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Papa Francesco: lo Spirito Santo è forte e gentile
“Lo Spirito Santo è Colui che crea l’armonia, l’armonia! E la crea a partire da realtà differenti, a volte anche conflittuali. Oggi, festa di Pentecoste, preghiamo lo Spirito Santo, Amore del Padre e del Figlio, perché crei armonia nei cuori, armonia nelle famiglie, armonia nella società, armonia nel mondo intero; che lo Spirito faccia crescere la comunione e la fraternità tra i cristiani delle diverse Confessioni; doni ai governanti il coraggio di compiere gesti di dialogo, che conducano a porre fine alle guerre… Che lo Spirito porti i responsabili delle nazioni e tutti noi ad aprire porte di pace”.
Al termine della recita del Regina Caeli papa Francesco ha invocato lo Spirito Santo per la fraternità nel mondo con l’invito a nutrirsi della Parola di Dio: “Per questo è importante che ci nutriamo ogni giorno delle Parole di Dio, delle Parole di Gesù, ispirate dallo Spirito. E tante volte dico: leggere un pezzo del Vangelo, avere un Vangelo piccolo, tascabile e portarlo con noi, approfittando dei momenti favorevoli”.
E’ stato un invito a dare spazio all’Adorazione: “Ascoltare la Parola di Dio fa tacere le chiacchiere. Ecco come dare spazio in noi alla voce dello Spirito Santo. E poi nell’Adorazione (non dimentichiamo la preghiera di adorazione in silenzio) specialmente quella semplice, silenziosa, come è l’adorazione. E lì dire dentro di noi parole buone, dirle al cuore per poterle dire agli altri, dopo, gli uni per gli altri. E così si vede che vengono dalla voce del Consolatore, dello Spirito”.
Mentre nella celebrazione della Pentecoste il papa ha descritto l’azione dello Spirito Santo: “L’azione dello Spirito in noi è forte, come simboleggiano i segni del vento e del fuoco, che spesso nella Bibbia sono associati alla potenza di Dio. Senza questa forza, non riusciremmo mai a sconfiggere il male, né a vincere i desideri della carne di cui parla san Paolo, a vincere quelle pulsioni dell’anima:
l’impurità, l’idolatria, le discordie, le invidie…con lo Spirito si possono vincere… Ce lo mostra anche Gesù, quando, spinto dallo Spirito, si ritira per quaranta giorni nel deserto per essere tentato. E in quel tempo anche la sua umanità cresce, si rafforza e si prepara alla missione”.
Comunque l’azione dello Spirito Santo è gentile: “Il vento e il fuoco non distruggono né inceneriscono quello che toccano: l’uno riempie la casa in cui si trovano i discepoli e l’altro si posa delicatamente, in forma di fiammelle, sul capo di ciascuno. E anche questa delicatezza è un tratto dell’agire di Dio che ritroviamo tante volte nella Bibbia”.
Quindi ha raccontato la cura dello Spirito Santo: “Ed è bello vedere come la stessa mano robusta e callosa che prima ha dissodato le zolle delle passioni, poi delicatamente, messe a dimora le pianticelle della virtù, le ‘bagna’, le ‘cura’ e le protegge con amore, perché crescano e si irrobustiscano, e noi possiamo gustare, dopo la fatica del combattimento contro il male, la dolcezza della misericordia e della comunione con Dio. Così è lo Spirito: forte, ci dà la forza per vincere, e anche delicato. Si parla dell’unzione dello Spirito, lo Spirito ci unge, è con noi…
Lo Spirito Santo, disceso sui discepoli e fattosi vicino (cioè ‘paraclito’) agisce trasformando i loro cuori e infondendo in essi un’ ‘audacia che li spinge a trasmettere agli altri la loro esperienza di Gesù e la speranza che li anima’… E per rispondere questo hanno la forza dello Spirito Santo”.
Al contempo lo Spirito Santo infonde la forza per la missione: “Con la stessa forza: cioè, non con prepotenza e imposizioni – il cristiano non è prepotente, la sua forza è un’altra, e la forza dello Spirito –, nemmeno coi calcoli e colle furbizie, ma con l’energia che viene dalla fedeltà alla verità, che lo Spirito insegna ai nostri cuori e fa crescere in noi.
E così noi ci arrendiamo allo Spirito, non ci arrendiamo alla forza del mondo, ma continuiamo a parlare di pace a chi vuole la guerra, a parlare di perdono a chi semina vendetta, a parlare di accoglienza e solidarietà a chi sbarra le porte ed erige barriere, a parlare di vita a chi sceglie la morte, a parlare di rispetto a chi ama umiliare, insultare e scartare, a parlare di fedeltà a chi rifiuta ogni legame, confondendo la libertà con un individualismo superficiale, opaco e vuoto”.
Lo Spirito Santo infonde speranza: “Lo Spirito ci dà la forza per andare avanti e chiamare tutti con gentilezza, ci dà la gentilezza di accogliere tutti. Tutti noi, fratelli e sorelle, abbiamo tanto bisogno di speranza, che non è ottimismo, no, è un’altra cosa. Abbiamo bisogno di speranza. La speranza la si raffigura come un’ancora, lì, alla riva, e noi, aggrappati alla corda, verso la speranza. Abbiamo bisogno di speranza, abbiamo bisogno di alzare gli occhi su orizzonti di pace, di fratellanza, di giustizia e di solidarietà”.
(Foto: Santa Sede)