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Il dono della Divina Volontà

Un padre e una madre cosa vogliono per il loro figlio?  Ovviamente il meglio, una vita piena, ricolma di gioia! A maggior ragione cosa desiderano per noi Gesù e la nostra Mamma Celeste? Ci vogliono con loro nella Divina Volontà, così come siamo stati pensati quando Dio creò l’uomo e la donna.

Si legge nel Catechismo della Chiesa Cattolica, sull’uomo e la donna nel paradiso, al Capitolo primo nel numero 375: “La grazia della santità originale era una partecipazione alla vita divina”, continua nel numero 376: “Tutte le dimensioni della vita dell’uomo erano potenziate dall’irradiamento di questa grazia. Finché fosse rimasto nell’intimità divina l’uomo non avrebbe dovuto né morire, né soffrire”. Immaginate che meraviglia la partecipazione alla vita divina, una vita senza dolore e per l’eternità! Sembra un sogno! Invece è come eravamo e come il Signore ci vuole nel progetto di Dio, come lo ha pensato da sempre!

Questi tempi attuali sono da collocarsi nell’ Apocalisse – libro di consolazione e di speranza, una grande professione di fede nella Signoria cosmica del Cristo Signore, vincitore del peccato e della morte e quindi tutt’altro che una lugubre previsione di sciagure o disgrazie -. Ciò non toglie che questo è un periodo storico molto difficile, dove l’uomo senza Dio e il demonio compiono ogni sorta di male. Ma il buon Gesù non ci lascia mai soli e ci dona nuove esagerazioni d’amore per manifestare il Regno di Dio, oltre che in Cielo, qui sulla terra, come promesso nella preghiera del Padre Nostro.

Il dono sono 36 diari “Libro di Cielo, il richiamo della creatura nell’ordine al suo posto e nello scopo per cui fu creata da Dio”, scritto dalla serva di Dio Luisa Piccarreta. Con gli scritti di cielo, leggendoli e masticandoli per bene, il Signore ci promette di donarci per ogni verità digerita e messa in pratica un poco di Divina Volontà, fino ad arrivare all’Avvento del Regno di Dio in noi. Noi dobbiamo dare solo il nostro si, con tutto noi stessi ed essere costanti nella lettura e nella pratica della Parola di Dio.

Ma ci sono altri due doni di Gesù e Maria, due libri sempre scritti da Luisa Piccarreta: il libro ‘Le 24 ore della Passione di nostro Signore Gesù Cristo’, in cui si legge la passione di Cristo, la cui meditazione ci promette incredibili doni e il testo della nostra Mamma ‘La Vergine Maria nel Regno della Divina Volontà’, che nel suo Appello Materno della Regina del Cielo ci ricorda : ‘Io rimarrò sempre con te nell’anima tua, per esserti maestra, modello, esempio e Madre Tenerissima’.

Ma facciamo parlare Luisa Piccarreta che nel suo Appello dice: “Perciò se volete conoscerla (La Divina Volontà) leggete in queste pagine (Libri di Cielo): in esse troverete il balsamo alle ferite che crudelmente ci ha fatto l’umano volere, la nuova aria tutta divina, la nuova vita tutta celeste; sentirete il cielo nell’anima vostra, vedrete nuovi orizzonti, nuovi soli, e spesso troverete Gesù con il volto bagnato di pianto, che vuole darvi il suo Volere. Egli piange perché vuole vedervi felici, e vedendovi infelici singhiozza, sospira, prega per la felicità dei suoi figli e, chiedendovi il vostro volere per strapparvi dalla infelicità, vi porge il Suo come conferma del dono del Regno”.

Ora in ultimo diamo voce all’Appello del Re Divino nel Regno della Sua Volontà: “Vengo come Re in mezzo ai Popoli, ma non per esigere imposte o tributi, no, no; vengo perché voglio la vostra volontà, le vostre miserie, le vostre debolezze, tutti i vostri mali. La mia sovranità è proprio questa: voglio tutto ciò che vi rende infelici, inquieti, tormentati, per nasconderlo e bruciare tutto col mio amore e, da Re benefico, pacifico, magnanimo qual sono, ricambiarvi con la mia Volontà, con il mio amore più tenero, con le mie ricchezze e felicità, con la pace e la gioia più pura. Se mi darete la vostra volontà tutto è fatto, mi renderete felice e sarete felici”.

Cosa stiamo aspettando? Diamo la nostra misera volontà e prediamo il Regno di Dio!

(Tratto dal sito Adveniat Regnum Tuum)

XXXIII  Domenica Tempo Ordinario: in marcia verso il Regno dei cieli!

La Liturgia oggi ci annuncia una grande novità che riguarda ciascuno di noi; appare duro pensare a queste cose ma è certo che questo mondo presto finirà: è necessario allora pensare, riflettere ed agire di conseguenza perchè è Parola di Dio. Non vuole essere un messaggio allarmistico ma un invito a riflettere per essere preparati. La prossima domenica è la festa di Cristo re e si conclude l’anno liturgico; la Chiesa liturgicamente ci ricorda che anche questo mondo finirà: non si tratta di una ipotesi ma lo ha affermato categoricamente Gesù, ed è parola di Dio! 

Lo constatiamo anche noi: basta pensare oggi alla fame nel mondo, alle guerre batteriologiche, all’arsenale atomico  e ci si accorge che lo stesso uomo ha già creato i presupposti per la distruzione di quanto Dio ha creato. L’uomo ha realizzato con le sue invenzioni i presupposti per autodistruggersi. La fine di questo mondo non è affatto una ipotesi assurda; come si lamentava Tibullo, poeta latino: l’uomo ha inventato le armi per difenderci dagli animali feroci e  noi li usiamo per ucciderci a vicenda. Oggi la Liturgia ci ripete le stesse espressioni apocalittiche: ‘II sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte’. Spontanea nasce la domanda: quando avverrà? quando finirà questo mondo? 

‘Il quando’ lo conosce solo il Padre, dice Gesù; il ‘quando’ è solo curiosità e non fa parte della sua missione salvifica: Gesù si è incarnato per salvare l’uomo ed indicare la strada vera per il Regno dei cieli; la seconda venuta di Gesù non deve farci paura, essa è una promessa e non una minaccia. Il brano del Vangelo si ricollega al discorso della caduta di Gerusalemme, che Gesù previde ed annunciò agli Apostoli; questo evento si è consumato nell’anno 70 d. C. ad opera delle legioni romane.

Gesù era appena entrato a Gerusalemme, il popolo lo aveva accolto esclamando: ‘Benedetto colui che viene nel nome del Signore’; Gesù invece piange sulla città e ai suoi Apostoli, contenti per l’accoglienza riservata al Signore, preconizzò: di questa città e del tempio non resterà una pietra sull’altra, tutto sarà distrutto. Alla domanda dei suoi. ‘Signore, quando questo avverrà?’, Gesù confermerà dicendo non passerà una generazione. La storia ci conferma che nell’anno 70 d. C. l’esercito romano distrusse Gerusalemme, bruciò il tempio ed ancora oggi esiste solo ‘il muro del pianto’.

Allora come finirà il mondo? quando finirà?  Il ‘quando’ lo sa solo il Padre, dice Gesù; non perchè Gesù non lo sappia ma perchè ‘il quando’ non fa parte della sua missione salvifica. Gesù si è incarnato per salvare l’uomo ed indicare la strada vera per il Regno dei Cieli. E’ certo però che la crisi che travaglia oggi il creato, il senso di divisione e la fame nel mondo sono segni drammatici; l’uomo  non riesce a prendere coscienza che solo la pace, il senso di responsabilità, la condivisione, la solidarietà sono mezzi adatti a risolvere i gravi problemi dell’umanità. L‘uomo corre solo verso l’autodistruzione.      

Il  creato oggi presenta crepe terribili e tutte quelle realtà che sino ad ieri sembravano eterne (sole, luna, stelle, armonia cosmica )  sono destinate a finire. La realtà che ci circonda ci parla di segni premonitori anche se davanti a Dio mille anni sono come un giorno e un giorno come mille anni. Scopo della parola di Dio non serve a creare paure o spaventare perchè tutto ci parla sempre della potenza di Dio e della sua misericordia. Che il mondo finirà è cosa certa ed è parola di Dio; il ‘quando’ è solo nella prescienza infinita di Dio ed è  tristemente confortata dalla cattiveria umana che ha costruito le armi per l’autodistruzione.

Il Vangelo oggi ci invita a stare all’erta, essere preparati; la nostra fede infatti non si fonda sulla precisione di una data ma sulla Parola di Dio. Perchè la lettura di questo brano evangelico è stato fatto proprio in questa domenica? La ragione è semplice: siamo alla fine dell’anno liturgico; domenica prossima è la festa di Cristo Re: la Chiesa ci ricorda che come finisce l’anno, così finirà anche la nostra vita terrena; viviamo tutti in attesa del regno di Dio: tempi nuovi e terra nuova.

Il Signore certamente verrà e questo mondo sarà sconvolto; chi crede e sarà vigilante non lo teme ma lo spera. Ci aiuti la Madonna ogni giorno a liberarci dalla schiavitù del peccato e a vivere l’amore verso Dio e il prossimo; solo così saremo ben preparati in quel giorno.

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