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A Torino la Chiesa a fianco dei lavoratori

Venerdì 12 aprile Torino è scesa in piazza per la difesa del lavoro contro la paventata chiusura degli stabilimenti del gruppo Stellantis, che coinvolge tutto l’indotto della provincia: “Qui bisogna concentrarsi su quanto succede nell’area metropolitana di Torino. Prima di Delgrosso c’è stata la Proma, la Tne, Lear, prima ancora Embraco, ma ne potemmo citare molte altre. Tutte figlie della crisi del settore automotive, figlie della volontà della ex Fiat di disimpegnarsi da Torino, perché di una scelta si tratta”.
Anche il consiglio comunale ha affrontato il ‘futuro’ di Mirafiori ed il sindaco Stefano Lo Russo ha riportato i contenuti dell’incontro avvenuto la scorsa settimana scorsa al Mimit, preceduto da una riunione il giorno prima a Palazzo Civico con Regione Piemonte e parti sociali: “A Roma abbiamo portato congiuntamente le istanze del territorio e ci sono stati elementi positivi e criticità.
A Mirafiori verranno mantenuti, così come previsto dal piano Dare Forward 2030 di Stellantis, il Battery Technology Center (inaugurato nel 2022)., il Greeh Hub e il Centro di produzione dei cambi automatici per le auto ibride, che verrà inaugurato mercoledì e che prevede un investimento importante e sarà in grado di produrre 600 mila cambi all’anno e di impiegare 550 unità di personale proveniente da altre linee produttive entro il 2025.
E’ importante che venga mantenuta l’intera filiera nel nostro territorio, dall’ideazione alla costruzione dei veicoli e ciò è stato confermato. Sono emerse però le difficoltà di commercializzazione dei prodotti realizzati nel sito produttivo di Mirafiori, anche a causa dell’assenza degli incentivi statali annunciati a novembre, che dovrebbero arrivare entro fine aprile”.
Per questo ha proposto di riaprire il ‘tavolo’ delle trattative: “Chiediamo a Stellantis – ha ribadito – uno sforzo in più per portare a Mirafiori nuovi modelli per dare risposte alle istanze del territorio. Siamo disponibili a risederci a un Tavolo per capire quali leve possiamo attivare per inserire una nuova linea a Torino, in piena sintonia con il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
Per uscire da una discussione che oscilla tra nostalgia e rancore e pensare all’oggi e al domani, facendo tesoro degli errori del passato. Dobbiamo guardare con onestà intellettuale al presente e immaginare soluzioni positive per il futuro, con uno spirito costruttivo e con lungimiranza”.
In tale situazione la Chiesa non è assente, come ha sottolineato il direttore della Pastorale Sociale e del Lavoro dell’arcidiocesi di Torino, Alessandro Svaluto Ferro, presente alla manifestazione in rappresentanza dell’Arcidiocesi di Torino: “La manifestazione contribuisce a riaccendere l’attenzione di tutta la città sul tema del lavoro in generale, partendo dalla vicenda Stellantis…
Viviamo una crisi che riguarda non solo i lavoratori e le lavoratrici di Stellantis, ma tutta la città e la grande partecipazione alla manifestazione di questa mattina rappresenta una presa di consapevolezza importante, perché ha mostrato il coinvolgimento di tutto il territorio, compresa naturalmente la Chiesa torinese”.
Infine ha auspicato la ripresa di un dialogo: “Dobbiamo partire da questa mattinata per ricostruire un dialogo fruttuoso con Stellantis, perché il rapporto con l’industria e il mondo dell’automotive in particolare è strategico per la nostra città. Non possiamo fare a meno di ragionare attorno al futuro di Mirafiori, al fatto che rimane uno stabilimento chiave produttivo per il settore automotive italiano ed europeo. Servono risposte certe, concrete. Non possiamo più attendere, siamo preoccupati, anche perché di attendismo si può anche morire”.
Mentre mons. Roberto Repole, arcivescovo di Torino, era già intervenuto nello scorso novembre, ricevendo le rappresentanze sindacali dei lavoratori della fabbrica Lear di Grugliasco, azienda fornitrice del gruppo automobilistico Stellantis: “Io come pastore della Chiesa torinese, ma anche come cittadino, sento il dovere di inviare ai responsabili delle aziende e alle istituzioni pubbliche un forte appello perché non si rassegnino alle difficoltà dei mercati e facciano tutto il possibile, tentino tutte le strade possibili, per conservare le produzioni e i posti di lavoro. La crisi industriale viene da lontano ed anche gli imprenditori ne sono vittime, ma davvero non possiamo rassegnarci. Stiamo parlando di vite umane”.
Ed aveva invitato alla chiarezza da parte della casa automobilistica: “A tutti i livelli delle istituzioni e della società civile Torino sente il bisogno di parole chiare sui progetti del gruppo automobilistico: credo che sia giusto chiederle. Cosa significa la campagna di prepensionamenti, la chiusura della sede di Grugliasco (Maserati), la cassa integrazione nelle linee di Mirafiori?
Poco inciderà, in termini di occupazione, l’apertura del nuovo hub per il riciclo delle vecchie auto. Per questo mi rivolgo con fiducia ai responsabili di Stellantis, perché partecipino alla vicenda di Torino offrendo innanzi tutto un chiarimento sui loro progetti: rilancio o ridimensionamento?”
Papa Francesco alla CGIL: il sindacato sia sentinella

Nei giorni precedenti il Natale papa Francesco ha incontrato i delegati della CGIL per riflettere con loro sul tema del lavoro: un evento molto partecipato che ha sancito la necessità di fare squadra tra le forze sindacali e quelle associative e sociali dell’Italia per il bene comune e dei più deboli, ripartendo dai bisogni delle persone, come ha sottolineato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini: