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Nuovi Codici ATECO: per la prima volta le Case religiose di ospitalità

L’ISTAT ha pubblicato l’aggiornamento 2025 dei codici ATECO, allineandosi agli standard europei ed introducendo, per la prima volta, una voce dedicata alle “Case religiose di ospitalità”, con il nuovo Codice 55.20.31. Questo riconoscimento ufficiale rappresenta un traguardo storico per realtà uniche, che coniugano accoglienza, spiritualità e solidarietà.
Le Case religiose, gestite da ordini, congregazioni, diocesi e parrocchie, accolgono pellegrini, gruppi e turisti offrendo un’ospitalità basata su valori spirituali ed etici. Finora prive di una classificazione specifica, queste strutture non erano adeguatamente valorizzate nei sistemi statistici e normativi. Con il nuovo Codice, sarà possibile identificare chiaramente la loro attività, favorendo una raccolta dati più precisa, e l’attuazione di politiche dedicate.
Il riconoscimento è anche il risultato dell’impegno dell’Associazione Ospitalità Religiosa Italiana (ORI), che ha lavorato con determinazione per sensibilizzare le istituzioni sull’importanza del Settore: “Questo traguardo dà dignità a una forma di ospitalità che ha profonde radici culturali e sociali nel nostro Paese”, ha dichiarato il presidente di ORI Fabio Rocchi.
Con circa 2.500.000 di ospiti ogni anno e 10 milioni di presenze, queste 1.500 Case rappresentano un modello virtuoso di turismo religioso e sostenibile. L’impatto economico e sociale del settore è significativo: le strutture non solo promuovono valori di inclusione e spiritualità, ma sono anche pilastri del turismo responsabile, particolarmente apprezzato in un contesto di crescente attenzione alla sostenibilità.
A queste si aggiungono le ‘Altre case sociali di ospitalità’ con il nuovo Codice 55.20.32, gestite da associazioni, onlus, pro-loco, APS, fondazioni e cooperative sociali: uno sguardo ‘laico’ che ne raddoppia i numeri, partendo da valori fondanti del tutto simili e per questo condivisi all’interno della stessa Associazione ORI.
Grazie al nuovo codice ATECO, le case religiose e non-profit potranno affrontare con maggiore serenità le sfide del futuro, dialogando in modo più strutturato con le istituzioni e contribuendo ancora di più alla valorizzazione dei territori e del patrimonio culturale italiano.
Papà Francesco si apre alle donne: la prima suora al comando per i pellegrinaggi

Don Piero Chiavarini tornerà parroco e suor Rebecca Nazzaro sarà a capo dell’Opera Romana Pellegrinaggi. Ecco la rivoluzione di papa Francesco. Il papa, spesso criticato ed accusato di essere un po’ chiuso ai cambiamenti, spiazza i detrattori e rallegra chi crede nelle sue scelte con questa novità.
Suor Rebecca Nazzaro, 67 anni, superiora delle Missionarie della Divina Rivelazione, un mezzosoprano diplomata in canto lirico al conservatorio di Santa Cecilia è, ora, diventata la prima donna chiamata a gestire la struttura in primo piano per l’accoglienza di milioni di pellegrini previsti per l’Anno Santo. Don Remo Chiavarini, suo predecessore, tornerà a fare il parroco.
Suor Rebecca, alla presentazione del programma viaggi 2025, usa parole umili e positive, anche riguardo al Papa: “Quando ho saputo che la scelta si stava orientando su di me non ci ho dormito due notti, per me è stata una autentica sorpresa (…) Penso sia un bellissimo segnale di apertura da parte del Pontefice. La donna, del resto, ha sempre avuto una grande rilevanza nella vita della Chiesa benché spesso nascosta.(…) Non sono un Ceo e nemmeno ci tengo. Dovrò però coordinare ogni settore, dare indirizzi di pastorale. E per quanto riguarda la parte amministrativa vi sarà un responsabile. Conterà tanto il gioco di squadra”.
“Ora si tratta di confermare o cambiare qualcosa, ma non so ancora di preciso, in ogni caso il lavoro che è stato fatto è straordinario”, spiega circa il Giubileo. Nonostante le domandine pepate dei giornalisti, la suora non crolla: tranquilla anche sulla parte dei conti che sono in attivo ma, giustamente, non dice alla stampa di quanto si stia parlando, la religiosa spiega loro tutto.
Nonostante la battuta d’arresto prima con il Covid e poi con la guerra in Medio Oriente che ha bloccato di nuovo i pellegrinaggi in Israele e Palestina le cose vanno bene, anzi: “Noi siamo pronti a riprenderli (i Pellegrinaggi n.d.r.) anche domani mattina, speriamo solo che questo quadro bellico finisca. Lo dico con il cuore gonfio di dolore per quanto sta accadendo, pensando alle comunità cristiane che stanno soffrendo in modo indicibile”.
La suora ricorda, mentre le località che saranno visitate nel 2025 scorrono sullo schermo, che in questa realtà diversa, a metà tra un’agenzia di viaggi e una esistenza spirituale, il centro del business resta l’evangelizzazione, la pastorale: “Dobbiamo trasmettere prima di tutto dei contenuti, dobbiamo evangelizzare. Il nostro obiettivo non è di certo il business”.
Quali saranno le mete dei viaggi? I media ci svelano quanto segue. Città italiane: Orvieto, Subiaco, L’Aquila, Anagni, Assisi, la Roma cristiana, dalle basiliche patriarcali alle catacombe. Santuari mariani: Lourdes, Fatima e Medjugorie. Mete estere più lontane: Cappadocia, alla scoperta di San Paolo, Marocco, Africa, alla scoperta di sant’Agostino (Tunisia e Algeria), Armenia, Arabia Saudita, (terra di radici abramitiche) ed Etiopia. Per altre conferme e novità si dovrà seguire ogni notizia sul Giubileo e i viaggi.
Chapeau a Papa Francesco per aver dato una ventata di aria fresca scegliendo una donna (ovviamente religiosa) per guidare un’organizzazione così importante. Potremmo aspettarci altri cambiamenti di questo tipo perché quando si incomincia una strada che funziona si può solo continuare.
Fonte: Il Messaggero