Benedetto XVI. Era numero tre dello Stato di Città del Vaticano quando la Santa Sede firmò nel 2009 la Convenzione Monetaria con l’Unione Europea, che portò poi alla stesura della prima legge antiriciclaggio vaticana. Quella convenzione fu firmata in un clima di tensione con l’Europa, tanto che Carlo Maria Viganò, allora segretario generale del Governatorato, propose addirittura sganciare la Santa Sede dalla zona euro, per evitare di subire a condizioni considerate troppo restrittive. Una tensione così alta che il 17 dicembre 2009 Joaquin Almunia, commissario europeo per gli Affari Economici e monetari, rifiuta di firmare la convenzione nella stessa stanza di Mons. André Dupuy, nunzio apostolico presso l’Unione Europea, e così entrambi firmano la Convenzione nel proprio ufficio.

Corbellini era in carica al governatorato anche durante la prima “on site visit” dei valutatori di MONEYVAL, il comitato del Consiglio d’Europa che valuta l’aderenza dei Paesi membri agli standard internazionali anti-riciclaggio. In quell’occasione, i valutatori fecero i loro rilievi alla legge anti-riciclaggio vaticana. Rilievi che portarono alla stesura di una nuova normativa anti-riciclaggio, che fu decisiva per il giudizio generalmente positivo di MONEYVAL al sistema finanziario della Santa Sede.

Da allora, molti passi avanti sono stati fatti. Un lavoro incessante di miglioramento che ha portato la Santa Sede a creare un sistema finanziario peculiare e trasparente. La recente approvazione del nuovo statuto dell’AIF (che aveva, tra le novità,  il fatto che il presidente dell’autorità venisse qualificato come presidente del Consiglio direttivo) aveva segnato un cambio di marcia, che portava naturalmente alla scelta di un nuovo presidente, considerato il fatto che lo stesso Nicora ha superato di due anni l’età della “pensione”.

La scelta è quindi caduta su mons. Giorgio Corbellini. Il Papa lo ha voluto ad interim, e questo gli permette in qualche modo di avere le mani libere per fare una altra scelta in futuro.  E ha preferito una scelta interna, la seconda in questi ultimi giorni. Lo scorso sabato, il prof. Vincenzo Buonomo è stato nominato consigliere dello Stato di Città del Vaticano. Direttore del Corso di Laurea in Giurisprudenza presso la Pontificia Università Laternanese, Buonomo è Capo Ufficio della Rappresentanza Pontificia presso le Organizzazioni e Organismi delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (F.A.O., I.F.A.D., P.A.M.). Anche questa, una scelta interna e istituzionale. Piccoli passi che sembrano andare nella direzione di un nuovo approccio, basato non più solo sulle consulenze esterne, ma sulla ricerca di professionalità che già lavorano nellla Santa Sede e per la Santa Sede.

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