Il papa: la nascita di Gesù è l’incontro con una Persona
Una riflessione completamente dedicata al Natale quella di oggi per Benedetto XVI nella udienza generale. Con l’approssimarsi del Natale il nostro pensiero deve andare ”ai tanti bambini che ancora oggi vengono alla luce in una grande poverta’ in molte regioni del mondo, ai neonati non accolti e rifiutati, a quelli che non riescono a sopravvivere per carenza di cure e attenzione, e alle famiglie che vorrebbero la gioia di un figlio e non vedono questa attesa realizzata”.
”La nascita di un bambino – aveva affermato poco prima il Pontefice – dovrebbe essere sempre un evento che suscita gioia, commozione e tenerezza”. Ma spesso l’ ”attesa” del Natale, ”sotto la spinta del consumismo rischia la perdita di significato spirituale per ridursi a scambio di doni commerciali”. Forse, però la le difficolta’ economiche e la ”crisi mondiale che tocca tante famiglie e l’intera umanita”’, ipotizza il Papa, ”possono essere stimolo a ricoprire il calore, la semplicita’, l’amicizia e la solidarieita’, cioe’ i valori tipici del Natale”.
E questo “Natale, spogliato delle incrostazioni consumistiche e materialistiche e’ occasione per accogliere come regalo personale il messaggio di speranza che promana dal mistero nascita di Cristo”. Ed ha proseguito: “A molti uomini, ed in qualche modo a noi tutti, questo sembra troppo bello per essere vero. In effetti, qui ci viene ribadito: sì, esiste un senso, ed il senso non è una protesta impotente contro l’assurdo. Il Senso ha potere: è Dio. Un Dio buono, che non va confuso con un qualche essere eccelso e lontano, a cui non sarebbe mai dato di arrivare, ma un Dio che si è fatto nostro prossimo e ci è molto vicino, che ha tempo per ciascuno di noi e che è venuto per rimanere con noi. E’ allora spontaneo domandarsi: “E’ mai possibile una cosa del genere? E’ cosa degna di Dio farsi bambino?”. Per cercare di aprire il cuore a questa verità che illumina l’intera esistenza umana, occorre piegare la mente e riconoscere la limitatezza della nostra intelligenza.
Nella grotta di Betlemme, Dio si mostra a noi umile “infante” per vincere la nostra superbia. Forse ci saremmo arresi più facilmente di fronte alla potenza, di fronte alla saggezza; ma Lui non vuole la nostra resa; fa piuttosto appello al nostro cuore e alla nostra libera decisione di accettare il suo amore. Si è fatto piccolo per liberarci da quell’umana pretesa di grandezza che scaturisce dalla superbia; si è liberamente incarnato per rendere noi veramente liberi, liberi di amarlo.” Un riferimento particolare anche per il presepe che , per Benedetto XVI “costituisce una quanto mai suggestiva rappresentazione dell’evento del Natale, auspico che un elemento cosi importante continui a far parte di questa solennita’”, un “modo semplice per ricordare Gesu’ che si e’ fatto uomo in mezzo a noi”.