inGiustizia Vaticana. Un’inchiesta giornalistica partendo dal caso Salonia su In Sicilia Report – Parti 1, 2, 3 e 4

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 11.11.2023 – Ivo Pincara] – Presentiamo di seguito le prime quattro parti dell’inchiesta giornalistica dal titolo inGiustizia Vaticana che parte dal caso Salonia, a cura di Angelo Di Natale, pubblicata sul sito InSiciliaReport.it dal 14 ottobre scorso a cadenza settimanale. Sono indicati per ogni parte il link per leggere il testo integrale.

Prosegue dall’Introduzione [QUI]

Sopra a sinistra Giovanni Salonia e a destra Nello Dell’Agli. In alto a sinistra Corrado Lorefice, a destra Papa Francesco.

Prima parte: inGiustizia Vaticana proscioglie il colpevole, condanna l’innocente – In Sicilia Report, 14 ottobre 2023 [QUI]

L’inchiesta giornalistica di Angelo Di Natale prende le mosse dalla condanna, frutto – come documenta – di una sentenza assurda e ingiusta, inflitta dall’autorità della Santa Sede nell’ambito di un processo canonico a Don Nello Dell’Agli, teologo e psicoterapeuta, fondatore a Ragusa della Fraternità di Nazareth e membro del clero diocesano.

Cercando la spiegazione, scrive Angelo Di Natale, è emersa la matrice ritorsiva del provvedimento emesso per punire l’unico vero “delitto” commesso dal sacerdote colpito con la pena massima, la amissio status clericalis: avere testimoniato, in sede ecclesiastica e in un procedimento penale della Procura di Roma, su fatti riguardanti Giovanni Salonia, influente frate cappuccino nominato vescovo il 10 febbraio 2017 e poi non consacrato per effetto di rinuncia in seguito alle denunce su tali vicende.

Dentro questo tassello del puzzle, nella prima parte dell’inchiesta Angelo Di Natale riporta la cronologia dei fatti fino al 27 aprile 2017, data dell’annuncio della rinuncia di Salonia da parte della Curia arcivescovile di Palermo, ampiamente illustrata con le testimonianze, in sede ecclesiastica e nel procedimento penale per violenza sessuale che vedeva indagato Giovanni Salonia dopo la nomina a vescovo e l’immediato dietro-front pontificio. Si tratta, osserva Angelo Di Natale, di tasselli decisivi nel puzzle di una spy-story vaticana culminata nell’ingiusta punizione al fondatore della Fraternità di Nazareth, Don Nello Dell’Agli. Le menzogne, anche alla stampa, del potente frate cappuccino (infedeltà al celibato ammessa invece dinanzi ai pm) sono alla base della sua “assoluzione” canonica e della falsa tesi della volontaria rinuncia, scrive Angelo Di Natale.

  • Il Vaticano e la sua “giustizia” shock sul caso Dell’Agli
  • Un innocente, falsamente imputato, condannato con la pena massima
  • Le spiegazioni trasparenti da una parte, il silenzio di un potere oscuro dall’altra
  • Un “tribunale ad hoc” e nessuna accusa vera
  • Il teste Urso: “C’era in chi accusava Dell’Agli un tentativo di vendetta”
  • L’assurda e ingiusta condanna è la ritorsione per una testimonianza in giudizio?
  • Salonia vescovo mancato: su di lui non calunnie ma verità e la sua non fu una rinuncia volontaria
  • L’Arcidiocesi di Palermo, Lorefice, il vescovo ausiliare mancato e la gestione Romeo-Cuttitta: la copertura dei preti pedofili
  • Trame diocesane con il sigillo vaticano, tra menzogne, omertà e compagnie di giro
  • Da Lorefice a Salonia, a Gisana: il vescovo che in conflitto d’interessi proscioglie l’influente cappuccino con un’indagine farsa
  • Le menzogne vaticane e la scabrosa verità attestata dai pm italiani: è lo stesso Salonia a confessarla
  • La via di fuga (dalla verità) offerta al vescovo mancato e il “florilegio emotivo”: lo diagnosticano nei testimoni gli “azzeccagarbugli” ecclesiastici
  • Le testimonianze-verità di Dell’Agli e la reazione contro di lui: falsata la provenienza delle lettere d’accusa a Salonia
Sopra, al centro il Vescovo di Piazza Armerina, Mons. Rosario Gisana. In alto a sinistra Giovanni Salonia, a destra l’Arcivescovo di Palermo, Mons. Corrado Lorefice.

Seconda parte: inGiustizia Vaticana. Violenze sessuali del clero su minori; protetti gli “abusatori”, non le vittime – In Sicilia Report, 21 ottobre 2023 [QUI]

Il vescovo, l’arcivescovo e il vescovo eletto. Nell’affaire-Salonia le impronte di Lorefice e di Gisana nel ciclone giudiziario per la copertura nella sua diocesi degli abusi sessuali del clero in danno di minori, evidenza Angelo Di Natale. Ecco il manuale per proteggere i preti pedofili e neutralizzare le vittime todo modo: con l’aggressione o con danaro in cambio del silenzio. Un campionario inquietante: soldi dell’otto per mille alla difesa degli accusati, lo scudo della confessione per l’omertà e la menzogna, le petizioni sollecitate ai fedeli in favore di chi è imputato di violenze e di chi fa di tutto per nasconderle, anche dopo il Motu proprio Vos estis lux mundi, emanato da Papa Francesco il 9 maggio 2019, come uno dei frutti del summit vaticano di febbraio su La protezione dei minori della Chiesa: «Affinché tali fenomeni, in tutte le loro forme, non avvengano più, serve una conversione continua e profonda dei cuori, attestata da azioni concrete ed efficaci che coinvolgano tutti nella Chiesa, così che la santità personale e l’impegno morale possano concorrere a promuovere la piena credibilità dell’annuncio evangelico e l’efficacia della missione della Chiesa».
Molto dettagliate nel Motu proprio le norme relative alle modalità della segnalazione: «Ogni qualvolta un chierico o un membro di un Istituto di vita consacrata o di una Società di vita apostolica abbia notizia o fondati motivi per ritenere che sia stato commesso» uno dei «delitti» elencati, «ha l’obbligo di segnalare tempestivamente il fatto all’Ordinario del luogo dove sarebbero accaduti i fatti o a un altro Ordinario». «Chiunque può presentare una segnalazione» concernente gli abusi del clero, dispone il Papa, ricordando che «la segnalazione può sempre essere indirizzata alla Santa Sede, direttamente o tramite il rappresentante Pontificio». Quanto agli elementi della segnalazione, deve contenere «gli elementi più circostanziati possibili, come indicazioni di tempo e di luogo dei fatti, delle persone coinvolte o informate, nonché ogni altra circostanza che possa essere utile al fine di assicurare un’accurata valutazione dei fatti». Le notizie possono essere acquisite anche ex officio.

Dentro del tassello del puzzle, nella prima parte dell’inchiesta, Angelo Di Natale lascia la cronologia dei fatti al 27 aprile 2017, data dell’annuncio della rinuncia di Salonia ampiamente illustrata. Quindi, analizza gli accadimenti successivi tra i quali il processo penale a carico di Salonia imputato di violenza sessuale (concluso, dopo la richiesta della procura di rinvio a giudizio, con sentenza di non luogo a procedere il 28 febbraio 2020 per tardiva presentazione della querela), le testimonianze in tale processo tra le quali quella di Dell’Agli e gli sviluppi ulteriori fino alla  sua “condanna”: temi oggetto delle terza puntate dell’inchiesta.

Questa seconda puntata si sofferma su un altro aspetto perché la ricostruzione documentale del travisamento della realtà operato dagli organi giudiziari vaticani pervenuti a tale condanna – dalla quale la ricerca di Angelo Di Natale prende le mosse – nonché le vicende collegate e certe dinamiche sottostanti, fanno conoscere, tra gli altri, il ruolo e gli atti compiuti dall’Arcivescovo di Palermo, Mons. Corrado Lorefice e dal Vescovo di Piazza Armerina, Mons. Rosario Gisana.

Il primo – come si è visto nella prima puntata – a febbraio 2017 preme fortemente su Papa Francesco per chiedere una Commissione chiamata a giudicare la fondatezza di tali denunce, Commissione che ottiene il 2 marzo quando il pontefice la istituisce.
Il secondo capeggia la Commissione e la guida al proscioglimento di Salonia: conclusione – osserva Angelo Di Natale, in palese contrasto con i dati di realtà per ammissione stessa (un anno e mezzo dopo, in sede penale) del prosciolto.

Successivamente Dell’Agli riceve, da altro “tribunale ad hoc” della Santa Sede, la condanna, infondata e assurda quanto il “non luogo a procedere” canonico sancito dall’invocata Commissione a beneficio del Vescovo eletto Salonia il quale tuttavia, come si è visto, rinuncia alla carica, in apparenza per libera scelta, nei fatti per diktat papale, sottolinea Angelo Di Natale.

  • Gisana, Lorefice, Salonia: relazioni, esperienze, carriere di tre vescovi nominati, ma solo i primi due “consacrati”
  • Rosario Gisana di Modica, Vescovo di Piazza Armerina insabbiatore seriale di scandali e abusi sessuali del suo clero
  • Il caso Rugolo scopre nella diocesi un verminaio: 25 mila euro in cambio del silenzio della vittima
  • Gisana intercettato: io ho insabbiato questa storia, eh vabbè pazienza, vediamo come poterne uscire
  • Gisana al giornalista: a cosa si riferisce? I casi sono tanti! E c’è anche quello della bambina abusata in sacrestia dal prete che ha l’età del suo bisnonno
  • In dibattimento video shock e intercettazioni eloquenti: un parroco predatore sessuale tra i minori a lui affidati
  • Un vertice diocesano compatto a difesa degli abusatori, aggressivo contro le vittime e contro l’unico sacerdote che se ne cura
  • La verità è come il “diavolo” per gli uomini in abito talare: smemorati in udienza, balbettano, si contraddicono, mentono
  • Querele contro la verità pubblica, in difesa della menzogna e dell’omertà
  • Le petizioni con migliaia di firme di solidarietà al sacerdote abusatore e al vescovo insabbiatore
  • In Liguria il caso del parroco arrestato e condannato, tornato a dir Messa proprio laddove aveva violentato una bambina: “La Chiesa è sovrana”
  • Rugolo, sentenza penale a novembre ma la “giustizia” ecclesiastica lo ha già prosciolto. E i pessimi esempi sono sempre la regola
  • In diocesi e parrocchie tanti nipotini-epigoni del Don Gaetano di Todo modo, e per Gisana “è una fortuna che la vittima non abbia denunciato”
  • Soldi dell’otto per mille per la difesa del prete imputato di abusi sessuali e per l’avvocato del vescovo-testimone (che bisogno ha del legale?)
  • Lo scudo della confessione, da sacramento a strumento di omertà e menzogna giudiziaria: le istruzioni a Gisana dal consigliori in Vaticano
  • Il campione di lotta alla pedofilia Don Fortunato Di Noto invita il vescovo a vigilare, non sull’abusatore ma sulla vittima: “Traccia i colloqui”
  • L’ufficiale dei carabinieri, il vescovo e i cavalieri del Santo Sepolcro: ordine ridotto ad una specie di P2 con affaristi, mafiosi e uomini di chiesa
  • È lecito definire relazioni sessuali quelle tra un prete e minori? L’inciampo di Gisana che gli costa anche l’accusa di omofobia
  • Quante tegole su Gisana: l’arresto del sacerdote, frate francescano che in convento nasconde soldi in contanti, armi e passamontagna
Nella foto sopra Salonia con il Papa il 15 settembre 2018 a Palermo e a sinistra in un altro scatto. A destra dall’alto in basso il Vescovo Gisana e l’Arcivescovo Lorefice.

Terza parte: inGiustizia Vaticana. Il caso-Salonia: scandali sessuali, accuse di violenza e verità falsata – In Sicilia Report, 28 ottobre 2023 [QUI]

Il vescovo mancato ammette ai pubblici ministeri una lunga relazione sessuale con una suora. Che ai giudici ecclesiastici (Commissione Gisana) dice il vero ma la testimonianza viene stravolta in “emotivo florilegio di pettegolezzi e calunnie”. È invece quel tribunale canonico a “calunniare” la teste, osserva Angelo Di Natale. La vicenda dolorosa e drammatica della religiosa che lascia il convento per un diktat della coscienza (“Non sono una brava suora” confessa alla superiora) e che trent’anni dopo vede il suo ex amante diventare vescovo. Ai magistrati racconta il forte ricatto emotivo del sacerdote-psicoterapeuta che le dichiarava di amarla: “Se non vuoi avere rapporti sessuali con me devo andare a prostitute e rischio di prendere malattie”. La sua lettera-appello al Papa per una Chiesa pulita impedisce l’ordinazione episcopale del frate ma… nel puzzo del compromesso e della menzogna pubblica e giudiziaria, non certo nel profumo della giustizia e della verità, conclude Angelo Di Natale.

Le figure incontrate, soprattutto quelle con un ruolo di rilievo, lungo l’inchiesta inGiustizia Vaticana, scaturente dalla sentenza Dell’Agli e dal caso Salonia che la precede e ne sta alla base, come esposto nella prima parte dell’inchiesta, ha indotto l’autore a soffermarsi sulla Commissione, di fatto un organo giudicante, nominata dal Papa per risolvere il caso di Giovanni Salonia, il frate – sacerdote, teologo e psicoterapeuta – da lui nominato vescovo e subito motivo di scandalo e indignazione in ambienti religiosi per via dei suoi precedenti segnalati allo stesso pontefice da alcune persone tra le quali una suora e una ex suora. Il singolare verdetto della Commissione, costituita su pressione dell’Arcivescovo di Palermo, Mons. Corrado Lorefice e presieduta dal Vescovo di Piazza Armerina, Mons. Rosario Gisana, osserva Angelo Di Natale, ha reso necessario allargare la sfera della sua indagine, focalizzandone nel contempo alcuni cerchi concentrici, per meglio comprendere i fatti connessi. Da qui la seconda parte dell’inchiesta, ampiamente centrata sull’azione e sulla figura di Mons. Rosario Gisana, da due anni nell’occhio di un ciclone giudiziario che spira ancora forte spinto dal sistema capillare di copertura, nella sua diocesi, degli abusi sessuali del clero in danno di minori.

In questa terza parte, l’inchiesta torna dunque alla cronologia dei fatti, laddove era stata lasciata nella prima parte: ovvero al 27 aprile 2017 quando la Curia arcivescovile di Palermo annuncia che Giovanni Salonia, nominato vescovo ausiliare il 10 febbraio precedente, a meno di due settimane dalla scadenza del termine di tre mesi in cui doveva essere consacrato, rinuncia con una lettera ampiamente illustrata nella prima parte. Un gesto in apparenza libero, volontario e generoso, in realtà frutto di un serrato confronto con il Papa che l’avverte del peso di quelle denunce e di fatto gli ordina il passo indietro, scrive Angelo Di Natale.

L’autore ha ricostruito nella sua inchiesta giornalistica la vicenda nei dettagli e riferito della narrazione pubblica che vede i media recepire acriticamente la finta soluzione “onorevole” del caso la quale, apparecchiata sul tavolo della commissione Gisana voluta da Lorefice, calpesta la verità dei fatti – conclude Angelo Di Natale – falsando di conseguenza l’applicazione delle norme: è lo stesso Salonia ad attestarlo, un anno e mezzo dopo, non più dinanzi a “giudici” amici come Gisana ma ai pubblici ministeri della Procura di Roma che lo indagano per il reato di violenza sessuale aggravata e che, a conclusione delle indagini, ne chiedono il rinvio a giudizio.

Tornando all’ambito della giurisdizione canonica, l’esito della Commissione-Gisana, di proscioglimento di Salonia – osserva Angelo Di Natale – prepara e sorregge la futura condanna di Don Nello Dell’Agli inflittagli sei anni dopo a giugno 2023, a chiusura di un dossier già aperto nel 2015 – l’inchiesta mostra il come e il perché – da un tribunale ecclesiastico ad hoc con sentenza connotata, come dettagliatamente documentato dall’inchiesta, da palpabile assurdità giuridica, logica e fattuale, probabilmente – ritiene Angelo Di Natale – frutto di azione ritorsiva contro il sacerdote due volte teste sul caso Salonia e dimesso dallo stato clericale attraverso l’applicazione della pena massima prevista dal Codice di diritto canonico.

  • La menzogna ecclesiastica sul caso Salonia e lo scudo del Papa
  • La distanza tra la foto-opportunity e la scabrosa realtà nota al Pontefice
  • Le denunce per violazione degli obblighi del celibato e per violenza sessuale
  • Il Papa a Salonia: ti massacrano. Stop all’episcopato, non rinuncia volontaria
  • In passato un’altra denuncia contro Salonia per abuso sessuale, l’appello al Papa: altro che farlo vescovo, dovrebbe andare in ritiro
  • Salonia ammette ai pm la lunga relazione sessuale con una suora, ma “non conosce” Gisana, il giudice canonico che l’ha scagionato e che egli ha prescelto al fianco di Lorefice per la sua consacrazione
  • Il perché della foto-opportunity con Salonia e Lorefice, artefice del pasticcio: l’arcivescovo rimasto senza ausiliare, Bergoglio gli nega una seconda possibilità
  • Sulla falsa assoluzione di Salonia la stampa si presta o ci casca ed anche Faro di Roma s’allinea: la breve vita della direzione Grana
  • Le “grane” di Francesco: lo scandalo del revisore silurato, l’arcivescovo col vizietto, il neo cardinale con 12 milioni di euro in conti segreti e il caso Salonia
  • Lo scandalo sessuale è più pesante di quello finanziario: il cardinale salvato, il vescovo Salonia deve invece rinunciare
  • Un giallo la rettifica contro il vaticanista de Il Fatto Quotidiano: pubblicata su fb dai frati cappuccini solidali con Salonia, mai arrivata però alla testata
  • Petizione pro-Salonia con migliaia di firme di fedeli, molti in buona fede. Cosa racconta a loro il vescovo “sospeso”, di diverso che ai magistrati?
  • L’inchiesta penale per violenza sessuale scatta a marzo 2018: la notizia sui giornali a settembre 2018 dieci giorni dopo la visita del Papa in Sicilia
  • Due sole destinazioni nell’isola per Papa Francesco, Piazza Armerina e Palermo: il grande giorno di Gisana e Lorefice, la gratifica di questi a Salonia
  • La menzogna offensiva del “giudice Gisana” contro l’ex amante di Salonia, allora suora, che dice la verità. Il “florilegio di calunnie” è della Commissione ecclesiastica
  • Le ammissioni di Salonia ai magistrati italiani non lasciano alcun dubbio
  • Il coraggio, la dignità, il dolore della suora che ama la Chiesa e la vuole pulita
  • L’ex suora: “Ero in casa famiglia, Padre Salonia che studiava psicologia chiese alla superiora di fare test sulla mia persona come esercitazione”
  • “Padre Salonia diceva di amarmi, ho iniziato ad avere rapporti sessuali con lui quando avevo già preso i voti, anche quelli perpetui”
  • Le pressioni psicologiche e il ricatto emotivo: “Mi diceva che se non avessi avuto rapporti sessuali con lui sarebbe andato a prostitute ed avrebbe contratto malattie”
  • Sacerdote e suora: relazione sentimentale e sessuale durata diversi anni
  • “Ho deciso io di troncare il rapporto con Padre Salonia”
  • “Quando ho saputo che doveva diventare vescovo ho pensato che non fosse giusto”
  • Quando parte il processo canonico, Salonia cerca più volte di contattare l’ex amante
  • “Con Salonia la mia prima e unica relazione con un uomo”. Poi la rottura e la scelta di coscienza “perché non ero una brava suora”. Una certezza: “Se non fosse accaduto non avrei mai lasciato la vita consacrata”
  • “Con Salonia amante non riuscivo più a distinguere il bene dal male”. Da allora non sono capace di stare vicina ad un sacerdote, né entrare in un confessionale”
Sopra, con il Papa, Josè Rodriguez Carballo, fino al 31 ottobre Segretario del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata. A sinistra in alto Paolo De Nicolò a lungo Reggente della Prefettura della Casa Pontificia, in basso Corrado Lorefice; a destra in alto ancora Carballo, in basso Giovanni Salonia.

Quarta parte: inGiustizia Vaticana. L’affaire-Salonia: lobby, sesso e potere sull’altare – In Sicilia Report, 4 novembre 2023 [QUI]

Questa quarta parte dell’inchiesta giornalistica di Angelo Di Natale parla di carriere reverendissime all’ombra di potenti e prepotenti i quali impongono tribunali “ad hoc”, ordinano sentenze basate sul falso per appagare sete di vendetta e per sedare appetiti. L’inchiesta racconta delle gesta del frate francescano Josè Rodriguez Carballo appena silurato dal Papa, ma dopo dieci anni di scandali, fra bancarotte da cinquanta milioni di euro e atti in serie da signorotto feudale nel governo della Chiesa. L’inchiesta spiazza da Paolo De Nicolò grande sponsor dell’Arcivescovo Lorefice e seguaci, al vincenziano Salvatore Farì, tutte le trame del comando di una lobby pronta a fulminare chiunque non s’allinei e ad acquistare con nomine e incarichi prove di fedeltà assoluta dovunque essa serva, anche in giudizio, contro verità e giustizia.

In questa quarta parte dell’inchiesta giornalistica, Angelo Di Natale riprende il filo cronologico dei fatti fin qui ricostruiti. È partito dall’assurdità di una sentenza del tribunale della Santa Sede in ambito canonico-penale, immotivata, illogica, ingiusta, in totale contrasto con gli elementi di fatto e di diritto documentati dallo stesso giudizio di cui ne è la conclusione, in danno di Nello Dell’Agli, fondatore della Fraternità di Nazareth di Ragusa, sacerdote, teologo e psicoterapeuta, punito tramite verdetto inappellabile con la pena massima prevista per i delitti più gravi: la dimissione dallo stato clericale. Delitti in questo caso, come dettagliatamente documentato da Angelo Di Natale nella sua inchiesta, non solo mai commessi ma neanche ipotizzati nei capi d’accusa di un processo che, portato avanti su fatti insussistenti, manca già all’origine dei presupposti per essere avviato.

Sentenza di evidente matrice ritorsiva fondata su un solo vero elemento decisivo: colpire chi ha osato rendere testimonianza, in sede ecclesiastica e in quella penale dinanzi ad una Procura della Repubblica italiana, sulle accuse di cui era chiamato a rispondere Giovanni Salonia – frate cappuccino, sacerdote, teologo e psicoterapeuta – dopo la sua elezione a vescovo da parte del Papa, il quale, dinanzi a quelle accuse, pretende la sua rinuncia prima della consacrazione e dell’insediamento quale Vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Palermo, al fianco di Mons. Corrado Lorefice che lo vuole fortemente con sé e tenta di salvarne l’investitura episcopale anche dinanzi a contestazioni infamanti, ricostruisce Angelo Di Natale, che descrive un tentativo “sapientemente” costruito sul falso proscioglimento di Salonia, dall’accusa di violazione degli obblighi del celibato (falsità conclamata per tabulas, dopo l’ammissione del prosciolto), disposto da una commissione ecclesiastica sollecitata da Lorefice e guidata da un altro vescovo siciliano, Rosario Gisana di Modica, da quasi dieci anni a capo della diocesi di Piazza Armerina e – scrive Angelo Di Natale – “noto insabbiatore seriale di una lunga serie di abusi sessuali commessi dal clero in danno di minori nel territorio della sua giurisdizione”.

Tentativo non riuscito per la ferma opposizione del Pontefice alla consacrazione di Salonia, costretto a rinunciare anche se nella falsa apparenza di un atto libero, generoso e volontario a tutela della Chiesa contro accuse calunniose (invece tutte vere, sottolinea l’autore dell’inchiesta giornalistica) e possibili strumentalizzazioni. Per altre accuse in sede penale dinanzi al Tribunale di Roma – violenza sessuale aggravata in danno di una suora – il quasi vescovo viene prosciolto per tardiva presentazione della querela dopo che la procura ne chiede il rinvio a giudizio.

  • Le carriere di Gisana, Lorefice e Salonia. La più folgorante quella del parroco “arcipromosso” perché “prete di strada”, ma era una fake: palazzi, non strade
  • Lorefice, gli sponsor e il peso di De Nicolò nelle ambizioni di presbiteri in carriera. L’infortunio dell’arcivescovo nella nomina di Salonia: pulsione provinciale, relazioni amicali o affidamento fiduciario nel più anziano ed esperto ausiliare?
  • La Commissione Gisana voluta da Lorefice, un falso per liquidare l’affaire Salonia. Poi la sete di vendetta del frate produce una toppa più scandalosa del buco
  • Tribunale ad hoc, giudici come signorotti medievali e la summa iniuria del sigillo papale. Come è stato possibile? Merito di Carballo, il frate amico
  • Josè Carballo garante dell’affaire Salonia: voluto fortemente da Bergoglio e collezionista di scandali e inchieste. Solo ora, dopo dieci anni, scaricato dal Papa
  • Carballo: dalla bancarotta da 50 milioni dell’ordine francescano dei frati minori ai soprusi tragicomici e al familismo amorale nel governo degli istituti religiosi
  • Le trame di Carballo e dei suoi uomini. Nel palazzo delle congregazioni c’è però un cardinale che sa e avverte le suore: non invitate Salonia a tenere lezioni

Segue domani la quinta parte [QUI]

Foto di copertina: a sinistra Giovanni Salonia e a destra Nello Dell’Agli.

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