Cresce la partecipazione agli incontri con San Charbel a Florencja in Polonia
[Korazym.org/Blog dell’Editore, 22.10.2023 – Vik van Brantegem] – Sempre più persone vengono a Florencja vicino a Iłża in Polonia per pregare nel Santuario di Nostra Signora dell’Assunzione del Buon Inizio e San Charbel, di cui Padre Jarosław Cielecki è il Custode-Rettore. E ce ne sono di più ogni giorno 22 del mese per le celebrazioni in onore di San Charbel Makhlouf. Viene celebrata la Santa Messa, l’adorazione del Santissimo Sacramento che inizia con una preghiera di guarigione e liberazione, seguita da una benedizione e unzione con olio nell’eremo di San Charbel. Inoltre, sono sempre più numerose le persone che partecipano alle trasmissioni in diretta delle celebrazioni. La precedente adorazione e preghiera del 22 settembre è stata seguita online da oltre 2.000 persone.
Ricordiamo che oggi, 22 ottobre 2023 si svolge la celebrazione mensile dedicata a San Charbel. Quindi, al santuario di Florencja oggi è tre volte festa, perché è anche domenica e memoria liturgica di San Giovanni Paolo II, stabilita dalla Chiesa nel giorno in cui iniziò il suo pontificato, il 22 ottobre 1978, quando fece risuonare il suo invito a tutti gli uomini di far entrare Gesù nella vita quotidiana di ciascuno: «Non abbiate paura: aprite, anzi spalancate le porte a Cristo!»
Charbel TV – Domenica 22 ottobre 2023
Santa Messa (in polacco) ore 11.00 [QUI]
Coroncina alla Divina Misericordia ore 15.00 [QUI]
Santa Messa (in italiano) ore 15.20 [QUI]
Santa Messa (in polacco) ore 18.00 [QUI]
Adorazione eucaristica con preghiera di guarigione e liberazione ore 19.15 [QUI]
La ricorrenza del giorno 22 di ogni mese
La celebrazione del giorno 22 di ogni mese in onore di San Charbel Makhlouf ricorda una guarigione miracolosa avvenuta il 22 gennaio 1993 per intercessione del santo taumaturgo libanese. Da allora, non esiste nel mondo un fenomeno come quello che si ripete in Libano dal 1993 ad oggi, ogni 22 del mese, sulla tomba di San Charbel, ad Annaya, uno sperduto paese a nord di Beirut, dove sorge il monastero dell’Ordine dei Monaci Maroniti. Dalla sera del 21 di ogni mese e per tutto il 22 successivo da tutto il Libano arrivano in pellegrinaggio decine di migliaia libanesi, tra cui moltissimi musulmani, che si recano in preghiera sulla tomba del santo. I pellegrinaggi mensili sono nati alla fine della sanguinosa guerra civile (1977-1990) che ha devastato il Libano e fatto emigrare centinaia di migliaia di cristiani.
Ad Annaya, una signora libanese, Nohad al Chamy, madre di numerosi figli, fu colpita da ictus cerebrale con doppia occlusione della carotide, che le paralizzò la parte sinistra del corpo. Per la lesione cerebrale non poteva più parlare né camminare e si poteva nutrire solo con una cannuccia. Nohad pregò San Charbel e nella notte del 22 gennaio 1993 sognò due monaci. Il primo le disse: “Sono Charbel e sono venuto ad operarti”. Nohad si spaventò, ma il santo aveva già iniziato l’intervento senza anestesia. Nohad sentì le due dita del santo che le incidevano la gola e provò un dolore lancinante. Il secondo monaco, San Marone, le sistemò il guanciale dietro la schiena e l’aiutò a sedersi sul letto, dicendole: “Ti abbiamo operato. Ora puoi alzarti, bere e camminare”. Il sogno era così reale che Nohad si svegliò. Con stupore si accorse di muovere braccio e gamba sinistra e allo specchio vide ai lati del collo due tagli di dodici centimetri ciascuno, chiusi con tre punti di sutura a destra e quattro a sinistra, da cui fuoriusciva un sottile filo chirurgico. La notizia si diffuse come un lampo in tutto il Libano.
San Charbel apparve poi ancora in sogno a Nohad e le disse: “Ti ho lasciato le cicatrici per volere di Dio, perché tutti possano vederle, soprattutto quelli che si sono allontanati da Dio, perché tornino alla fede. Ti chiedo di recarti all’eremo ogni mese, ogni 22, ricorrenza della tua guarigione e partecipare alla Messa. Là io sono sempre presente”. Così iniziarono i pellegrinaggi.
Il ministero sacerdotale di Padre Jarek tra Polonia e Italia
Da molti anni, Padre Jarek esercita il suo ministero sacerdotale in Polonia e Italia. Quindi, non può essere sempre presente al Santuario di Florencja. In Italia diversi giorni al mese presta servizio nella cappella di Sant’Antonio a Casione di Loria presso Padova e il resto del tempo è a Florencja. In precedenza fu aiutato da Padre Tadeusz Socha-Wlazło di Łódź, che ora presta servizio altrove. Tuttavia, i pellegrini sanno quando possono venire a Florencja per incontrare Padre Jarek, testimone previlegiato del pontificato di San Giovanni Paolo II, giornalista che ha accompagnato i papi nei viaggi apostolici e visite pastorale, regista di film sui santi e autore di numerosi libri e articoli.
Il battesimo della piccola Marysia
Con il tempo, sempre più persone si sono legate spiritualmente al Santuario di Nostra Signora dell’Assunzione del Buon Inizio e San Charbel, che vogliono arrivare qui per pregare e ricevervi i Sacramenti. Al Santuario vengono celebrati battesimi, prime comunioni, cresime, matrimoni e confessioni. Domenica 24 settembre 2023 durante la Santa Messa ha ricevuto il sacramento del battesimo la piccola Marysia, figlia di Raffaello, uno dei costruttori del tempio di Florencja.

Il 22 settembre scorso sono venute molte persone, da vicino e da lontano, da Varsavia, Oświęcim, Radom e Kraśnik. Una dozzina di persone sono arrivate in tre macchine da Leżajsk. Oltre agli Italiani c’erano anche pellegrini dall’Inghilterra e addirittura da Dubai. Tra i pellegrini c’erano anche molti malati, tra cui dei pazienti oncologici. Come sempre, dopo la preghiera, i pellegrini si sono incontrati per l’agape, durante il quale mentre si mangia c’è anche il tempo per parlare.

Durante la celebrazione, gli ospiti provenienti dall’Italia hanno deposto fiori e un ex voto: un cuore d’argento per la Madonna. Una delle parrocchiane, la studentessa di medicina Julia, ha portato un rosario acquistato e benedetto a Fatima. Un gruppo ha portato un bellissimo dipinto raffigurante Dio Padre, con in mente la progettata cappella di Dio Padre che sarà davanti alla Cappella della Madre. Padre Jarek ha anche benedetto le candele che verranno accese nelle case il 15 ottobre, come segno della preghiera continua affinché le persone scelgano secondo coscienza i rappresentanti al Sejm, tra coloro che garantiscono la fedeltà a Dio, alla Chiesa e alla Tradizione.

In settembre sono venuti dall’Italia dalla Casa di Preghiera di San Charbel nel padovano Manuela e suo marito Claudio, grandi devoti di San Charbel, sposati da 40 anni e amici di Padre Jarek da 10 anni. Sono venuti in Polonia con la figlia più giovane Karolina, architetto. Le due sorelle maggiori si sposarono, ebbero figli e fondarono anche loro delle Case di Preghiera di San Charbel. Una volta alla settimana tutti si riuniscono davanti all’immagine del santo eremita del Libano. Nella preghiera comunitaria recitano il Santo Rosario, la Coroncina della Divina Misericordia e le Litanie di San Charbel. Manuela da molti anni è la coordinatrice delle Case di Preghiera di San Charbel in Italia, tra cui nello spirito ecumenico anche di fede ortodossa.
Durante il soggiorno di diversi giorni in Polonia, terminata il 26 settembre, la famiglia padovana ha partecipato, cosa per loro molto importante, a numerose Sante Messe, preghiere al Santuario e all’Eremo, nonché visitare altri luoghi del Paese, tra cui Niepokalanów e il castello dei vescovi di Cracovia a Iłża.
I pellegrini padovani hanno pregato, cantato ed evangelizzato in Polonia. Hanno fatto anche l’Adorazione individuale di Gesù sacramentato nella cella di San Charbel all’Eremo.
Il 22 settembre hanno partecipato anche alla preghiera mensile dedicata a San Charbel. Hanno dato splendore alla liturgia, come negli altri giorni della loro permanenza, perché Claudio, suona la chitarra e canta, anche insieme alla figlia Karolina. Sono rimasti molto sorpresi quando, prima dell’Adorazione, Padre Jarek li ha accolto nella Società dei Raggi di San Charbel. Come tutti i suoi membri, hanno indossato i mantelli bianchi con l’immagine dell’eremita del Libano. Hanno ricevuto anche la medaglia con le immagini della Madonna e del santo.
Camminando con la Croce a Varsavia
Sabato 23 settembre 2023, i pellegrini padovani hanno preso parte anche ad una missione di evangelizzazione con Padre Jarek. Partito la mattina per Varsavia, hanno pregato tutti insieme sulla tomba del beato Jerzy Popiełuszko, dove Padre Jarek ha tenuto una breve riflessione ma molto importante e dopo aver baciato la tomba del Beato, con la Croce si è avviato verso il centro di Varsavia, portando con sé le immagini di San Pio da Pietrelcina (la cui memoria liturgica ricorreva questo giorno), di San Giovanni Paolo II e della beata Famiglia Ulma.



Hanno camminato lungo la Krakowskie Przedmieście, mentre Padre Jarek benediceva i passanti e gli ospiti sulle terrazze dei caffè. Nessuno si aspettava un incontro del genere. Alcuni hanno reagito magnificamente, confessandosi a Gesù, tra cui un ragazzo di 15 anni e una famiglia di Markowa, la terra della beata Famiglia Ulma.
Nell’omelia della Santa Messa del giorno precedente, Padre Jarek aveva detto: «Molte volte ho camminato per Cracovia. Ma un giorno ho alzato la Croce e ho benedetto tutti, come a dire: non potrete scappare da Gesù. Mentre camminavo, sentivo molto che Cristo camminava davvero lì. Ricordiamo questi momenti».
Vediamo nel video che segue, la testimonianza di fede dei pellegrini padovani e le parole di ringraziamento rivolte da Padre Jarek agli ospiti venuti dall’Italia.

Nella terra della beata Famiglia Ulma
Martedì 26 settembre, Padre Jarek insieme ai pellegrini della Casa di Preghiera di San Charbel vicino a Padova si sono recati a Markowa vicino al confine con l’Ucraina. Lì ha guidato una preghiera presso le reliquie della Famiglia Ulma, beatificata il 10 settembre scorso. Poi hanno visitato il museo e il museo all’aperto.

Padre Jarek ha acquistato delle immagini dei nuovi beati di questa terra. Le immagini della famiglia dei martiri che sono morti difendendo la vita degli altri, sono andati al Santuario di Florencja e alla cappella della missione di Sant’Antonio a Castione di Loria presso Padova. Anche la famiglia padovana è tornata a casa da Markowa dopo una settimana di soggiorno in Polonia, portando l’immagine della beata Famiglia Ulma. Padre Jarek non solo li ha benedetti per il viaggio di ritorno, ma ha anche cantato.

Jozef e Wiktoria Ulma e i loro sette figli Stasia (7 anni), Basia (6 anni), Wladziu (5 anni), Franio (3 anni), Antos (2 anni), Marysia (1 anno e mezzo), e un bimbo senza nome che vedeva la luce forse nel momento del martirio della madre, sono stati beatificati senza precedenti. È la prima volta che una famiglia viene beatificata insieme. Per la beatificazione il 10 settembre 2023 sono arrivati a migliaia a Markowa, circa 30 mila persone anche dalla Germania, dall’Ucraina, dalla Bielorussia. Ma erano presenti pure i rappresentanti della comunità ebraica, incluso il Rabbino Capo di Polonia. Tutti per celebrare e gioire una famiglia, che come ha ricordato Papa Francesco al termine dell’Angelus “rappresentò un raggio di luce nell’oscurità della Seconda Guerra Mondiale”. Gli Ulma siano “per noi tutti un modello da imitare nello slancio del bene, nel servizio di chi è nel bisogno”, ha aggiunto.
Nel corso della Seconda Guerra mondiale, gli Ulma diedero ospitalità nel piccolo solaio di casa a otto ebrei in fuga. Con tutta probabilità vennero traditi e la mattina del 24 marzo 1944 la polizia tedesca irruppe nella loro abitazione e, dopo aver ucciso gli ebrei ospitati, passò ai padroni di casa. Anche i bambini di Józef e Wiktoria, la quale era in avanzato stato di gravidanza, furono sterminati, dopo i genitori.

La storia della beata Famiglia Ulma è raccontata in Uccisero anche i bambini (Edizioni Ares). Un’accurata inchiesta giornalistica compiuta dalla vaticanista dell’ANSA Manuela Tulli insieme con Pawel Rytel-Adrianik, Responsabile della sezione polacca di Vatican News e di Radio Vaticana, che si è sviluppata sui luoghi dove la Famiglia Ulma ha vissuto e che ha potuto attingere alle fonti del processo di beatificazione. Gli Ulma sono stati anche riconosciuti come “Giusti tra le nazioni”, l’onore più grande che lo Stato di Israele concede a non Ebrei. Ogni anno in Polonia sono migliaia i pellegrini che raggiungono la tomba della Famiglia Ulma, i “samaritani di Markowa” e nel 2016 nella cittadina e stato inaugurato un museo, intitolato a loro, dedicato ai polacchi che salvarono gli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.
Un quadro della Madonna di Pompei per la Casa di Preghiera di San Charbel a Żory
Martedì 26 settembre 2023, per Padre Jarek era un giorno molto intenso, perché dopo la visita a Markowa si è recato fino al confine con la Repubblica Ceca, a Żory, dove da molti anni opera una Casa di Preghiera di San Charbel. È molto attivo in Slesia e i suoi membri non solo si incontrano per pregare, ma aiutano anche tante persone bisognose. Per la Santa Messa che è stata trasmessa in diretta, erano arrivate più di 20 persone.



Padre Jarek si era recato a Żory per un motivo importante: ha consegnato l’immagine della Beata Vergine del Rosario di Pompei. Questo è un altro regalo della Signora Luigina della Casa di Preghiera di San Charbel a Pustelnica del Garda.
Dopo la Santa Messa è seguito un bellissimo incontro e una cena.
Testimonianza di un viaggio in Polonia
di Eleonora Scalogna
Quando ho scritto quanto segue, era passato poco più di una settimana dal mio rientro dalla Polonia in agosto 2023 e sembrava che era passato già molto tempo.
Questa volta non ero andata sola o con un gruppo di pellegrini, ma con i ragazzi, su invito di Padre Jarek, Custode-Rettore del Santuario di Nostra Signora dell’Assunzione del Buon Inizio e San Charbel a Florencja vicino a Iłża in Polonia. Era giunto il momento di approfondire o riscoprire Cristo in mezzo a noi, oltre che dedicarci al divertimento e scoprire cosa offre la terra polacca.
Siamo stati lì 13 giorni e tutto era scritto. Dico così, perché avevo tanto desiderato stare nell’Eremo di San Charbel per il giorno 22 del mese a lui dedicato e mai ne avevo la possibilità. Stavolta forse per “coincidenza” abbiamo avuto molto di più, anche se rimpiango di non essere stata in quella cella sola con lui ad adorare nostro Signore, perché siamo stati da Santa Faustina Kowalska a Cracovia nel giorno del suo compleanno senza esserne a conoscenza. Poi, siamo stati a Czestochowa alla vigilia della festa della Madonna Nera e abbiamo avuto l’onore di arrivare ai suoi piedi e assistere all’arrivo di tanti pellegrini da tante località della Polonia. Abbiamo potuto vedere quanta devozione e quanto le tradizioni sono ancora vive nella vita della gente, cosa che da noi ormai non si vede quasi più. E in fine, ricorreva il 70° anniversario della lacrimazione della Madonna di Siracusa.
Tutto questo sono sicura che sia stato molto di più di una “coincidenza”, un segno che magari al momento non abbiamo saputo cogliere, ma di certo il messaggio chiaro è che nostra Madre non ci abbandona e vuole dirci che c’è. È lì per noi, anche se siamo deboli nella fede, o facciamo fatica ad affidarci. Ma Lei è sempre lì ad aspettarci e a ricordarci che suo Figlio è lì per noi.
Non so quanto i ragazzi abbiano colto tutto questo, ma di certo ricorderanno la loro prima Adorazione Eucaristica. Non penso siano stati mai così tanto tempo in ginocchio. Quanto è forte nostro Signore.
Mentre per la parte ludica e turistica del viaggio, sono stati veramente stupiti dalla bellezza architettonica e della grandezza storica delle città, grazie alla super giuda, oltre che spirituale anche intellettuale, di Padre Jarek. Ha saputo cogliere nel segno ogni tappa rendendo tutto unico e creando un clima familiare.
Come prima cosa, anche in questo contesto abbiamo potuto assistere ad una cosa unica, l’Air Show Internazionale di Radom 2023, che ci ha tenuto con gli occhi al cielo tutta la giornata, ma anche rilassarci in un mega parco acquatico che ha consentito di scaricare tutta l’adrenalina dei ragazzi e farli divertire, così non si sono fatti mancare nulla.
Il loro pensiero ogni sera era: “L’anno prossimo ricordiamoci di fare questo e approfondire quello… Torniamo vero!? Portiamo anche nostri amici”. Ecco, questa è stata la gioia della scoperta di qualcosa di vero, vivo della condivisione, che li ha tenuti lontano dalla realtà virtuale che ormai a malincuore riempie le giornate dei nostri giovani per mille motivi.
Per tutto questo e per altri motivi personali, non mi resta che dire ancora grazie a Dio per questo viaggio e grazie a Padre Jarek per averci accolto, guidato, accompagnato, sostenuto in tutto questo. Se Dio vorrà, mi piacerebbe accompagnare anche altri ragazzi o adulti alla scoperta di questa terra, che ha tanto da offrire e ancora pochi conoscono. In più, con la presenza di Padre Jarek potranno anche approfondire, oltre le loro conoscenze, anche la loro fede, perché la tappa fissa sarà sicuramente il Santuario di Nostra Signora dell’Assunzione del Buon Inizio e San Charbel, in modo che quel ponte tra Italia e Polonia cresca e resti vivo.
Grazie a Korazym.org per avermi concesso di rendere questa testimonianza.



























