Francesco ai giovani sardi: “Non vi vendo un’illusione, fidatevi di Gesù”

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Cresima, “il sacramento dell’addio”, “del congedo” dalla parrocchia, ma anche il grande problema del “fallimento” e dello sconforto, con il giovane pronto a “vendere la propria vita ai mercanti di morte”; infine una testimonianza speciale del suo sessantesimo anniversario del giorno della vocazione. Papa Francesco termina la sua visita pastorale a Cagliari dialogando con i giovani: “Non vengo qui a vendervi un’illusione – dice – vi dico che c’è una persona che può portarvi avanti, fidatevi di Lui”. “Io non mi sono pentito, nei momenti più bui ho guardato a Gesù, mi sono fidato e Lui non mi ha lasciato”.

Quattro domande; risposta unica del papa, che rivede nei giovani sardi, radunati nell’ampio Largo Felice, una porzione della Gmg di Rio, “esperienza molto bella, una festa della fede e della fraternità, che riempie la gioia. La stessa gioia che proviamo oggi”.

Papa Francesco invita i giovani a ricordare ad un’“esperienza del fallimento” che hanno sperimentato, “qualcosa che va storto, una delusione”. “Nella giovinezza – spiega il papa – si è proiettati in avanti ma a volte capita di vivere un frustrazione: è una prova ed è importante!”.

E ricorda: “Anche nella Chiesa facciamo questa esperienza: i sacerdoti, i catechisti, gli animatori si affaticano molto, spendono tante energie, ce la mettono tutta, e alla fine non vedono risultati sempre corrispondenti ai loro sforzi”; ci sono “comunità dove la fede appare un po’ sbiadita, non molti fedeli partecipano attivamente alla vita della Chiesa, si vedono dei cristiani a volte stanchi e tristi, e molti ragazzi, dopo aver ricevuto la Cresima, non frequentano più la parrocchia”.

Cosa fare? Si chiede il papa rivolgendosi ai giovani. E risponde: “Certamente una cosa da non fare è quella di lasciarsi vincere dal pessimismo e dalla sfiducia. Voi giovani non potete e non dovete essere senza speranza, la speranza fa parte del vostro essere. Un giovane senza gioia e senza speranza è preoccupante! Non è un giovane!”, “è invecchiato troppo presto”.

“Quando un giovane sente la sfiducia della vita – dice ancora a braccio -, dove va a trovare un po’ di tranquillità, un po’ di pace? Questi commercianti di morte offrono una strada per quando siete tristi, senza fiducia. Per favore – l’appello del papa – non vendere la tua gioventù ai mercanti di morte”.

Perché c’è un segreto per superare i momenti difficili: “fidarsi di Gesù”.  “Non smettete mai di rimettervi in gioco, come dei buoni sportivi – spiega Francesco – che sanno affrontare la fatica dell’allenamento per raggiungere dei risultati! Le difficoltà non devono spaventarvi, ma spingervi ad andare oltre. Sentite rivolte a voi le parole di Gesù: Prendete il largo e calate le reti”. “Quando gli sforzi per risvegliare la fede tra i vostri amici sembrano inutili, come la fatica notturna dei pescatori, ricordatevi che con Gesù tutto cambia. La Parola del Signore ha riempito le reti, e la Parola del Signore rende efficace il lavoro missionario dei discepoli. Seguire Gesù è impegnativo, vuol dire non accontentarsi di piccole mete, del piccolo cabotaggio, ma puntare in alto con coraggio”.

Tuttavia c’è sempre la “minaccia del lamento, della rassegnazione”, il rifugiarsi nella “dea lamentela”, che è “inganno”. “Quando tutto sembra fermo e stagnante – ribadisce il papa -, quando i problemi personali ci inquietano, i disagi sociali non trovano le dovute risposte, non è buono darci per vinti. La strada è Gesù”. “Lui cambia la prospettiva della vita. La fede in Gesù conduce a una speranza che va oltre, a una certezza fondata non soltanto sulle nostre qualità e abilità, ma sulla Parola di Dio, sull’invito che viene da Lui. Senza fare troppi calcoli umani e non preoccuparsi di verificare se la realtà che vi circonda coincide con le vostre sicurezze. Prendere il largo, uscire da noi stessi, dal nostro piccolo mondo e aprirci a Dio, per aprirci sempre più anche ai fratelli. Aprirci a Dio ci apre agli altri!”.

Ecco perché, invia i giovani: “non esitate a spendere la vostra vita per testimoniare con gioia il Vangelo, specialmente ai vostri coetanei”. L’esempio sono i molti santi e beati della terra sarda. “Sono persone che invece di lamentarsi hanno “gettato le reti per la pesca”. Imitate il loro esempio, affidatevi alla loro intercessione, e siate sempre uomini e donne di speranza!”.

Prima di andare via, Francesco trova anche il modo di lanciare un appello per la pace, e ricorda l’attentato avvenuto oggi in Pakistan, con la morte di settanta persone. “La pace comincia da qui – ha detto il papa – volete la pace?”. “Questa è la domanda e l’impegno che vi lascio”.

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