Il carcere strumento di correzzione o di punizione?

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Ho sempre pensato che il carcere e’ stato progettato per essere uno strumento di correzione,correzione verso chi commette crimini contro il normale vivere di un popolo,quindi una politica di correzione e di reinserimento,del singolo essere umano ,questo dovrebbe essere sulla carta il preciso scopo di queste strutture,ora noi alla luce di quanto viene constatato dobbiamo chederci se’ effettivamente viene seguito questo principio,se’ adesso lo spirito dello stato dimostra la sua potenza a DIO lavorando su quella parte di umanita’ che ha bisogno di assistenza,o dimostra la sua debolezza rinchiudendo esseri umani in una cella e’ abbandonandolo al suo destino,Oggi lo stato se’ si comporta cosi’ mostra chiaramente un disinteresse nel compito ha lui affidato,come forza incontrastata di un paese civile,per un semplice motivo,quello di sentirsi superiore del nostro stesso Creatore,tanto che addirittura in alcuni paesi,pensano di poter decidere chi deve vivere chi deve morire,cio’ che e’ giusto o sbagliato,infischiandosene dei parametri che il nostro creatore ha dato gia’ dai tempi di Mose’,ecco che lo stato di un paese vuole prendere il posto di Dio,pensano che la vita da conquistare e’ solo la vita terrena,non hanno la piu’ pallida idea di cio che comprende la vita di un essere umano,e’ quale e’ la vera potenza,la vera forza che ogni essere umano auspica in funzione dell’intero arco della nostra vita,uno stato che ignora e’ si costruisce un mondo ipocrita,e’ uno stato costruito sulla sabbia,che presto o tardi vacillera’ e’ non avra’ un popolo forte ed unanime nel vivere la propria vita in funzione a cio’ che il nostro Signore desidera,questo bene prezioso che oggi tutti condividiamo e’ che e’ la liberta’ individuale,oggi e’ messa in discussione proprio per questo perseverare di queste societa’ civili che intendono modellare il proprio vivere,le proprie leggi, a suo piacimento,escludendo la volonta di DIO,il disegno che aveva creato fin dalla creazione,questo nostro benessere ci porta a non vedere il bisogno che abbiamo della presenza di DIO,ed a renderci apparentemente autosufficenti,in grado di poter dire e fare cio che riteniamo giusto,il problema che non possiamo risolvere e’ che oggi in questa dimensione non siamo ha conoscenza dell’intero disegno di DIO,cio ci rende ciechi,quindi incapaci di vedere cio che e’ giusto o sbagliato,percio’ abbiamo bisogno della guida del nostro Genitore,nostro creatore,questo e’ il concetto assolutamente semplice e’ primario che ogni essere umano tende ad ignorare,il tempo cancella la proprieta’ di un proprietario ,e’ l’ospite tende ad inpadronirsi di cio’ che non e’ suo,oggi ,domani,fra un mese ,fra un anno,una presenza viva tra noi di una figura divina riportera’ in questa dimensione i valori che in tanti secoli sono un po’ scemate,valori che sono punti chiave di una vita all’insegna del vivere in perfetta comunione con Dio e’ con tutti gli esseri umani,che oggi popolano la dimensione terrena,pace e’ ogni bene,pace e marana’tha.

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