Scritti da: Roberta Leone
Concesso un Anno Santo ai Francescani di Maria
Papa Francesco ha concesso ai Francescani di Maria la possibilità di celebrare di un Anno Santo: a partire dal prossimo 15 ottobre, memoria liturgica di Santa Teresa di Gesù, ai fedeli delle 160 diocesi del mondo in cui l’associazione è presente sarà possibile ottenere l’indulgenza plenaria nelle principali solennità legate alla spiritualità mariana e francescana. A darne notizia è stato lo stesso fondatore dell’associazione missionaria, il sacerdote madrileno Santiago Martín, dalla WebTv dei Francescani di Maria, Magnificat.tv. La celebrazione dell’anno giubilare, ha detto p. Martín, cade in concomitanza con il 25mo anniversario dalla fondazione dell’associazione e a venti anni dalla prima approvazione da parte dell’allora arcivescovo di Madrid, card. Suquía.
“Siamo pieni di gratitudine verso il papa”, ha detto il sacerdote, per quella che è una disposizione “molto poco usuale”. “Normalmente – ha detto – l’Anno Santo si dà, per esempio, a basiliche, cattedrali, diocesi in occasione di una ricorrenza, ma non tanto ad una istituzione”. “E’ un grande onore – ha proseguito – che ci concede la Santa Sede ed anche una grande responsabilità. Si tratta di un Anno Santo, un anno in cui dobbiamo intensificare il nostro cammino verso la santità”.
Saranno in tutto sette le festività in occasione delle quali sarà possibile ottenere l’indulgenza plenaria: il 15 ottobre prossimo, ricorrenza della fondazione. Poi, l’8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione; il 12 dicembre, solennità di Nostra Signora di Guadalupe; il 25 marzo, Annunciazione del Signore – “per noi Francescani di Maria – ha spiegato p. Martín, è una festa di straordinaria importanza, molto significativa” -; il 25 luglio, San Giacomo Apostolo, patrono di Spagna, dove l’associazione è nata; l’8 settembre, festa della Natività di Maria. Infine, il 4 ottobre 2014: con la solennità di San Francesco d’Assisi si concluderà l’anno giubilare.
Dell’indulgenza plenaria “possono e devono beneficiare – ha detto p. Martín – non solo i membri di questa famiglia spirituale, ma anche le persone che potranno partecipare alle celebrazione eucaristiche” che avranno luogo nel corso dell’anno santo nelle chiese affidate ai Francescani di Maria o da loro assistite oppure, in quelle diocesi in cui l’Associazione è presente solo con gruppi laicali, nei templi mariani. L’indulgenza potrà essere inoltre ottenuta dagli infermi che parteciperanno alla Santa Messa attraverso la televisione, in una delle sette solennità dell’anno santo.
I Franciscanos de María, chiamati anche “Missionari della gratitudine”, nascono in Spagna nel 1988 per iniziativa di padre Martín. Con un primo gruppo di giovani comincia un servizio di volontariato ai più poveri ispirato alle figure di San Francesco d’Assisi e della Vergine Maria, con la finalità di “diffondere la spiritualità della gratitudine, allo scopo di aiutare i cattolici a far sì che la loro relazione con Dio – si legge dal repertorio delle Associazioni del Pontificio Consiglio per i Laici – si fondi, prima di tutto, nella gratitudine e non nell’interesse o nella paura”.
In breve tempo sorgono nuovi gruppi di laici, le cosiddette “scuole della gratitudine”: negli incontri si tiene una riflessione sul Vangelo della domenica, si propone un impegno concreto per aiutare a viverlo e si offre una formazione “apologetica”, che aiuti i fedeli “a difendere la propria Fede e la Chiesa in un contesto contraddistinto dagli attacchi del secolarismo e delle sette”. Dal 1991 i Francescani dell’Immacolata si diffondono nelle altre diocesi spagnole e poi in America. Nel 1993 ricevono l’approvazione dall’arcivescovo di Madrid, il card. Suquía, il 25 marzo 2007 il Pontificio Consiglio per i Laici decreta il riconoscimento come Associazione internazionale di fedeli e il 26 marzo 2012, trascorso il quinquennio di approvazione ad experimentum, arriva l’approvazione degli Statuti.
Presente in 36 Paesi d’America, Europa e Asia, l’Associazione conta oggi 11000 membri e gestisce un ospedale in Bolivia a Santa Cruz, un asilo per anziani a Los Teques, in Venezuela, una scuola per bambini di strada in Guatemala, un Servizio di Orientamento Familiare ed un Forum di apologetica. La WebTv www.magnificat.tv è seguita in 80 paesi, con quattro centri di produzione in 3 paesi. Ci sono poi i siti www.catolicos-on-line.org, una pagina di news su Chiesa e apologetica, e www.frmaria.org.
Papa Francesco e Maria, Regina della pace: “i segni di un rapporto filiale”
Padre Salvatore M. Perrella, dell’ordine dei Servi di Maria, è dal 2011 preside della Pontificia Facoltà Teologica “Marianum”, dove è titolare delle cattedre di dogmatica e mariologia. È membro del Consiglio direttivo della Pontificia Accademia Mariana Internationalis e, dal 2012, presidente della Associazione Mariologica Interdisciplinare Italiana. Dal marzo 2010 è membro, come perito teologo, della Commissione Vaticana incaricata da Benedetto XVI di esaminare il “caso Medjugorje”. Lo abbiamo intervistato, in due tappe, sulla Regina della pace, sul rapporto tra papa Francesco e Maria e sulle questioni rimaste ancora “aperte” nel dibattito teologico sulla Vergine.
Padre Perrella, papa Francesco ha indetto per la vigilia della festa Natività della Beata Vergine Maria una giornata di preghiera e digiuno per la pace in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero. Il contesto di una ricorrenza mariana ha una specificità nella preghiera per la pace?
“Ti credo! Tutto parla di te”: i ragazzi dell’Azione Cattolica a Roma per pregare per la pace
“Ti credo! Tutto parla di te”. È il tema scelto dall’Azione Cattolica per l’incontro che oggi e domani riunirà a Roma circa 3000 bambini e ragazzi delle diocesi italiane, alcuni bambini del Forum Internazionale dell’Azione Cattolica da Argentina, Burundi, Romania, Spagna e Terra Santa, ed altri 2000 ragazzi delle diocesi del Lazio. L’appuntamento, ideato come tappa conclusiva dell’Anno della Fede, sarà celebrato in Vaticano, proprio in concomitanza con la giornata di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero indetta per domani da papa Francesco.
“L’Atlantide rossa”: Luigi Geninazzi racconta la fine del comunismo in Europa
Danzica,1980. Alla vigilia del Ferragosto, nei cantieri navali della città baltica un gruppo di operai inizia una protesta che in breve tempo porterà alla nascita del sindacato libero polacco, Solidarnosc. Nell’arco di un solo decennio, quella che il mondo aveva conosciuto e nominato indistintamente come Europa dell’Est comunista conosce ovunque un rinnovamento radicale delle coscienze, un risveglio corale che culmina, nel novembre dell’89, con l’abbattimento del muro di Berlino. Gli anni Ottanta dello scorso secolo passano sui paesi comunisti con un vento di libertà che ne sconvolge la fisionomia: moderna Atlantide, l’Europa dei regimi rossi scompare, s’inabissa nella storia.
“Uno di noi”: una firma per proteggere la vita nascente
All’ultimo Meeting di Rimini hanno raccolto più di 5000 firme, riscuotendo il sostegno di esponenti del panorama culturale e religioso internazionale da mons. Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, al card. Adrianus Simonis, arcivescovo emerito di Utrecht e primate emerito di Olanda e all’imam della Comunità religiosa islamica italiana, Yahya Sergio Yahe Pallavicini: sono i promotori della campagna per la vita “Uno di noi”, che chiede all’Unione Europea un’integrazione della normativa comunitaria in materia di protezione giuridica della vita nascente, una delle questioni ancora aperte nel confronto tra gli Stati membri e che continuano a vedere impegnato in prima linea, al tavolo delle discussioni, il mondo cattolico.
Vocazioni, i molti frutti delle GMG
Che le Giornate Mondiali della Gioventù abbiano il merito di aver contribuito al risveglio delle vocazioni è un dato ormai acquisito, anche per gli organizzatori: si calcola che molte scelte per il matrimonio, il sacerdozio e la consacrazione religiosa siano maturate proprio nel corso dei ventisette appuntamenti (ventotto, con Rio) incorsi tra il papa e i giovani in giro per il mondo dal 1986 ad oggi. Una relazione incredibilmente forte che papa Francesco non sta trascurando, se già alla vigilia della partenza per il Brasile, durante l’Angelus di domenica scorsa, ha dato alla settimana di Rio de Janeiro un’impronta tutta vocazionale: “Signore Gesù, che cosa devo fare della mia vita? Qual è la strada per me?”. Ai giovani pronti a partire oltreoceano e a quelli presenti in piazza san Pietro il papa raccomanda questa preghiera perché – dice – “tutti coloro che vengono a Rio vogliono sentire la voce di Gesù, ascoltare Gesù”.
Papa Francesco al palazzo São Joaquim per incontrare i giovani detenuti
Anche a Rio de Janeiro papa Francesco ha incontrato i carcerati e, come nella messa in Coena Domini celebrata lo scorso 28 marzo nel carcere minorile di Casal del Marmo, si tratta di detenuti di giovane età. Cinque ragazzi, secondo le prime informazioni circolate sull’incontro. Come da programma, l’appuntamento con i ragazzi si è svolto in forma rigorosamente privata, in quella dimensione “familiare” – fuori dalla portata delle telecamere – che papa Francesco ha desiderato mantenere per gli incontri più intimi di questa GMG. Papa Francesco ha raggiunto i detenuti nella residenza arcivescovile “São Joaquim”, a dodici chilometri dal parco della Quinta Boa Vista, dove nella mattinata Papa Francesco ha amministrato la Confessione a cinque giovani partecipanti alla GMG.
Papa Francesco confessa cinque giovani alla Quinta da Boa Vista
Quarto giorno di GMG per papa Francesco. Si parte dalle Confessioni alla Quinta da Boa Vista, un’ampia area verde a meno di venti chilometri dalla residenza di Sumaré predisposta ad accogliere per quattro giorni i giovani partecipanti che vogliono ricevere il sacramento della Riconciliazione. In anticipo sulla tabella di marcia, dopo la Santa Messa celebrata in forma privata, questa mattina papa Francesco si è recato in automobile alla Quinta, nel quartiere di São Cristóvão, per amministrare il sacramento a cinque giovani di diverse lingue. Accolto all’ingresso del parco ha raggiunto poi uno dei cento confessionali predisposti per accogliere sacerdoti e penitenti.
Papa Francesco tra consenso e carismi
Papa Francesco, “uno straordinario comunicatore”. Certo vien da pensarlo, mentre ci sorride dalla copertina di Vanity Fair, che lo ha eletto da poco uomo dell’anno, e da una folla di altre riviste (forse non altrettanto glamour ma non meno popolari). Il grande consenso che papa Francesco sin dagli inizi del suo pontificato sembra naturalmente attrarre porta inevitabilmente con sé una domanda: “perché tutti lo cercano, perché tutti vogliono vederlo?” Del successo strettamente “mediatico” di papa Francesco non solo si continuerà a parlare, ma si studierà a lungo: da quattro mesi a questa parte assistiamo ad un fenomeno inedito per tutti, che porta interrogativi nuovi sull’informazione – non solo religiosa – nel mondo globalizzato. Spiegarne i motivi non è possibile, almeno per ora: questo, per gli addetti ai lavori, non è che il tempo delle ipotesi.
Roma:una maratona fotografica per raccontare San Lorenzo
Il 19 luglio prossimo saranno trascorsi settanta anni dal bombardamento che colpì il quartiere di San Lorenzo: in quell’estate del ’43, in uno degli episodi più tragici per la Capitale durante la seconda guerra mondiale, persero la vita 1500 persone e in 4000 restarono ferite. Per commemorare quel giorno, a settanta anni di distanza, professionisti della fotografia e appassionati di arti visive si incontreranno nel quartiere romano per una maratona fotografica lunga 24 ore.