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Papa Francesco a Roma: il cristianesimo è stato una rivoluzione

“Vengo a incontrare voi e, tramite voi, l’intera città, che pressoché dalla sua nascita, circa 2.800 anni fa, ha avuto una chiara e costante vocazione di universalità. Per i fedeli cristiani questo ruolo non è stato frutto del caso, ma è corrisposto a un disegno provvidenziale. Roma antica, a causa dello sviluppo giuridico e delle capacità organizzative, e della costruzione lungo i secoli di istituzioni solide e durature, divenne un faro a cui molti popoli si rivolgevano per godere di stabilità e sicurezza. Tale processo le ha permesso di essere un centro irradiante di civiltà e di accogliere persone provenienti da ogni parte del mondo e di integrarle nella sua vita civile e sociale, fino a far assumere a non pochi di loro le più alte magistrature dello Stato”.

Così papa Francesco si è rivolto questa mattina al sindaco Roberto Gualtieri e al Consiglio comunale di Roma, nella sua visita in Campidoglio, a pochi mesi dall’apertura del Giubileo, sottolineando l’apporto del cristianesimo: “Questa cultura romana antica, che sperimentava indubbiamente molti buoni valori, aveva d’altro canto bisogno di elevarsi, di confrontarsi con un messaggio di fraternità, di amore, di speranza e di liberazione più grande.

L’aspirazione di quella civiltà, giunta al culmine del suo fiorire, offre una ulteriore spiegazione del rapido diffondersi nella società romana del messaggio cristiano. La fulgida testimonianza dei martiri e il dinamismo di carità delle prime comunità di credenti intercettava il bisogno di ascoltare parole nuove, parole di vita eterna: l’Olimpo non bastava più, bisognava andare sul Golgota e presso la tomba vuota del Risorto per trovare le risposte all’anelito di verità, di giustizia e di amore”.

Il cristianesimo ha offerto alla cultura romana una ‘rivoluzione’ culturale:”Questa Buona Novella, ossia la fede cristiana, col tempo avrebbe permeato e trasformato la vita delle persone e delle stesse istituzioni. Alle persone avrebbe offerto una speranza ben più radicale e inaudita; alle istituzioni la possibilità di evolvere a uno stadio più elevato, abbandonando a poco a poco, per esempio, un istituto come quello della schiavitù, che anche a tante menti colte e a cuori sensibili era parso come un dato naturale e scontato, per nulla suscettibile di essere abolito”.

Alla schiavitù il cristianesimo propose la carità: “Questo della schiavitù è un esempio molto significativo del fatto che anche raffinate civiltà possono presentare elementi culturali così radicati nella mentalità delle persone e dell’intera società da non essere più avvertiti come contrari alla dignità dell’essere umano. Fatto che si verifica anche ai nostri giorni, quando, quasi inconsapevolmente, si rischia a volte di essere selettivi, parziali nella difesa della dignità umana, emarginando o scartando alcune categorie di persone, che finiscono per ritrovarsi senza adeguata protezione”.

E proprio la carità cristiana allargò i confini dell’inclusione: “Alla Roma dei Cesari è succeduta la Roma dei Papi, successori dell’Apostolo Pietro, che ‘presiedono nella carità’ a tutta la Chiesa e che, in alcuni secoli, dovettero anche svolgere un ruolo di supplenza dei poteri civili nel progressivo disfacimento del mondo antico, e alcune volte, con comportamenti non felici.

Molte cose cambiarono, ma la vocazione all’universalità di Roma venne confermata ed esaltata. Se infatti l’orizzonte geografico dell’Impero Romano aveva il suo cuore nel mondo mediterraneo e, benché molto vasto, non coinvolgeva tutto l’Orbe, la missione della Chiesa non ha confini su questa terra, perché deve far conoscere a tutti i popoli Cristo, la sua azione e le sue parole di salvezza”.

Quindi un pensiero all’imminente Giubileo: “Tale evento è di carattere religioso, un pellegrinaggio orante e penitente per ottenere dalla misericordia divina una più completa riconciliazione con il Signore. Esso, tuttavia, non può non coinvolgere anche la città sotto il profilo delle attenzioni e delle opere necessarie ad accogliere i tanti pellegrini che la visiteranno, aggiungendosi ai turisti che vengono ad ammirare il suo immenso tesoro di opere d’arte e le grandiose tracce dei secoli passati”.

Il papa ha ricordato l’ospitalità della città: “Questo spirito vuole essere al servizio della carità, al servizio dell’accoglienza e dell’ospitalità. Pellegrini, turisti, migranti, quanti si trovano in gravi difficoltà, i più poveri, le persone sole, quelle malate, i carcerati, gli esclusi siano i più veritieri testimoni di questo spirito (per questo ho deciso di aprire una Porta Santa in un carcere); e questi possano testimoniare che l’autorità è pienamente tale quando si pone al servizio di tutti, quando usa il suo legittimo potere per venire incontro alle esigenze della cittadinanza e, in modo particolare, dei più deboli, degli ultimi. E questo non è solamente per voi politici, è anche per i preti, per i vescovi. La vicinanza, vicinanza al popolo di Dio per servirlo, per accompagnarlo”.

E’ stato un incitamento a valorizzare la città: “Continui Roma a manifestare il suo volto, volto accogliente, ospitale, generoso, nobile… L’immenso tesoro di cultura e di storia adagiato sui colli di Roma è l’onore e l’onere della sua cittadinanza e dei suoi governanti, e attende di essere adeguatamente valorizzato e rispettato. Rinasca in ciascuno la consapevolezza del valore di Roma, del simbolo che essa rappresenta in tutti i continenti (non dimentichiamo il mito dell’origine di Roma come rinascita dalle rovine di Troia); e si confermi, anzi cresca la reciproca fattiva collaborazione tra tutti i poteri che vi risiedono, per un’azione corale e costante, che la renda ancora più degna del ruolo che il destino, o meglio la Provvidenza, le ha riservato”.

(Foto: Santa Sede)

La rivoluzione di sabbia del Sahel

Mamon o Mammona, secondo l’etimologia aramaica, significa ciò su cui si può contare, qualcosa che dà certezza e sicurezza. Questo è stato il dio denaro e potere scelto come protagonista nella fase politica del Niger prima che avvenisse l’ultimo colpo di stato militare nel passato 26 luglio. Molti osservatori concordano nel definirlo, all’inizio, un colpo di stato da ‘palazzo’ e cioè concepito all’interno del sistema stesso.

Al Convegno di Azione Cattolica Italiana la cura è essenziale

Il 42^ convegno che l’Azione Cattolica Italiana ha dedicato nel ricordo a Vittorio Bachelet nel giorno dell’omicidio avvenuto nel 1980 ad opera delle Brigate Rosse, ha avuto protagoniste le donne, ‘La loro responsabilità nella Chiesa e nella storia del Paese’ nel segno di Armida Barelli, che sarà beatificata sabato 30 aprile.

‘The Economy of Francesco’: online da Assisi

Oggi ad Assisi inizia ‘The Economy of Francesco’, evento internazionale che ha come protagonisti giovani economisti e imprenditori di tutto il mondo, che si terrà in diretta streaming sul portale www.francescoeconomy.org con la presenza virtuale conclusiva di papa Francesco. Per l’occasione, sabato 21 novembre alle 23 (ora italiana), il monumento al Cristo Redentore a Rio de Janeiro sarà illuminato con i colori simbolo di ‘The Economy of Francesco’: verde, marrone e giallo.

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