Cronaca dopo Halloween

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 04.11.2023 – Alberto Castaldini] – Come da copione l’Italia ha “celebrato” la festa di Halloween. E anche quest’anno la solennità di Tutti i Santi è rimasta sullo sfondo del calendario. Nella migliore delle ipotesi è passata in second’ordine, diventando semplicemente il “giorno dopo” la festa vera: quella divertente, dove al cimitero ci si va non per pregare sulla tomba dei defunti ma per scherzare mascherati.
Non si vogliono alimentare contrapposizioni sociali o culturali – come temuto da qualche curia diocesana, che ha preferito non dare direttive a parroci, educatori o catechisti. Però ci sembra che, per la protezione di bambini e ragazzi, qualche indicazione pastorale in più, in occasione della consumistica Halloween, non nuocerebbe, soprattutto sul piano educativo, a beneficio magari anche di quei genitori un po’ a digiuno di buon senso prima che di catechismo.
Per questo tanto più stridono le non troppo isolate iniziative parrocchiali che, mosse senza dubbio dalle migliori intenzioni, hanno ospitato nei propri spazi la “carnevalata” horror pensando ingenuamente che il luogo o la cornice avrebbero “benedetto” o in qualche modo “assecondato” un evento collettivo ritenuto ormai sdoganato.
Ben diversa è l’iniziativa di molte altre parrocchie, da nord a sud, che hanno riconvertito Halloween in una vigilia gioiosa di Ognissanti, con momenti insieme per bimbi e adolescenti, accompagnati – perché no? – da una preghiera per la pace in un mondo dilaniato dalle guerre. Fugate le tenebre, la luce si è fatta subito strada (Mt 5,14-16) e – come possono testimoniare i partecipanti – il divertimento è stato garantito.
La proposta ha trovato seguiti in tutta Italia. Quindi, non sembra così inevitabile subire la “ormai sdoganata” Halloween arrivata da Oltreoceano, né tantomeno pare necessario intraprendere paventate “crociate” divisive, dannose e alla fine controproducenti. Anzi, si possono evitare dazi e balzelli morali (nonché costi economici non indifferenti per le famiglie), proponendo formule di pastorale giovanile la cui “concorrenza” spirituale e giocosa può risultare vincente.
Decisivo è iniziare a offrirle – ormai con una certa dose di coraggio – senza sbrigativamente cedere alle “mode”. Così, ad esempio, è avvenuto nelle Marche a Fabriano, dove due parroci, don Aldo Buonaiuto e don Antonio Ivan Esposito, hanno organizzato per i bambini una festa luminosa dei Santi: giochi, regali, merenda, fiaccolata fino alla cattedrale e una preghiera per la pace. Alla fine, pizza per tutti. Meglio di così! Naturalmente non sono mancate le reazioni. C’è persino chi – esponente della maggioranza in consiglio comunale – ha accusato i due parroci di cattolicesimo “vendicatore” e “pauroso”.
Eppure – basta leggere le cronache del “giorno dopo” – chi ha a cuore la comunità civile dovrebbe sapere che non sono mancati episodi tragici sulle strade (l’incidente di Linate, alle porte di Milano, dove sono morti due giovani) o atti di vandalismo, dal Veneto (a San Bonifacio, in provincia di Verona, distrutti gli addobbi dei commercianti e le zucche diventate palloni) alla Puglia (a Bari presi a sassate gli autobus), alla Campania, dove a Bacoli, nei pressi di Napoli, sono persino stati posizionati dei feretri, bare vere con fiori, croci e foto di defunti, lungo una strada insanguinata da incidenti mortali. Dov’è allora l’oscurantismo? Dove il “pauroso”?
Ogni anno ad Halloween si intrecciano due piani: quello metafisico e quello culturale. Il primo offende il sentimento religioso, dissacra i luoghi della fede e della pietà, per sfociare infine nel sacrilego. Il secondo è socialmente diseducativo con conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Non mancano sacerdoti ed educatori che pensano si debba stare al passo con i tempi, accettando abitudini e costumi ormai radicati.
C’è chi ritiene, più ottimisticamente, si possa guardare ad Halloween con simpatia, cogliendo l’occasione per far riflettere i giovani sulla vita dopo la morte, su un “oltre” cui guardare con speranza, non soffermandosi sul “negativo” ma evidenziando piuttosto, in un’ottica cristiana, la bellezza di un messaggio.
Ma non è proprio il “lato oscuro” della festa che suscita tanto richiamo? Una ragione c’è ed è anticristiana (Halloween non coincide forse col Capodanno dei satanisti?), cui si aggiunge la cornice consumistica in cui è calata questa “ritualità” collettiva e che lascia ben poco spazio alla riflessione. Come a ogni tipo di compromesso.
[*] Alberto Castaldini è il Responsabile Comunicazione dell’Associazione Internazionale Esorcisti.
Questo articolo è stato pubblicato sul sito dell’Associazione Internazionale Esorcisti [QUI].

Foto di copertina: a Bacoli come annunciato in precedenza dal Sindaco Josi Della Ragione, sul lungomare di Miliscola, si è tenuta una festa di Halloween dedicata alle famiglie con i propri bambini. Per questa festa ha fatto scalpore la presenza, tra gli allestimenti, delle bare vere. Dopo le segnalazioni dei genitori e l’Indignazione di tanti cittadini le bare sono state rimosse.
«Halloween, casse vere a Miliscola – Poi tolte. Per l’Halloween bacolese – l’iniziativa apertamente sponsorizzata dal Comune – su via Miliscola erano stati messi questi feretri. Bare vere, fiori veri con paglia, croci e foto di trapassati… Non bisogna essere buonisti, bacchettoni o bigotti per avvertire disagio, disgusto per questa scenografia di cattivo gusto. Si vuole esorcizzare la morte mischiando i morti coi vivi o più semplicemente si vuole fare festa per cui ogni occasione è buona… Va bene, divertiamoci ma con gusto, misura e decoro. Specialmente se la location è una strada che ha visto tanto sangue, lacrime e dolore di genitori e di figli che non torneranno… Non stupisce allora che in meno di un’ora le foto del lugubre apparato siano divenute virali, che ci siano state tante segnalazioni dei cittadini – e non solo – un moto del Paese che – meno male! – è ancora capace di indignarsi… Alla luce di ciò ha fatto benissimo il Sindaco ad intervenire subito per far rimuovere agli organizzatori dell’evento le casse esequiali. Qualcuno dice che il Sindaco non sapesse niente, altri che fosse a conoscenza di questa trovata, sinceramente pensiamo che nessuno – neanche il Sindaco – potesse immaginare tanto. Nondimeno però quando il Comune promuove un evento, quando alcune parrocchie lo dicono, quando lo stesso Sindaco lo sponsorizza, queste cose poi possono accadere. La prossima volta – riprendiamo il dibattito di stamattina – sarebbe meglio essere più cauti e meno pacchiani specialmente se questo evento era stato pensato per dei bambini… 𝗟’𝗔𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗜𝗟 𝗣𝗔𝗣𝗣𝗜𝗖𝗘. 𝗗𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗗𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗶, 𝗟𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼, 𝗕𝗲𝗻𝗶 𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶».