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Biagio Conte ha lasciato l’ospedale

“Incontrarsi in presenza non sarà facilmente realizzabile in quanto, su indicazione medica, nelle prossime settimane, in questa fase di normale debilitazione del sistema immunitario presente nei pazienti che fanno chemioterapia, sarà necessario rimanere in un ambiente un po’ più ritirato”:

Giornata del Malato: visitarli è opera di misericordia

Oggi, festa della Beata Vergine di Lourdes, si celebra la XXX Giornata del Malato, che prende spunto dal passo del vangelo di Luca sulla misericordia, ‘Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso (Lc 6,36). Porsi accanto a chi soffre in un cammino di carità’, ponendo il richiamo a riconoscere nel sofferente una persona:

Papa Francesco ai francescani secolari: diventare specchi di Cristo

Il giorno dopo la giornata mondiale dei poveri papa Francesco ha incontrato i partecipanti del Capitolo Generale dell’Ordine dei Francescani Secolari, che fino al 1978 si chiamava Terzo Ordine Francescano, composto di cristiani che si impegnano a vivere il vangelo come san Francesco d’Assisi, con una regola specifica approvata da papa san Paolo VI, ricordando la vocazione alla santità:

L’Italia ha ricordato Gino Strada

“Gino Strada ha recato le ragioni della vita dove la guerra  voleva imporre violenza e morte. Ha invocato le ragioni dell’umanità dove lo scontro cancellava ogni rispetto per le persone. La sua testimonianza, resa sino alla fine della sua vita, ha contribuito ad arricchire il patrimonio comune di valori quali la solidarietà e l’altruismo, espressi, in maniera talvolta ruvida ma sempre generosa, nel servizio alla salvaguardia delle persone più deboli esposte alle conseguenze dei conflitti che insanguinano il mondo.

Il Sermit racconta il mondo al tempo del Covid 19

Il Sermit di Tolentino, da quasi 30 anni, si prende cura delle persone più fragili: dalle adozioni a distanza alla distribuzione di cibo e vestiario, un servizio che può contare su 38 volontari di cui 15 più attivi, che raccontano le storie di persone aiutate in India, in Medio Oriente, in Africa ed in Brasile. Ve ne raccontiamo due.

Ferrara ha celebrato san Giorgio

Nella festa di san Giorgio papa Francesco ha salutato nell’aula ‘Paolo VI’ alcune persone in condizioni di necessità accolte e accompagnate da alcune associazioni romane mentre attendevano di essere vaccinate, come  ha precisato un comunicato:

Prof. Massimo Borghesi: la Chiesa di papa Francesco tra ospedale ed ideologia teocon

Quando Jorge Mario Bergoglio diviene papa Francesco, il 13 marzo 2013, l’eredità ecclesiale che si trova di fronte non è solo quella degli scandali del clero e della corruzione dei costumi. E anche una eredità ideologica consolidatasi nel mondo cattolico dopo la caduta del comunismo. Intellettuali come Michael Novak, George Weigel, Richard John Neuhaus, Robert Sirico elaborano, a partire dagli anni ‘80 questa sintesi attraverso una rilettura, fortemente deformata, dell’enciclica ‘Centesimus annus’ di san Giovanni Paolo II.

Sarà beatificata Maria Lorenza Longo

Appena sarà possibile sarà beatificata la fondatrice delle clarisse cappuccine, Maria Lorenza Longo (1462 – 1539) e al raggiungimento di tale traguardo ha contribuito papa Francesco, che ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare sia il decreto che ne riconosce le virtù eroiche (9 ottobre 2017) sia quello riguardante il miracolo, attribuito all’intercessione della Venerabile Serva di Dio Maria Lorenza Requenses in Longo, fondatrice dell’Ospedale degli Incurabili in Napoli e delle Monache Cappuccine, nonché anche di una casa per accogliere le prostitute che volevano lasciare quel ‘mestiere’ (27 ottobre 2020).

Mons. D’Ercole in Maghreb per pregare per le vittime della ‘cultura dello scarto’

Sabato scorso mons. Giovanni D’Ercole è stato ricevuto da papa Francesco, ringraziandolo per il colloquio e la grande stima dimostrata in questo periodo, donandogli anche 300 rosari per i malati della diocesi, come ha scritto su twitter:

Papa Francesco: la preghiera è la volontà di Dio

“In questi giorni di preghiera per i defunti, abbiamo ricordato e ricordiamo ancora le vittime inermi del terrorismo, il cui inasprimento di crudeltà si sta diffondendo in Europa. Penso, in particolare, al grave attentato dei giorni scorsi a Nizza in un luogo di culto e a quello dell’altro ieri nelle strade di Vienna, che hanno provocato sgomento e riprovazione nella popolazione e in quanti hanno a cuore la pace e il dialogo. Affido alla misericordia di Dio le persone tragicamente scomparse ed esprimo la mia spirituale vicinanza ai loro familiari e a tutti coloro che soffrono a causa di questi deprecabili eventi, che cercano di compromettere con la violenza e l’odio la collaborazione fraterna tra le religioni”: così al termine dell’udienza generale in streaming papa Francesco ha pregato per le vittime del terrorismo.

Mentre nei saluti ha invitato i fedeli polacchi a pregare per i bambini non nati: “Durante questa settimana, in tutta la Polonia, la preghiera comune Rosario fino ai confini del cielo unisce le vostre famiglie e le parrocchie. Questa supplica innalzata al cielo per l’intercessione della Beata Vergine del Rosario ottenga la guarigione delle ferite causate dalla perdita dei bambini non nati, il perdono dei peccati, il dono della riconciliazione ed effonda nei vostri cuori la speranza e la pace”.

Nell’udienza generale, ritornata in streaming, papa Francesco ha chiesto di pregare per coloro che lottano contro il coronavirus: “Purtroppo siamo dovuti tornare a questa udienza in Biblioteca e questo per difenderci dai contagi del Covid. Questo ci insegna pure che dobbiamo essere molto attenti alle prescrizioni delle Autorità, siano le Autorità politiche che le autorità Sanitarie per difenderci da questa pandemia.

Offriamo al Signore questa distanza tra noi, per il bene di tutti e pensiamo, pensiamo tanto agli ammalati, a coloro che entrano negli ospedali già come scarti, pensiamo ai medici, agli infermieri, le infermiere, ai volontari, a tanta gente che lavora con gli ammalati in questo momento: essi rischiano la vita ma lo fanno per amore del prossimo, come una vocazione. Preghiamo per loro”.

Proseguendo la catechesi sulla preghiera ha affermato che essa è un’arte, che va alimentata: “Durante la sua vita pubblica, Gesù fa costantemente ricorso alla forza della preghiera. I Vangeli ce lo mostrano quando si ritira in luoghi appartati a pregare. Si tratta di osservazioni sobrie e discrete, che lasciano solo immaginare quei dialoghi oranti.

Esse testimoniano però chiaramente che, anche nei momenti di maggiore dedizione ai poveri e ai malati, Gesù non tralasciava mai il suo dialogo intimo con il Padre. Quanto più era immerso nei bisogni della gente, tanto più sentiva la necessità di riposare nella Comunione trinitaria, di tornare con il Padre e lo Spirito”.

La preghiera è una realtà ‘misteriosa’ che sorregge la vita: “Nella vita di Gesù c’è dunque un segreto, nascosto agli occhi umani, che rappresenta il fulcro di tutto. La preghiera di Gesù è una realtà misteriosa, di cui intuiamo solo qualcosa, ma che permette di leggere nella giusta prospettiva l’intera sua missione…

Un sabato, ad esempio, la cittadina di Cafarnao si trasforma in un ‘ospedale da campo’: dopo il tramonto del sole portano a Gesù tutti i malati, e Lui li guarisce. Però, prima dell’alba, Gesù scompare: si ritira in un luogo solitario e prega. Simone e gli altri lo cercano e quando lo trovano gli dicono: ‘Tutti ti cercano!’. Cosa risponde Gesù?: ‘Devo andare a predicare negli altri villaggi; per questo sono venuto’. Sempre Gesù è un po’ oltre, oltre nella preghiera con il Padre e oltre, in altri villaggi, altri orizzonti per andare a predicare, altri popoli”.

Per il papa quindi la preghiera è il ‘timone che guida Gesù’, da cui poter ricavare alcune indicazioni: “Perciò, dall’esempio di Gesù possiamo ricavare alcune caratteristiche della preghiera cristiana. Anzitutto essa possiede un primato: è il primo desiderio della giornata, qualcosa che si pratica all’alba, prima che il mondo si risvegli.

Essa restituisce un’anima a ciò che altrimenti resterebbe senza respiro. Un giorno vissuto senza preghiera rischia di trasformarsi in un’esperienza fastidiosa, o noiosa: tutto quello che ci capita potrebbe per noi volgersi in un mal sopportato e cieco destino. Gesù invece educa all’obbedienza alla realtà e dunque all’ascolto.

La preghiera è anzitutto ascolto e incontro con Dio. I problemi di tutti i giorni, allora, non diventano ostacoli, ma appelli di Dio stesso ad ascoltare e incontrare chi ci sta di fronte. Le prove della vita si mutano così in occasioni per crescere nella fede e nella carità.

Il cammino quotidiano, comprese le fatiche, acquista la prospettiva di una ‘vocazione’. La preghiera ha il potere di trasformare in bene ciò che nella vita sarebbe altrimenti una condanna; la preghiera ha il potere di aprire un orizzonte grande alla mente e di allargare il cuore”.

La preghiera è un’arte da praticare con ‘insistenza’: “Gesù stesso ci dice: bussate, bussate, bussate. Tutti siamo capaci di preghiere episodiche, che nascono dall’emozione di un momento; ma Gesù ci educa a un altro tipo di preghiera: quella che conosce una disciplina, un esercizio, e viene assunta entro una regola di vita. Una preghiera perseverante produce una trasformazione progressiva, rende forti nei periodi di tribolazione, dona la grazia di essere sostenuti da Colui che ci ama e ci protegge sempre”.

Altra caratteristica della preghiera è la solitudine, che non esclude il ‘mondo’: “Chi prega non evade dal mondo, ma predilige i luoghi deserti. Là, nel silenzio, possono emergere tante voci che nascondiamo nell’intimo: i desideri più rimossi, le verità che ci ostiniamo a soffocare e così via.

E, soprattutto, nel silenzio parla Dio. Ogni persona ha bisogno di uno spazio per sé stessa, dove coltivare la propria vita interiore, dove le azioni ritrovano un senso. Senza vita interiore diventiamo superficiali, agitati, ansiosi – l’ansia come ci fa male! Per questo dobbiamo andare alla preghiera; senza vita interiore sfuggiamo dalla realtà, e anche sfuggiamo da noi stessi, siamo uomini e donne sempre in fuga”.

Ed infine la preghiera di Gesù è la volontà di Dio: “A volte noi esseri umani ci crediamo padroni di tutto, oppure al contrario perdiamo ogni stima di noi stessi, andiamo da una parte all’altra. La preghiera ci aiuta a ritrovare la giusta dimensione, nella relazione con Dio, nostro Padre, e con tutto il creato.

E la preghiera di Gesù infine è abbandonarsi nelle mani del Padre, come Gesù nell’orto degli ulivi, in quell’angoscia: ‘Padre se è possibile …, ma si faccia la tua volontà’. L’abbandono nelle mani del Padre. E’ bello quando noi stiamo agitati, un po’ preoccupati e lo Spirito Santo ci trasforma da dentro e ci porta a questo abbandono nelle mani del Padre”.

(Foto: Santa Sede)

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