Etica
La consulta annulla parti della legge 40. Il mondo cattolico: è una “ferita”, non un “collasso”

Dopo la pronuncia della Corte costituzionale, e la conseguente cancellazione di alcuni “commi” della legge 40, che disciplina la “procreazione medicalmente assistita”, si alza la eco del mondo cattolico, che parla di “ferita”, ma non certo di cedimento negli impianti fondativi della legge. La consulta ha dichiarato l’”illegittimità” di alcuni punti della normativa, esprimendosi su alcune ordinanze che hanno ritenuto fondati i ricorsi presentati per incostituzionalità della legge e per violazione del diritto alla salute.
L’ultimo atto: Eluana è morta

Eluana è morta. Si è spenta alle 20,10, a quattro giorni dal ricovero alla casa di riposo “La Quiete” di Udine, dove era stata trasferita per l’avvio del processo di sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione che la tenevano in vita. La situazione di Eluana Englaro è rimasta stabile fino al primo pomeriggio, dopodiché sarebbe avvenuto un improvviso peggioramento che ha condotto la donna alla morte.
Eluana, il governo ha pronto il decreto. I dubbi del capo dello Stato

Pubblico il testo del decreto che il governo sarebbe intenzionato a presentare. I dubbi del capo dello Stato però sarebbero notevoli. L’approvazione del provvedimento bloccherebbe la procedura che condurrà Eluana Englaro alla morte. Torna in pista anche la magistratura, con la procura di Udine che apre un fascicolo sulla vicenda. E se possibile lo scontro si fa ancora più duro.
La Chiesa sul caso Eluana Englaro. E’ “Eutanasia”: mobilitazione, ma anche silenzio e preghiera

Per il Vaticano e tutto il mondo cattolico non c’è altro termine da usare. Quella su Eluana Englaro è “eutanasia”. Lo spiega all’Ansa in cardinale Lozano Barragan, ministro della Sanità Vaticano. “Non si può uccidere una persona così”, spiega il porporato. ”Quando sta accadendo – aggiunge – è un atto di antiumanesimo”. Il porporato riprende le parole pronunciate dal al Papa domenica scorsa: l’eutanasia è ”una falsa soluzione al dramma della sofferenza”. ”Quello che vogliono fare, dobbiamo dirlo con realismo – spiega – è aggiungere alle sue sofferenze la morte per sete e fame, una cosa inconcepibile”.
Eluana Englaro è ad Udine. Si va verso lo stop all’alimentazione.

La ragazza in stato vegetativo, lasciata la clinica di Lecco dove è stata negli ultimi quindici anni, è stata trasferita nella notte nella città friulana. Il neurologo: “Fra tre giorni sarà sospesa l’alimentazione”. Il ministro Sacconi: “Valutiamo la situazione, sarebbe giusto adottare un principio di cautela e di prudenza”. Sir: “Togliere la vita ad una persona indifesa è una barbarie”.Scienza&Vita: “Invochiamo l’ingerenza umanitaria”.
La “Casa di Udine” fa marcia indietro: “Non ospiteremo Eluana Englaro”

Il consiglio di amministrazione della casa di cura vota a maggioranza il ritiro della disponibilità ad ospitare la donna in stato vegetativo per procedere all’interruzione di alimentazione e idratazione. A pesare sul passo indietro l’Atto di indirizzo inviato dal ministro del Welfare Sacconi un mese fa. I responsabili: “Costretti a ritirare l’ospitalità”. Il sottosegretario Roccella: “Nel Servizio sanitario nazionale non possono esistere zone di extraterritorialità”. Scienza&Vita: “Una scelta rispettosa della vita”. Ma ora spunta l’ipotesi Emilia-Romagna.
Eluana, rinviato il trasferimento a Udine. Il Ministero: “Stop nutrizione è illegale”

Interrompere nutrizione e idratazione delle persone in stato vegetativo persistente non è legale per le strutture pubbliche e private del Servizio sanitario nazionale. Lo stabilisce un atto di indirizzo che il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali ha inviato alle regioni. Il provvedimento, che ha carattere generale, è basato sui pareri del Comitato nazionale di bioetica e sulla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Immediate ripercussioni sul caso di Eluana Englaro: la donna, che doveva essere trasferita in una clinica di Udine per la sospensione dell’idratazione e alimentazione, resta per il momento a Lecco.
Caso Eluana. Il Consiglio superiore di sanità: è eutanasia

Se si applicherà la sentenza della Cassazione, la morte di Eluana Englaro “non sarà diversa dall’eutanasia o dall’omicidio”. È la posizione di Franco Cuccurullo, presidente del Consiglio superiore di sanità e rettore dell’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara. “Eluana non muore della patologia da cui è affetta, – spiega in un’intervista ad Avvenire – ma di fame e di sete: anzi, viene fatta morire, quindi si tratta di eutanasia”.
Eluana, una sconfitta per tutti. Le suore: “Lasciatela con noi”

La sentenza della Corte di Cassazione ha scritto la parola fine alla vicenda giudiziaria di Eluana Englaro. Una decisione che per l’Osservatore romano introduce di fatto l’eutanasia e rappresenta una sconfitta per tutti. Scienza&Vita si appella perché nessuno cooperi alla sua uccisione. E le suore che l’hanno accudita ogni giorno negli ultimi 14 anni scrivono: “Se c’é chi la considera morta – concludono le religiose – lasci che Eluana rimanga con noi che la sentiamo viva. Non chiediamo nulla in cambio, se non il silenzio e la libertà di amare e donarci a chi è debole, piccolo e povero”.
Eluana morirà. La Cassazione dà il via libera alla sospensione dei trattamenti

Sì allo stop dell’idratazione e alimentazione artificiale per Eluana Englaro, la donna in stato vegetativo permanente dal 1992. Le sezioni unite civili della Cassazione hanno confermato il decreto dello scorso luglio della Corte d’appello di Milano che aveva dato il via libera alla sospensione dei trattamenti che tengono in vita la 37enne. I giudici hanno dichiarato “inammissibile per difetto di legittimazione” il ricorso presentato dal Pubblico Ministero presso la Procura Generale della Corte d’Appello di Milano.