Il papa agli universitari: l’annuncio cristiano abbatte i muri di tutti i tempi

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L’annuncio cristiano , rivoluzionario nella sua prima fase, anche oggi contribuisce ad abbattere i muri che sorgono in ogni tempo e in ogni epoca. Il papa lo ha detto agli universitari romani che ieri pomeriggio hanno assistito alla tradizionale messa di inizio d’ anno celebrata dal cardinale vicario Agostino Vallini.

Per l’occasione il Papa che è sceso nella basilica vaticana al termine della messa, ha consegnato loro la Lettera ai romani dell’apostolo Paolo che ”e’ senza dubbio uno dei testi piu’ importanti della cultura di tutti i tempi. Ma essa e’ e rimane principalmente un messaggio vivo per la Chiesa viva, e come tale io la pongo questa sera nelle vostre mani”. ”L’annuncio cristiano -ha detto il Pontefice- che fu rivoluzionario nel contesto storico e culturale di Paolo, ebbe la forza di abbattere il muro di separazione che vi era tra Giudei e pagani.

Esso conserva una forza di novita’ sempre attuale, in grado di abbattere altri muri che tornano ad erigersi in ogni contesto e in ogni epoca”. ”La sorgente di tale forza -ha spiegato Ratzinger- sta nello Spirito di Cristo, a cui Paolo consapevolmente si appella. Ai cristiani di Corinto egli dichiara di non contare, nella sua predicazione, ‘su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza’ . E qual era il nocciolo del suo annuncio? Era la novita’ della salvezza portata da Cristo all’umanita’: nella sua morte e risurrezione la salvezza e’ offerta a tutti gli uomini senza distinzione”. Presente anche Maria Stella Gelmini,ministro della educazione. Il pontefice le ha rivolto un particolare saluto, ringraziandola per la sua presenza. ”Sono grato per la sua presenza anche al ministro per l’Universita’ e la ricerca – ha detto il pontefice – augurando ogni bene per tale settore, cosi’ importante per la vita del Paese”.

Al papa è arrivato anche un nuovo invito all’Universita’ la Sapienza di Roma, dopo le proteste e la successiva rinuncia che accompagnarono una analoga iniziativa nel gennaio scorso. E’ stato rivolto a Benedetto XVI dal rettore dell’universita’ La Sapienza di Roma, Luigi Frati. ”Confesso – ha premesso – di non aver capito, da ricercatore prima che da credente, il pregiudizio che quest’anno a gennaio ha mosso chi ha fatto riferimento al caso Galileo per giustificare una contrarieta’ alla sua visita alla Sapienza.”

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