La Verità prosegue con il dossier «I denari della “banda dei buoni”»

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 04.12.2023 – Ivo Pincara] – Per il quinto giorno consecutivo, La Verità ritorna sullo scoop sui denari dei fedeli per l’Ong Mediterranea di Luca Casarini e compagni, con il proseguimento del dossier I denari della “banda dei buoni”, che presentiamo di seguito per sommi capi.

Oggi, la Repubblica pubblica un colloquio di Alessia Candito con Casarini: «Migranti, la difesa di Casarini: “Non ho raggirato la Cei: da destra dossieraggio per colpire il Papa e Zuppi”. A colloquio con il capomissione di Mediterranea che mercoledì potrebbe finire sotto processo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: “Dalla Conferenza episcopale non abbiamo preso un centesimo, pronto a querelare Panorama e La Verità”. “Dalla Cei non abbiamo mai preso un centesimo. Hanno una reputazione assai più solida da difendere della mia, quindi spero facciano uno strappo alla regola del ‘Fratelli tutti’ e chiedano un risarcimento danni”» [QUI].

  • Panorama li chiama “arraffa-oboli”. Casarini minaccia querela – 30 Novembre 2023 [QUI]
  • Uno scandalo devastante. Squallore. Imbarazzo. Miseria. Schifo. Semplicemente raccapricciante – 1° dicembre 2023 [QUI]
  • La Verità: «La domanda dei fedeli. Come han fatto i vertici cattolici a farsi inquinare?» – 2 dicembre 2023 [QUI]
  • Il “Padre Boat” – al Corriere della Sera sulle chat rivelate da Panorama e La Verità – mette una toppa sulla falla nella barca: “Scherzavamo” – 3 dicembre 2023 [QUI]

Titolo in apertura sulla prima pagina di La Verità di oggi: «Le carte dell’inchiesta sui “buoni”. “Avvenire” in combutta con Casarin i& C.: «Facciamo una bella sorpresa a Salvini». Nelle intercettazioni la «banda» organizza con “Repubblica” e il giornale della Cei l’uscita della notizia di Don Mattia Ferrari a bordo della Mare Jonio per dare uno schiaffo al “Truce”, allora Ministro dell’Interno. Poi per “mettere al muro” i vescovi e costringerli a pagare, in un webinar coi prelati il cronista Nello Scavo dice: “Se non date i fondi alla Ong io non potrò fare inchieste”».

Dalla prima il rimando all’articolo di Giacomo Amadori e François De Tonquédec sulle pagine 2 e 3: «Avvenire, il giornale dei vescovi, per anni si è opposto alle politiche dei porti chiusi sull’immigrazione. Ma oggi scopriamo che lo ha fatto coordinandosi con Luca Casarini e i suoi soci, una ciurma di imputati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Personaggi che hanno ricevuto sostanziosi finanziamenti dalla Chiesa, erogazioni che avrebbero potuto essere concesse a tante altre organizzazioni umanitarie guidate da incensurati. (…) Casarini & C., rispetto agli operatori del mondo dell’informazione, hanno da anni un rapporto privilegiato con il giornalista di Avvenire Nello Scavo, autore nel 2020 di un libro, Pescatori di uomini, scritto a quattro mani con Don Mattia Ferrari, cappellano di bordo della Mare Jonio. Un legame che, già nel 2019, permetteva a Don Mattia di poter anticipare a Casarini e al suo socio Giuseppe Caccia, gli articoli che il giornalista avrebbe pubblicato. L’ex leader delle Tute bianche, il Capitan Fracassa del G8 di Genova, il 28 aprile 2019, su una chat di gruppo, inoltra un messaggio di Scavo su come gestire alcune notizie. La prima riguardava l’imbarco di Don Mattia, con la benedizione dei vescovi, sulla Mare Jonio, in quel momento al centro di una violenta contrapposizione con il Ministro dell’Interno Salvini» [QUI].

In prima di La Verità l’occhiello per l’editoriale di Maurizio Belpietro: «Zero risposte. Ma il pretino e il noglobal che mestiere fanno?». Con rimando a pagina 3: «La difesa di Don Ferrari sui soldi e le trame vaticane: in chat stavano scherzando. Il prete si fa intervistare dal “Corriere” ma sugli aspetti nodali delle intercettazioni farfuglia e accusa di manipolazioni. Ma questo giornale ha solo riportato i fatti. Don Mattia Ferrari è un giovane prete, che invece di fare il pastore di anime, fa il pescatore di uomini. (…) Don Ferrari ha concesso un’intervista al Corriere della Sera per cercare di buttare acqua sul fuoco. Non potendo smentire quando riportato dal nostro giornale, il pescatore in clergyman prova a buttarla in vacca, cioè ad affermare che quel che diceva al telefono con i compagni di bordo era uno scherzo. Anche quando parlava di denaro che doveva arrivare dai vescovi, erano battute. E pure quando minacciava di occupare una chiesa se non avesse ottenuto i fondi richiesti, Don Ferrari parlava a vanvera. (…) Don Ferrari, a proposito delle frasi a lui attribuite, parla di manipolazioni e di discorsi estrapolati dal contesto. Ora, è a tutti noto che manipolare le parole di qualcuno per travisarne il senso è un’operazione delittuosa, ma siccome questo giornale non si presta a taglia e cuci, e nemmeno a cambiare il senso delle frasi, se Don Ferrari o chi per lui insisterà con questa fandonia delle manipolazioni ne risponderà in tribunale. Infatti, i colleghi della Verità che si sono occupati della vicenda dei finanziamenti delle diocesi alla Ong fondata da Luca Casarini non hanno manipolato un bel niente, ma semplicemente si sono limitati a trascrivere le frasi che l’ex leader dei disobbedienti e i suoi compagni, tra i quali il cappellano di bordo, si sono scambiati. Parole sorprendenti, come quelle che riportiamo oggi, con la combriccola che si mette d’accordo per manipolare (in questo caso il verbo è azzeccato) l’informazione, ritoccando le notizie, come quella della partenza di Mare Jonio o come la presenza a bordo di una donna incinta. Notizia falsa, quest’ultima, che però il subcomandante della Mare Jonio invita a tenere riservata “prima che la destra la possa usare”.
Ps. Ieri, via Facebook, si è fatto vivo anche Casarini. Il quale, al mio invito a rispondere ad alcune domande, replica dicendo che ci porterà tutti in tribunale. Sarà un piacere ascoltarlo spiegarci che cosa intendesse quando parlava delle difficoltà a pagare l’affitto e la separazione. Ancora più interessante sarà capire quale sia il suo vero lavoro» [QUI].

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