I vasi di Dio
Tra le cause di allontanamento dei fedeli dalla Chiesa troviamo la condotta dei preti, che spesso diventa uno scandalo nel cammino di fede. La stessa parola scandalo ci ricorda che i fedeli inciampano a causa di atteggiamenti o fatti ritenuti non degni di un sacerdote. La figura del prete è quella tra le più analizzate e criticate: ognuno ha il suo ideale di prete e ognuno si scandalizza nel momento in cui non lo vede realizzarsi! Ma domandiamoci piuttosto: chi è il sacerdote per Dio? Non a caso Benedetto XVI definiva semplicemente il prete come l’uomo di Dio: al di là dei limiti umani ciò che conta è l’amore verso Dio e lo zelo per la Sua Chiesa.
La figura del prete è stata ricoperta da una forte carica di moralismo che lo rinchiude all’interno di categorie estranee al Vangelo. Probabilmente questo anche a causa della Chiesa stessa che a volte ha idealizzato e quindi alienato il sacerdote. Il prete dunque per molti deve essere efficientista (sempre disponibile e veloce a fare, aiutare e obbedire), buonista( mai arrabbiato o severo), perbenista( devoto osservante di tutti i precetti non scritti del formalismo), garantista (pronto a schierarsi contro lo Stato per difendere il popolo).
Insomma il prete deve essere perfetto, altrimenti non è prete! Niente di più ridicolo agli occhi di Gesù, il quale scelse come suoi apostoli semplici e ignoranti pescatori: Giuda lo tradì per trenta denari e Pietro addirittura lo rinnegò per tre volte! Allora come oggi Gesù non sceglie i perfetti ma i miseri. “ Noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta affinché appaia che questa straordinaria potenza viene da Dio e non da noi.” ( 2 Cor 4,7) Il prete rimane un vaso di creta cioè un uomo. Dalla prospettiva della fede questo è un bene perché solo così emerge davvero ciò che conta: Dio che è il senso della Chiesa e di ogni ministero all’interno di essa. Il vaso porta, cioè custodisce un tesoro ma non è il tesoro. Dio stesso per essere presente oggi nel mondo si affida all’umanità dei sacerdoti non alla loro presunta santità. I fallimenti e i limiti sono proprio il segno distintivo della nostra umanità: chi si scandalizza dei limiti dei preti evidentemente si scandalizza di se stesso e della propria umanità. Il prete dunque agisce in quanto portavoce di Dio, anzi diventa alter Christus : nella sua umanità continua a rivivere Gesù Cristo che non è venuto per condannare, ma per amare ogni uomo e ogni donna.
