La dignità della persona inizia dall’embrione. Presentato un documento a 20 anni dalla Donum Vitae
La Dignità della persona. E’ questa la base del documento che venti anni dopo la ” Donum vitae” rimette a punto la posizione della Chiesa cattolica sulla procreazione responsabile. E’ stata presentata questa mattina ai giornalisti la istruzione della Congregazione per la Dottrina della Fede che partendo proprio dai principi della istruzione che venti annai fa ha firmato il cardinale Ratzinger.
Si rivolge “ai fedeli e a tutti quelli che cercano la verità” il testo di 37 pagine è diviso in tre parti dalla teologia della procreazione ai nuovi problemi che nascono dallo sviluppo delle tecnologie fino alle nuove poroposte terapeutiche che manipolano gli embrioni o il patrimonio genetico umano. L’embrione non è un prodotto ma una persona. E’ questa la chiave del documento “Dignitas Personae”. L’embrione ha la dignità della persona si legge nel testo. Un passo avanti rispetto alla Donum Vitae di 20 anni fa ma, per non intervenire troppo direttamente nel dibattito filosofico giuridico sul significato di “persona” il Vaticano si ferma ad un passo dalla affermazione.
Avere dignità di persone significa comunque, anche se implicitamente, esserlo. Da qui derivano una serie di considerazioni volte a difendere quello che è per la Chiesa una persona e per altri solo “materiale biologico”. Il documento affronta tutti i casi in cui l’etica cristiana è in netto contrasto con l’uso di tecniche per la procreazione che mettono a rischio o addiritura prevedono la distruzione di embrioni. Dalla fecondazione in vitro, sia omologa che eterologa che oltre a prevedere la perdita di embrioni fecondati dissocia la procreazione dall’ atto coniugale, alla congelazione di embrioni che rischiano di venire “buttati” per mancanza di spazio. Anche la eventuale adozione di embrioni congelati viene, se pur apprezzata nell’ intezione, valutata negativamente come ogni forma di maternità surrogata. Diagnosi pre impianto, riduzione embrionale e clonazione umana terapeutica sono inaccettabili per la Chiesa. Si tratterebbe di “selezione” di esseri umani frutto di una mentalità eugenetica. E a proposito della volontà di avere figli da parte di coppie sterili il documento invita ad un maggiore impegno a favore della adozione.Il testo affronta anche il problema dell’utilizzo delle cellule staminali. Si alla ricerca su quelle adulte o del cordone ombelicale ma no all’ utilizzo delle embrionali. L’istruzione affronta la questione della “pillola del giorno dopo”, un vera forma abortiva, e dei sistemi “intercettivi” come la spirale, attentato alla dignità di persona dell’ embrione umano. Circa la clonazione il documento ribadisce il no alla “produzione” di embrioni che non avendo un “ancoraggio parentale umano” minerebbe lo stesso principio di eguaglianza degli uomini.
C’è poi il problema della obiezione di coscienza e del rifiuto dei ricercatori e dei medici di quel “materiale biologico” ottenuto illecitamente. Occorre separarsi da un quadro legislativo gravemente ingiusto per affemare con chiarezza il valore della vita umana e per non “cooperare al male”. Un testo che fa parte del magistero ordinario del papa, fondato sul riconoscimento di diritti e alla responsabilità dell’ uomo di fronte ai doni del Creatore. Gli attacchi quotidiani alla vita , la povertà, uno sviluppo tecnologico che mette a rischio l’ ambiente, la ricerca per scopi bellici sono solo alcuni segni di come l’ uomo possa fare cattivo uso delle sue capacità. ” Dietro ogni no, conclude il testo, rifulge un grande si al riconoscimento della dignità e del valore inalienabili di ogni singolo ed irripetibile essere umano chiamato all’ esistenza”.