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Giornata del Ringraziamento: promuovere agricoltura sostenibile

Oggi si celebra la 74ª Giornata Nazionale del Ringraziamento che si intitola ‘La speranza per il domani: verso un’agricoltura più sostenibile’ ad Assisi, ‘nella terra di san Francesco, autore circa 800 anni fa del celebre Cantico delle creature. Una spiritualità feconda di cui abbiamo assoluto bisogno anche oggi’, come ha sottolineato don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei, per il quale ‘anche il mondo agricolo è assetato di riconciliazione con la terra’, con la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Domenico Sorrentino.

Per il direttore dell’Ufficio della Cei il tema di questa Giornata “ci apre al Giubileo che è alle porte. L’idea di fondo è che stiamo vivendo un tempo opportuno di semina. Se vogliamo offrire speranza dobbiamo tornare a seminare. E la semina oggi può essere declinata in due modi: la salvaguardia del terreno e il coinvolgimento delle giovani generazioni.

I disastri recenti in Italia (Emilia-Romagna e Toscana) e in Spagna (Valencia) ci ricordano quanto sia importante porre fine al consumo di suolo, che ha ridotto la produzione alimentare e riduce la possibilità di assorbimento idrico. La cementificazione ha conosciuto, tra le conseguenze più rilevanti, l’aumento del rischio idrogeologico, che allarma sempre più”, afferma don Bignami evidenziando che “in questo contesto, c’è bisogno di salvaguardare l’ambiente, preservare gli ecosistemi e tutelare la biodiversità, come chiede l’art. 9 della Costituzione italiana”.

Tale giornata è stata preceduta dal ‘Percorso sul Cantico delle creature’, dalla Basilica di Santa Chiara alla Basilica di San Francesco passando per il Santuario della Spogliazione e da un seminario di studio con il prof. Luigino Bruni, economista e saggista, e con il prof. Angelo Riccaboni, docente all’Università di Siena.

Nel messaggio i vescovi hanno preso l’immagine de ‘Il seminatore’ di Van Gogh: “Nel dipinto Il Seminatore (1888), Van Gogh scambia i colori: il cielo è dorato come la messe matura e la terra che accoglie i semi ha il blu del cielo. Ogni volta che un contadino semina, il cielo viene sulla terra. Ed il seminatore volge le spalle al tramonto per dirigersi verso un’alba nuova.

Nel disorientamento che proviamo mentre ci chiediamo dove siamo e quale direzione prendere, nella terra troviamo la speranza per il domani. Questo senso di fiducia nel futuro si amplifica, da un lato, nella gratitudine per il Creato ma, dall’altro, viene adombrato dalla preoccupazione crescente per uno sfruttamento che mette a rischio l’agricoltura e la vita delle persone”.

E’ un rimando all’Ultima Cena di Gesù: “Certo, benedice la mensa e il pane che diverrà memoriale della sua Pasqua, della fraternità e della gioia del prendere cibo insieme, ma ringrazia anche di tutti i benefici della creazione: del grano e dei grappoli della vite, della fatica intelligente che li trasforma in cibo e bevanda. La creazione è il dono.

Dobbiamo ringraziare per quanto abbiamo ereditato e comprendere quanto questo sia prezioso, soprattutto di fronte agli effetti drammatici della crisi ecologica. La gratitudine, infatti, deve trasformarsi in impegno, in progettualità, in azioni concrete se vogliamo evitare che i paesaggi diventino un lontano ricordo di quello che sono stati e i territori dei frammenti, residuo dello scarto e dell’abbandono”.

E’ necessario conservare il territorio adottando nuovi stili di vita attraverso la salvaguardia del territorio: “Il rinnovamento degli stili di vita è una via possibile e percorribile per supportare le politiche ambientali e ri-orientare l’economia nel segno della sostenibilità e della giustizia. L’agricoltura deve mantenere le sue basi ecologiche, che non ha mai dimenticato, ma che rischia di smarrire se insegue il paradigma tecnocratico, che porta alla ricerca di un modello di produzione volto solo alla massimizzazione del profitto. E, di conseguenza, all’abbandono dei campi, alla dismissione di alcune coltivazioni e, in molti casi, della stessa attività agricola a cui, a causa delle difficoltà strutturali dell’agricoltura nazionale, viene preferita la rendita derivante dal consumo del suolo o dal ritorno del bosco non curato”.

Al contempo è un invito a salvaguardare la cultura agricola: “Questo patrimonio di attenzioni e di tradizione non può essere dissipato, in quanto rappresenta uno stimolo per guardare al futuro e affrontare in modo costruttivo le sfide odierne, dando soluzione a quelle problematiche che, in varie occasioni, sono state portate alla luce da quanti sono impegnati nel mondo agricolo, che chiedono un confronto e un dialogo a più voci sul rapporto tra uso della terra, agricoltura, sostenibilità e tutela del lavoro delle nuove generazioni. Anche la progettualità sostenibile, come l’istallazione di impianti fotovoltaici, deve vigilare affinché ci sia sempre compatibilità con la produzione agricola. Sono questioni centrali per il futuro della nostra Europa”.

In quest’opera i vescovi invitano a coinvolgere i giovani: “E’ tempo di coinvolgere le nuove generazioni nella cura della terra indirizzando a un diverso modello economico, riducendo sprechi e consumi, riscoprendo le potenzialità delle comunità locali e salvaguardando le conoscenze tradizionali, riconoscendo il giusto compenso ai produttori e raddrizzando le distorsioni dei sussidi”.

Quindi tale giornata può diventare un’occasione di creare laboratori: “Il nostro Paese è un laboratorio ideale, per diversità di ambienti e condizioni socioeconomiche, per sperimentare vie nuove nelle tante forme di agricoltura. Vanno sostenuti i molti giovani – anche immigrati – che hanno deciso di intraprendere questa strada tornando alla terra, pure nelle situazioni più difficili della collina interna e della montagna.

Facciamo appello ai giovani agricoltori e ai centri di formazione che li preparano a un lavoro qualificato, perché si sentano protagonisti con la loro attività, di questo momento cruciale della storia, nel quale il loro contributo è fondamentale. Troppo spesso gli imprenditori agricoli non sono stati percepiti come una risorsa indispensabile per la produzione di cibo sano, disponibile per tutti e di qualità”.

Infine i vescovi mettono in guardia le Istituzioni a promuovere l’agrobusiness, che non è sostenibile: “Mentre non possiamo non riconoscere gli elementi di verità esistenti nelle denunce di insostenibilità ambientale e sociale di tanta agricoltura industriale (non per nulla definita agrobusiness), auspichiamo che si promuovano politiche nazionali ed europee che ripropongano corrette riforme agrarie, adeguato riconoscimento economico del lavoro agricolo e del valore dei prodotti agricoli, riduzione degli sprechi dal campo alla tavola, valorizzazione dell’agricoltura familiare. La polarizzazione tra agricoltura convenzionale e biologica o altro non serve: occorre fare rete e integrare, per combattere la dispersione delle comunità, soprattutto di quelle interne del nostro Paese, e dell’ambiente da cui proviene sostentamento e salute per tutti”.

(Foto: Cei)

Giustizia, pace, salvaguardia del creato bussole per le diocesi della Campania

Si è svolto a fine aprile al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, in provincia di Napoli, la conferenza ‘Rieducare noi, per custodire il domani’, organizzata dalla Conferenza Episcopale Campana e incentrata sul delicato tema della tutela del Creato con la partecipazione di vescovi, sacerdoti e laici per ribadire l’impegno delle Chiese della Campania nella cura della casa comune, concludendo il percorso di educazione delle comunità ecclesiali alla giustizia, pace e salvaguardia del creato intrapreso nel settembre 2023, arricchito dalle testimonianze di Antonia di Pippo del Circolo ‘Laudato sì’ della parrocchia del ‘Buon Pastore’ di Caserta, e di Antonio Capece, responsabile dell’impresa sociale ‘Ambiente Solidale’ di Napoli.

Al centro della giornata, l’intuizione che la salvaguardia del creato debba partire da una profonda ‘educazione’ cristiana, con sottolineature ai documenti del Magistero della Chiesa, come ha fatto il circolo ‘Nuovi Stili di Vita’, che ha illustrato le attività svolte a livello locale per promuovere una tutela dell’ambiente e del territorio sociale pragmatica, sensibilizzando la comunità parrocchiale a prendersi cura del creato con iniziative che coinvolgono bambini, giovani e famiglie: “Educarsi alla sobrietà, che non significa rinuncia alla modernità bensì comprendere le reali esigenze dell’uso dei dispositivi elettronici ed informatici per esempio riciclando ciò che realmente serve alle proprie esigenze, evitando di acquistare il superfluo”.

La conferenza sulla tutela del creato ha evidenziato l’importanza della collaborazione e della condivisione delle responsabilità con l’invito alle parrocchie a diventare promotrici di buone pratiche a favore dell’ambiente e della sostenibilità non solo energetica, ma anche personale, cioè pratiche ben strutturate e consapevoli che le scelte di vita quotidiana possono fare la differenza: “Ogni cristiano, pertanto, con i suoi doni e talenti, può contribuire a questo impegno comune, diventando ‘lievito benefico’ per il mondo come ci insegna Gesù nel Vangelo”.

In conclusione la Conferenza Episcopale Campana ha dato il via a un processo di cambiamento che coinvolgerà tutti i fedeli della regione, uniti nel comune impegno di custodire il creato per le generazioni future, rivolgendo un messaggio di speranza: “Se tutti faremo la nostra parte, è possibile costruire un futuro più sostenibile e rispettoso del creato”.

(Foto: Conferenza Episcopale Campana)

Messaggio per la Custodia del Creato: invito a nuovi stili di vita

I Vescovi delle due Commissioni, per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, e dell’Ecumenismo e il dialogo, hanno elaborato un Messaggio per la celebrazione della 15ª Giornata Nazionale per la Custodia del Creato (1° settembre), che sarà ospitata dalla diocesi di Ferrara-Comacchio domenica 6 settembre 2020, da un passo della lettera di san Paolo a Tito: ‘Vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà. Per nuovi stili di vita’.

Papa Francesco scrive a una suora argentina che aiuta le transessuali: “Prego per te, Dio vi ripagherà”

Il Papa scrive alla suora che aiuta transessuali

Con una lettera indirizzata a suor Monica Astorga Cremona, superiora del convento delle Carmelitane Scalze di Neuquén, Papa Francesco manda un messaggio per sollecitarla ad andare avanti nella sua attività. La suora infatti si occupa di aiutare ragazze transessuali sfuggite alla prostituzione,  in cambio di  un lavoro che permetta di voltare pagina.

Ambiente: i vescovi propongono nuovi stili di vita

‘Vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà. Per nuovi stili di vita’: questo è il tema del messaggio per la 15ª Giornata nazionale per la custodia del creato, che ricorre il 1° settembre, diffuso dalla Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace e dalla Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo della Cei.

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