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A Tolentino inaugurata una statua alla santa Madre Teresa di Calcutta

Nel dicembre dello scorso anno la Comunità albanese di Tolentino ha festeggiato il 111° anniversario dell’indipendenza dell’Albania alla presenza dell’ambasciatrice della Repubblica del Kosovo, Lendita Haxhitasim, e del sindaco della città, Mauro Sclavi, i quali hanno ‘scoperto’ la statua dedicata a santa Madre Teresa di Calcutta, posizionata nel quartiere di viale Benadduci, benedetta da don Gianni Compagnucci, parroco della concattedrale di san Catervo, che all’inizio della sua vocazione di sacerdote è vissuto per oltre un anno in Albania.
La statua, alta 165 cm, realizzata in bronzo, da un artista kosovaro, è stata donata dalla famiglia di Gzim Gashi per ringraziare la Comunità tolentinate per quanto fatto in favore del popolo albanese. Infatti Gashi, a partire dal 1999, grazie alla collaborazione del Sermit e del comune tolentinate, ha promosso una raccolta sistematica di genere alimentari e di prima necessità che erano donati dai tolentinati e che lui personalmente trasportava ogni mese in Albania, poi distribuiti per aiutare le famiglie in difficoltà.
Al termine dell’inaugurazione abbiamo chiesto a Gashi Gzim di spiegare il motivo per cui ha donato una statua dedicata a santa Madre Teresa: “Lei è un simbolo del nostro Paese, perché è nata a Skopje ed è di origine albanese. Ha donato tutta se stessa alle persone bisognose di tutto il mondo; ha vissuto in posti, da cui tutti fuggivano; invece lei è stata lì. Sono orgoglioso che è parte della nostra comunità albanese.
La prima cosa a cui ho pensato è stata quella di donare la statua alla città di Tolentino, perché nel 1999 quando il popolo kosovaro è fuggito dall’Albania, perché era un Paese povero e non poteva ospitare le persone evacuate dal Kosovo per trovare la salvezza, è stato ospitato dalle città italiane. In quel tempo eravamo un unico Paese. Io sono a Tolentino da più di 30 anni e sono stato ben accolto.
Arrivato in città da Bari il presidente del Ser.Mi.T (Servizio Missionario Tolentino) di quel tempo, Sandro Luciani, mi ha accolto ed aiutato a sistemarmi; anche tutti i cittadini ci ha aiutato con cibo e vestiario. Quindi con questa statua voglio ringraziare la città per l’accoglienza. Poi mi hanno aiutato a trovare un lavoro ed una degna sistemazione: la statua è un pensiero per condividere il bene ricevuto”.
Per quale motivo ha regalato alcuni volumi su Madre Teresa al Sermit?
“Don Gjergje, sacerdote nella Pristina, ha seguito molto la storia della santa albanese ed ha scritto molti libri, tra cui ‘La spiritualità di Madre Teresa, in quanto ha trascorsi alcuni anni in missione con lei e voleva essere presente in città all’inaugurazione. Purtroppo non è potuto essere presente, ma mi ha consegnato alcuni libri da regalare al Sermit”.
Cosa è stato per lei il Sermit?
“Per me è stato un punto di riferimento, perché quello che il Sermit ha fatto per me è stato straordinario. I libri sono solo una testimonianza per tutte le persone che svolgono questo servizio di volontariato”.
Per chi voglia sostenere l’opera del SerMiT:
Intesa San Paolo IBAN: IT 94 D 03069 69200 100000 006377;
Poste Italiane: IBAN: IT 66 N 07601 13400 000014 616627.
A Tolentino il Ser.Mi.T 30 anni di vita con don Vinicio Albanesi

Quest’anno il Ser.Mi.T (Servizio Missionario Tolentino) compie 30 anni di volontariato, nato da un’iniziativa di don Rino Ramaccioni e di Maria Antonietta Bartolozzi, inizialmente per sostenere i missionari in alcuni Paesi, specialmente in Africa, in India ed in Brasile; poi, negli anni, il sostegno è stato portato anche in Italia e nella nostra città per sostenere chi aveva difficoltà ad arrivare a fine mese: ora il Sermit è attivo, all’estero, attraverso le adozioni a distanza, ed in città attraverso i servizi erogati, come i pacchi alimentari od il Centro di Ascolto. Insomma 30 anni di attività grazie soprattutto ai volontari, che si sono avvicendati in questi anni.