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Tota pulchra es, Maria

Maria è proclamata da Elisabetta beata perché ha creduto in ciò che il Signore le ha detto per mezzo dell’Angelo. La festa di oggi ci fa prendere era coscienza i quello che è l’uomo e i fine ultimo per il quale Dio ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza. L’uomo non è stato creato per la morte ma per la vita. L’uomo costituito essenzialmente da anima e corpo, di spirito e materia, è un essere libero e responsabile; alla fine della sua esperienza terrena dovrà ricevere un premio o un castigo.
Dico l’uomo: non il suo corpo o la sua anima ; da qui la necessità metafisica della risurrezione della carne. Posta la nostra fede nella vita eterna, si rende necessaria, a filo di logica, la risurrezione. Gesù ci rivela questo mistero laddove dice: ‘Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, vivrà in eterno’. La risurrezione della carne, difficile umanamente a pensarsi, trova la prima reale attuazione nella risurrezione di Gesù, che ha aperto a noi le porte del regno dei cieli; dopo Gesù si ha avuto, grazie a Dio, l’assunzione al cielo, anima e corpo, della Santissima Vergine, madre di Dio e nostra, della quale oggi celebriamo la festività.
Se Cristo Gesù è risorto anima e corpo, anche Maria perché Immacolata sin dalla sua concezione, ha seguito la sorte di Cristo Signore. Nella festività di oggi Maria ci invita a guardare il cielo perché come Cristo Gesù, vincitore della morte, è risorto; come Lei, Maria è stata assunta in cielo anima corpo, cos’ anche noi risusciteremo anima e corpo: è verità di fede!
Il Vangelo oggi ci presenta l’episodio della visita di Maria ad Elisabetta, che era sterile ed è divenuta madre ed aspetta un bambino anche se anziana; era stato l’Angelo e rivelare questa realtà a Maria: ‘Tua cugina, Elisabetta, la donna che tutti chiamano sterile, è al sesto mesi di gravidanza. Nulla è impossibile a Dio’.
Al saluto di Maria, Elisabetta, ricolma di Spirto Santo, l’accoglie esclamando: ‘Benedetta sei tu tra tutte le donne, benedetto il frutto del tuo grembo; a che debbo che la madre del mio Signore venga a me?’ Maria inneggia subito alla grandezza di Dio e alla sua misericordia: ‘Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente’. L’umiltà è il segreto della grandezza di Maria; la sua umiltà ha attirato lo sguardo di Dio.
L’occhio umano ricerca subito la grandezza e si lascia abbagliare da ciò che è appariscente; l’occhio di Dio guarda invece il cuore ed è incantato solo dall’umiltà. Umiltà viene da humus= terra; per arrivare in alto, bisogna restare bassi, in terra. Il segreto del successo di Maria sta nel riconoscersi piccola, bisognosa dell’aiuto di Dio. Giustamente il poeta Dante definisce Maria. ‘umile ed alta più che creatura’.
Maria diventa la primizia dell’umanità redenta da Cristo Gesù: come Gesù, vero uomo e vero Dio, è risorto; come Maria è stata assunta in cielo anima corpo perché ‘Immacolata’, così anche noi, incorporati a Cristo con il battesimo, aspettiamo la risurrezione della carne, risorgeremo. Questa vittoria sulla morte ha come radice la fede, che è accettare e seguire Cristo risorto, ubbidire alla sua parola.
Maria assunta in cielo ci indica la meta ultima del nostro pellegrinaggio terreno; ci ricorda che il nostro essere (spirito, anima, corpo) è destinato alla pienezza della vita: come Cristo è risorto, anche noi risorgeremo. Questo è il messaggio della festa di oggi. Nel cuore del mese che gli antichi chiamavano ‘ferragosto = feriae Augusti’, noi celebriamo l’assunzione di Maria anima e corpo in cielo; la stessa realtà toccherà tutti noi nel giorno della risurrezione della carne.
La festa di oggi è veramente la festa della Chiesa; la festa della Madre è sempre la gioia dei figli e Maria ci addita il cielo come vera nostra patria. A Lei ci rivolgiamo supplici: ‘Rivolgi a noi, madre, gli occhi tuoi misericordiosi’.
Assunzione al cielo della Vergine: ‘un segno grandioso’ di speranza

La solennità della Vergine Maria, assunta in cielo in anima e corpo, infonde speranza e ci incita a guardare il cielo, vera patria dell’uomo redento da Cristo Gesù. Maria indica la meta ultima del nostro pellegrinaggio terreno; ci ricorda che tutto il nostro essere: anima e corpo, è destinato non a marcire in una fossa ma a risplendere nel regno dei cieli; questo è il vero ‘tesoro nascosto o la perla preziosa’ per la quale Gesù esorta a trascurare tutto per entrarne in possesso.
La Santissima Vergine è assunta in cielo

Maria assunta in cielo!: ecco il grande mistero che si celebra oggi. Un mistero che ci porta a soffermarci sulla realtà della Chiesa trionfante, l’evento che ci permette di guardare il cielo come nostra patria dove la Santissima Vergine, madre di Gesù e nostra, ci ha preceduto. Da qui la nostra invocazione: ‘Vieni, Signore Gesù’. La sua venuta segna il trionfo su tutti i nemici e sulla stessa morte perché segna l’inizio della vita eterna.
Festa dell’Assunta: la Pasqua dell’estate

No alla violenza sulle donne, rispetto per ogni essere umano, tutela del corpo ma anche dell’anima: sono tre questioni centrali, secondo il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Ivo Muser, che possono rendere attuale e concreta la festa di Maria Assunta, sottolineate nella Lettera pastorale ‘In anima e corpo’.
Immacolata Assunzione: la festa della resurrezione

“L’Immacolata Madre sempre Vergine Maria terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo”: così 70 anni fa, 1 novembre dell’Anno santo 1950, papa Pio XII proclamò il dogma dell’Assunta con la Costituzione apostolica ‘Munificentissimus Deus’: un documento del magistero papale, che ha posto per sempre il sigillo sull’ultimo dogma mariano della Chiesa cattolica dopo quello del Concilio di Efeso del 431 in cui venne dichiarata ‘Maria Madre di Dio’ e quello della bolla del beato Pio IX del 1854 ‘Ineffabilis Deus’ con cui la Vergine fu proclamata ‘Immacolata concezione’.