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Papa Francesco: la Cresima è partecipazione alla vita della Chiesa

“Il mio pensiero va ai giovani, agli ammalati, agli anziani e agli sposi novelli. Siamo ormai vicini alla solennità di Tutti i Santi: vi invito a vivere questa ricorrenza dell’anno liturgico, nella quale la Chiesa ci vuole ricordare un aspetto della sua realtà: la gloria celeste dei fratelli che ci hanno preceduto nel cammino della vita e che ora, nella visione del Padre, vogliono essere in comunione con noi per aiutarci a raggiungere la meta che ci attende”: al termine dell’udienza generale di oggi papa Francesco ha invitato a vivere la festa di tutti i Santi in comunione con la Chiesa.
Inoltre ha chiesto di pregare in modo incessante per la pace: “E preghiamo per la pace. La guerra cresce! Pensiamo ai Paesi che soffrono tanto: la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, il Myanmar, Nord Kivu e tanti Paesi che sono in guerra. Preghiamo per la pace! La pace è un dono dello Spirito Santo e la guerra sempre (sempre, sempre, sempre) è una sconfitta. Nella guerra nessuno vince; tutti perdono. Preghiamo per la pace, fratelli e sorelle. Ieri ho visto che sono state mitragliate 150 persone innocenti: cosa c’entrano nella guerra i bambini? Le famiglie? Sono le prime vittime. Preghiamo per la pace”.
Mentre nel prosieguo della catechesi sullo Spirito Santo papa Francesco ha sviluppato il tema della cresima, conseguenza diretta dell’azione dello Spirito Santo: “L’azione santificatrice dello Spirito Santo giunge a noi anzitutto attraverso due canali: la Parola di Dio e i Sacramenti. E tra tutti i Sacramenti, ce n’è uno che è, per antonomasia, il Sacramento dello Spirito Santo, ed è su di esso che vorrei soffermarmi oggi. Si tratta del Sacramento della Cresima o della Confermazione”.
La cresima è un ‘effetto’ della Pentecoste: “Nel Nuovo Testamento, oltre il battesimo con l’acqua, si trova menzionato un altro rito, quello della imposizione delle mani, che ha lo scopo di comunicare visibilmente e in modo carismatico lo Spirito Santo, con effetti analoghi a quelli prodotti sugli Apostoli a Pentecoste. Gli Atti degli Apostoli riferiscono un episodio significativo a questo riguardo. Avendo saputo che in Samaria alcuni avevano accolto la parola di Dio, da Gerusalemme inviarono Pietro e Giovanni”.
Con la cresima ‘Dio stesso ci conferma’, sottolinea san Paolo ai Corinzi: “Il tema dello Spirito Santo come ‘sigillo regale’ con cui Cristo contrassegna le sue pecorelle è alla base della dottrina del ‘carattere indelebile’ conferito da questo rito”.
Comunque il papa ha invitato a leggere i paragrafi dedicati dal Catechismo della Chiesa Cattolica: “Con il passare del tempo, il rito dell’unzione si configurò come Sacramento a sé stante, assumendo forme e contenuti diversi nelle varie epoche e nei diversi riti della Chiesa…Il problema è come fare perché il Sacramento della Cresima non si riduca, in pratica, a una ‘estrema unzione’, cioè al sacramento della ‘dipartita’ dalla Chiesa”.
Quindi il papa ha invitato i fedeli che la cresima è un invito ad una partecipazione nella Chiesa: “Si dice che è il ‘sacramento dell’addio’, perché una volta che i giovani la fanno se ne vanno, e torneranno poi per il matrimonio. Così dice la gente. Ma dobbiamo far sì che sia il sacramento dell’inizio di una partecipazione attiva alla vita della Chiesa.
E’ un traguardo che ci può sembrare impossibile vista la situazione in atto un po’ in tutta la Chiesa, ma non per questo dobbiamo smettere di perseguirlo. Non sarà così per tutti i cresimandi, ragazzi o adulti, ma è importante che lo sia almeno per alcuni che poi saranno gli animatori della comunità”.
Ed ha sottolineato che questo sacramento riguarda tutti: “Può servire, a questo scopo, farsi aiutare, nella preparazione al Sacramento, da fedeli laici che hanno avuto un incontro personale con Cristo e hanno fatto una vera esperienza dello Spirito. Alcune persone dicono di averla vissuta come uno sbocciare in loro del Sacramento della Cresima ricevuto da ragazzi…
San Paolo esortava il discepolo Timoteo a ‘ravvivare il dono di Dio, ricevuto mediante l’imposizione delle mani’, ed il verbo usato suggerisce l’immagine di chi soffia sul fuoco per ravvivarne la fiamma. Ecco un bel traguardo per l’anno giubilare! Rimuovere la cenere dell’abitudine e del disimpegno, diventare, come i tedofori alle Olimpiadi, portatori della fiamma dello Spirito. Che lo Spirito ci aiuti a muovere qualche passo in questa direzione!”
(Foto: Santa Sede)