Tag Archives: disabilià
Papa Francesco chiede inclusione per i vulnerabili

“Ora non si può più tornare indietro. Gli impegni assunti con la “Carta di Solfagnano” dovranno portare i Paesi sottoscrittori a cambiare rotta, ad essere più concreti nelle politiche e ad investire sempre più risorse affinché i diritti siano realmente esigibili, per non lasciare indietro nessuno e garantire diritti e pari opportunità”: così il presidente della Federazione FISH, Vincenzo Falabella, a conclusione del G7 Inclusione e Disabilità, tenutosi in Umbria, che ha prodotto il documento conclusivo denominato ‘Carta di Solfagnano’, ed oggi papa Francesco ha ricevuto in udienza la delegazione di Ministri partecipanti al G7 Inclusione e Disabilità:
“Questo incontro, in occasione del G7, è un segno concreto della volontà di costruire un mondo più giusto, un mondo più inclusivo, dove ogni persona, con le proprie capacità, possa vivere pienamente e contribuire alla crescita della società. Invece di parlare di ‘discapacità’, parliamo di capacità differenti. Ma tutti hanno capacità. Io ricordo per esempio un gruppo che è venuto qui, di una ditta, un ristorante; sia i cuochi, sia quelli che servivano la mensa, tutti erano ragazzi e ragazze con disabilità. Ma lo facevano benissimo”.
E si è soffermato sul significato della firma della ‘Carta di Solfagnano’: “In primo luogo l’inclusione delle persone con disabilità è necessario che venga riconosciuta come una priorità da tutti i Paesi. A me questa parola ‘disabilità’ non piace tanto. Mi piace l’altra: ‘abilità differenti’. Purtroppo in alcune Nazioni ancora oggi si stenta a riconoscere la pari dignità di queste persone. Rendere il mondo inclusivo significa non solo adattare le strutture, ma cambiare la mentalità, affinché le persone con disabilità siano considerate a tutti gli effetti partecipi della vita sociale”.
Lo sviluppo umano è possibile solo con l’apporto di coloro che sono ‘vulnerabili’: “Non c’è vero sviluppo umano senza l’apporto dei più vulnerabili. In tal senso, l’accessibilità universale diventa una grande finalità da perseguire, affinché ogni barriera fisica, sociale, culturale e religiosa venga rimossa, permettendo a ciascuno di mettere a frutto i propri talenti e contribuire al bene comune. E questo in tutte le fasi della sua esistenza, dall’infanzia alla vecchiaia. A me fa dolore quando si vive con quella cultura dello scarto con i vecchi. I vecchi sono saggezza e si scartano come se fossero scarpe brutte”.
L’appello del papa è un invito alla collaborazione: “Garantire servizi adeguati alle persone con disabilità non è solo una questione di assistenza (quella politica dell’assistenzialismo: no, non è questo) ma di giustizia e di rispetto della loro dignità. Tutti i Paesi, pertanto, hanno il dovere di assicurare le condizioni perché ogni persona possa svilupparsi integralmente, in comunità inclusive”.
E’ stata una richiesta al rispetto della dignità della persona: “E’ dunque importante operare insieme perché sia reso possibile alle persone con disabilità di scegliere il proprio cammino di vita, liberandole dalle catene del pregiudizio. La persona umana non deve essere mai mezzo, sempre fine! Questo significa ad esempio valorizzare le capacità di ciascuno, offrendo opportunità di lavoro dignitoso. Una grave forma di discriminazione è escludere qualcuno dalla possibilità di lavorare.
Il lavoro è dignità; è l’unzione della dignità. Se tu escludi la possibilità, gli togli questo. Lo stesso si può dire per la partecipazione alla vita culturale e sportiva: questo è un’offesa alla dignità umana. Anche le nuove tecnologie possono essere strumenti potenti di inclusione e partecipazione, se rese accessibili a tutti. Esse vanno orientate al bene comune, al servizio della cultura dell’incontro e della solidarietà. La tecnologia va utilizzata con saggezza, affinché non crei ulteriori disuguaglianze, ma diventi invece un mezzo per abbatterle”.
Infine ha esortato ad ispirarsi a san Francesco d’Assisi: “San Francesco d’Assisi, testimone di un amore senza confini per i più fragili, ci ricorda che la vera ricchezza si trova nell’incontro con gli altri (questa cultura dell’incontro che va sviluppata), specialmente con coloro che una falsa cultura del benessere tende a scartare. Tra questi che sono vittima dello scarto, ci sono i nonni: i nonni, i vecchi, alla casa di riposo… Quello che noi facciamo con i vecchi, lo faranno i nostri figli con noi. Non dimentichiamolo. Insieme, possiamo costruire un mondo dove la dignità di ogni persona sia pienamente riconosciuta e rispettata”.
A conclusione di questo G7 Helena Dalli, commissaria europea per l’uguaglianza, ha ribadito l’impegno dell’Europa: “Nell’Unione europea oltre un adulto su quattro ha una disabilità, per un totale di 100.000.000 di persone. Circa la metà sono inattive o disoccupate e circa un terzo di queste persone è a rischio povertà o esclusione. Il nostro dovere è lavorare a tutti i livelli per garantire la loro piena partecipazione alla società”.
(Foto: Santa Sede)