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Matelica ha ricordato suor Chiara Augusta Lainati

Nelle scorse settimane il Monastero delle Clarisse di Matelica, in collaborazione con BAP (Biblioteca Archivio Pinacoteca) francescana delle Marche, la Pinacoteca ‘San Giacomo della Marca’ e la Provincia Picena dei Frati Minori ‘San Giacomo della Marca’, ha organizzato un convegno dedicato a suor Chiara Augusta Lainati, ad un anno dalla sua morte, con la partecipazione del prof. Marco Bartoli, docente di storia medievale alla Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA) di Roma, sul tema ‘Suor Chiara Augusta Lainati e gli studi inerenti santa Chiara d’Assisi: contributo ed eredità’.
Suor Chiara Augusta Lainati era nata a Saronno (Varese) nel 1939 ed ha studiato filologia classica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore (Milano) dove ha conseguito il dottorato nel 1962 con la tesi ‘Studi su santa Chiara d’Assisi’ di cui fu relatore il prof. Ezio Franceschini. Quindici giorni dopo la difesa del dottorato entrò nel Protomonastero Santa Chiara d’Assisi, una comunità di clarisse che vantava un legame con l’Università Cattolica del Sacro Cuore già dalla fondazione da parte di p. Agostino Gemelli. Veste l’abito delle Sorelle Povere di santa Chiara il 21 gennaio 1963, emette la prima professione il 19 aprile 1964 e la professione solenne il 20 aprile 1967.
Molto ricercata in convegni e pubblicazioni con collaborazioni scientifiche sulla spiritualità francescano-clariana, ha operato anche nel campo della trasmissione del carisma francescano nonché nella formazione delle giovani clarisse in diversi monasteri. Gli ultimi anni di vita (caratterizzati da varie infermità) sono trascorsi nel monastero di Matelica, nelle Marche, dove è giunta nel 2001, fino alla sua morte avvenuta il 2 marzo dello scorso anno, festa di sant’Agnese di Boemia, figlia del re di Boemia. Assieme al francescano p. Giovanni Boccali nel 1977 scoprì ‘Audite poverelle’ ossia lo scritto in lingua volgare che Francesco d’Assisi morente inviò alla comunità di San Damiano, che nel 2000 il cantautore Angelo Branduardi musicò nel suo album ‘L’infinitamente piccolo’.
Al relatore, prof. Marco Bartoli, chiediamo di spiegarci il motivo di un convegno dedicato a suor Chiara Augusta Lainati: “Un convegno ad un anno dalla morte di una religiosa nasce anzitutto dall’affetto che le portano le sue consorelle, che hanno conosciuto in lei una testimonianza preziosa che non deve essere dimenticata. Penso anzitutto alle sorelle di Matelica, nel cui monastero suor Chiara Augusta è vissuta negli ultimi anni, ma poi a tante consorelle in tutta Italia. Accanto a loro ci sono poi tanti studiosi, frati e laici, che hanno conosciuto personalmente od attraverso i suoi scritti suor Lainati e ne hanno approfondito alcune delle intuizioni”.
Perchè diede vita alla rivista ‘Forma Sororum’, edita dalle Clarisse?
“La rivista ‘Forma Sororum’ riprende un’antica intuizione di Chiara d’Assisi, che era in contatto epistolare con Agnese di Boemia e probabilmente con molte altre religiose in diversi luoghi della cristianità: vivere in clausura non significa precludersi ogni comunicazione con l’esterno, al contrario, un’intensa vita di fede presuppone l’esigenza di essere comunicata e condivisa con altri. Suor Chiara Augusta ha riletto in chiave moderna questa intuizione dando vita ad una rivista che è, da una parte, uno strumento di comunicazione tra i diversi monasteri di clarisse delle diverse obbedienze in Italia e, d’altra parte, un’occasione per dialogare con quanti e quante, al di fuori del mondo claustrale, sentono il piacere di entrare in relazione con le sorelle povere”.
Quanto sono stati importanti i suoi studi su santa Chiara?
“Suor Chiara Augusta Lainati, sin dai suoi studi all’Università Cattolica di Milano ha colto l’originalità della testimonianza di Chiara d’Assisi e per prima ne ha indicato l’importanza per la comprensione dell’intero mondo minoritico. E’ stata lei ha produrre la prima raccolta di testi redatti da Sorelle Povere nel corso dei secoli. E’ stata sempre lei a suggerire l’inserimento delle Fonti clariane nel volume delle Fonti Francescane, pubblicato per la prima volta nel 1977.
La sua biografia di Chiara ha avuto un successo editoriale straordinario, con traduzioni in tante lingue. E sempre lei è stata all’origine della scoperta di uno straordinario testo di Francesco d’Assisi, l’ ‘Audite poverelle’. Madre Chiara Augusta era una donna del Concilio Vaticano II, da cui ha preso tra l’altro l’invito per i religiosi a tornare al carisma dei fondatori. Il suo contributo alla comprensione del carisma francescano/clariano resta imprescindibile”.
Quanto è importante la santità femminile nell’ordine francescano?
“I Frati minori per molto tempo hanno sottovalutato l’importanza di Chiara d’Assisi, la quale invece rimase fedele, per tutti i 27 anni in cui è sopravvissuta a Francesco, all’ideale dei primi tempi della fraternitas minoritica. Aver ricollocato Chiara dentro il carisma francescano è significato dare il giusto valore alla dimensione spirituale e contemplativa che fu anche di Francesco d’Assisi e che, troppe volte, è messa di lato nella consapevolezza dei frati minori. D’altra parte madre Lainati ha sempre ricordato alle sue consorelle clarisse che il carisma clariano non si comprende se non in profonda unità con quello francescano”.
Cosa significa ricordare suor Lainati?
“Ricordare madre Chiara Augusta Lainati vuol dire dare eco ad un’intuizione evangelica, quella di Francesco e di Chiara, che lei ha compreso e descritto come pochi altri. La fedeltà creativa a questa intuizione evangelica può essere seme di futuro in un mondo che ha sempre più bisogno di ritrovare un orientamento”.