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Nulla osta per Medjugorje
Ieri è stata pubblicata stamane la nota ‘La Regina della Pace’ del dicastero per la Dottrina della Fede approvata da papa Francesco circa l’esperienza spirituale di Medjugorje, presentata dal prefetto del dicastero per la Dottrina della Fede, card. Víctor Manuel Fernández, dal segretario per la sezione dottrinale del dicastero per la Dottrina della Fede. Mons. Armando Matteo, e dal direttore editoriale del dicastero per la comunicazione, Andrea Tornielli; nel cui testo si può leggere le motivazioni di questa nota:
“Un effetto immediato attorno ai fenomeni di Medjugorje è stato il grande e crescente numero di devoti in tutto il mondo e le numerose persone che vi si recano in pellegrinaggio dalle più variegate provenienze. I frutti positivi si rivelano soprattutto come la promozione di una sana pratica di vita di fede, d’accordo con quanto presente nella tradizione della Chiesa.
Questo, nel contesto di Medjugorje, riguarda sia coloro che erano lontani dalla fede sia coloro che fino a quel momento avevano praticato la fede in modo superficiale. La specificità del luogo consiste in un gran numero di tali frutti: le abbondanti conversioni, il frequente ritorno alla pratica sacramentale, le numerose vocazioni alla vita presbiterale, religiosa e matrimoniale, l’approfondimento della vita di fede, una più intensa pratica della preghiera, molte riconciliazioni tra coniugi e il rinnovamento della vita matrimoniale e familiare. Occorre menzionare che tali esperienze avvengono soprattutto nel contesto del pellegrinaggio ai luoghi degli eventi originari piuttosto che durante gli incontri con i ‘veggenti’ per presenziare alle presunte apparizioni”.
Presentando il testo il card. Fernández ha narrato la posizione degli ultimi tre papi, spiegando in cosa consiste il ‘nihil obstat’: “Riguardo ad un evento spirituale, i fedeli, tramite il nihil obstat, ‘sono autorizzati a dare ad esso in forma prudente la loro adesione’. Questa determinazione indica che i fedeli possono ricevere uno stimolo positivo per la loro vita cristiana attraverso questa proposta spirituale, e si autorizza pure il culto pubblico, perché ad ogni modo in mezzo ad essa (non a causa dei presunti fenomeni soprannaturali) si sono verificati molti frutti positivi e non si avverte il pericolo che si siano ampiamente diffusi nel Popolo di Dio effetti negativi o rischiosi”.
Il decreto ha evidenziato che la devozione a Medjugorje è molto diffusa nel mondo: “Anche se il decreto viene emanato dal Vescovo locale, in un caso di così tanta diffusione mondiale, il Dicastero è coinvolto in una maniera del tutto speciale. Infatti, al di là dei pellegrinaggi a Medjugorje, la devozione alla Madre di Dio, Regina della Pace, è diffusa in tutto il mondo. In molte nazioni sono sorti tantissimi gruppi di preghiera e devozione mariana, ispirati all’esperienza spirituale di Medjugorje”.
Da questa ‘spiritualità’ sono nate anche molte opere caritatevoli: “Sono nate anche opere di carità legate a diverse comunità e associazioni, in particolare a quelle che si occupano di orfani, tossicodipendenti, alcolisti, disabili e ragazzi con diverse problematiche. Tutto questo non è solo una spiritualità di gruppi ecclesiali, ma è diventato un fenomeno popolare che non tiene conto tanto dei messaggi o delle discussioni sull’origine soprannaturale. Ciò che attira è la Regina della Pace e la presenza della sua immagine che si trova nei posti più diversi”.
Ed ha spiegato che i messaggi della Madonna ai ragazzi di Medjugorje sono molto importanti: “Questi messaggi sono chiarissimi e da tenere in speciale considerazione. Così sembra che, nell’insieme dei messaggi, si mescolino inviti preziosi che hanno il profumo del Vangelo con i comprensibili desideri dei presunti veggenti che sperano che questi appelli vengano ascoltati affinché il mondo ascolti Cristo e cambi. Ecco perché, nello stesso momento in cui appare l’insistenza schiacciante nell’ascoltare i messaggi, sembra che la Madre del cielo si sia fatta strada dicendo: non soffermatevi su questi messaggi, leggete il Vangelo, non concentratevi tanto su queste cose straordinarie, cercate Cristo che è l’unico Salvatore”.
Ed ha concluso che comunque si continuerà a fare discernimento sulle apparizioni: “Perciò la Vergine non comanda che qualcosa venga comunicato necessariamente o immediatamente; non ci usa come burattini o strumenti morti, lascia sempre spazio a un nostro discernimento responsabile, personale ed ecclesiale, circa la convenienza, l’opportunità, la chiarezza di ciò che può essere trasmesso.
Su Medjugorje, il discernimento del Visitatore misurerà l’opportunità. Ci sono già molti messaggi che ripetono molte volte le stesse esortazioni, e ricordiamoci che, come dice papa Francesco, non è consigliabile essere entusiasti di una Vergine postina. In ogni caso, come ha notato anche il Visitatore, la grande maggioranza di pellegrini non va a Medjugorje per cercare i veggenti e ascoltare i loro messaggi, ma per cercare la forza, la pace interiore, la grazia di essere più santi”.
Mentre mons. Matteo ha ripercorse le tappe di questo percorso ed il direttore editoriale, Tornielli, ha riportato alcuni dati statisstici: “Se si interrogano i motori di ricerca sul web circa le presenze di pellegrini a Medjugorje si trova l’indicazione approssimativa di circa un milione di presenze l’anno. Secondo quanto affermato da monsignor Henryk Hoser, all’epoca visitatore apostolico al santuario di Medjugorje, l’afflusso era, prima della pandemia, di circa tre milioni di pellegrini all’anno, con una concentrazione soprattutto d’estate. Una parte consistente di pellegrini proviene dalla Polonia e dall’Italia, ma si contano presenze da circa 80 Paesi del mondo”.
Ed ecco i dati: “Il primo riguarda il numero delle Comunioni distribuite nella parrocchia e nei luoghi legati all’apparizione, che da gennaio 1985 a giugno 2024 sono state 47.413.740. Mentre per quanto riguarda il numero dei sacerdoti che hanno concelebrato a Medjugorje dal dicembre 1986 al giugno 2024 il numero è di un 1.060.799… Le statistiche vengono costantemente aggiornate: il mese scorso, agosto 2024, le comunioni distribuite sono state 325.000 e il numero dei sacerdoti concelebranti 9.582 (309 al giorno)”.
Interessanti sono anche le motivazioni: “Queste le motivazioni che spingono al pellegrinaggio: per il 38% la ricerca di un conforto spirituale, per il 23% la richiesta di grazie per sé o per altri, per l’11,7 % il ringraziamento per grazie ricevute, fino al 17,7% per una necessità di contatto con il sacro o per il 15% a motivo di un invito. I semplici curiosi sono solo il 5,6%. I pellegrini sono credenti che mettono in cima alle priorità ideali quelle legate all’incontro con i bisogni dell’altro (53,3%) e alla difesa e rispetto della vita in tutte le sue forme (51,4%)”.
Ed infine il ‘cambiamento’ di vita: “La grande maggioranza di quelli che fanno ritorno a Medjugorje segnala un cambiamento di vita. Il 48,8% dichiara che ‘qualcosa’ è cambiato dopo la prima visita e che «molto» è cambiato per un ulteriore 30,4%, fino al cambiamento radicale segnalato dal 14,5% dei casi. L’effetto Medjugorje porta a un aumento di frequenza nella pratica religiosa, ai sacramenti e alla preghiera”.
(Foto: Vatican News)