Papa Francesco: “La gioia di Dio è perdonare!”

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“Qual è la gioia di Dio? E’ perdonare, la gioia di Dio è perdonare!”, così papa Francesco prima della preghiera dell’Angelus di oggi. Nella domenica delle “tre parabole della misericordia” – il figliol prodigo, la pecora smarrita e la moneta perduta – il papa ritorna su un tema a lui molto caro: “Tutte queste tre parabole parlano della gioia di Dio”. Qui, dice il papa, “c’è tutto il Vangelo, c’è tutto il Cristianesimo! Ma guardate che non è sentimento, non è “buonismo”! Al contrario, la misericordia è la vera forza che può salvare l’uomo e il mondo dal “cancro” che è il peccato, il male morale, spirituale. Solo l’amore riempie i vuoti, le voragini negative che il male apre nei cuori e nella storia”.

Il papa invita al silenzio e chiede di pregare per una persona con cui non si è in comunione. Perché “Gesù è tutto misericordia, tutto amore: è Dio fatto uomo”. “Dio non ci dimentica – continua il papa -, il Padre non ci abbandona mai. Rispetta la nostra libertà, ma rimane sempre fedele. E quando ritorniamo a Lui, ci accoglie come figli, nella sua casa, perché non smette mai, neppure per un momento, di aspettarci, con amore. E il suo cuore è in festa per ogni figlio che ritorna”.

Ma c’è un “pericolo”, “che noi presumiamo di essere giusti, e giudichiamo gli altri. Giudichiamo anche Dio, perché pensiamo che dovrebbe castigare i peccatori”. “Allora sì che rischiamo di rimanere fuori dalla casa del Padre!”, perché “se nel nostro cuore non c’è la misericordia, la gioia del perdono, non siamo in comunione con Dio, anche se osserviamo tutti i precetti, perché è l’amore che salva, non la sola pratica dei precetti. E’ l’amore per Dio e per il prossimo che dà compimento a tutti i comandamenti”.

Questo succede perché “il Maligno è furbo, e ci illude che con la nostra giustizia umana possiamo salvarci e salvare il mondo. In realtà, solo la giustizia di Dio ci può salvare! E la giustizia di Dio si è rivelata nella Croce: la Croce è il giudizio di Dio su tutti noi e su questo mondo. Ma come ci giudica Dio? Dando la vita per noi!”.

“Ecco l’atto supremo di giustizia che ha sconfitto una volta per tutte il Principe di questo mondo; e questo atto supremo di giustizia è proprio anche misericordia”.

Dopo la recita dell’Angelus papa Francesco ha ricordato la figura di José Gabriel Brochero, proclamato ieri beato in Argentina. “Spinto dall’amore di Cristo – ha detto Francesco – si dedicò interamente al suo gregge, per portare tutti nel Regno di Dio, con immensa misericordia e zelo per le anime”.

Infine il papa ha salutato  i partecipanti alla Settimana Sociale dei Cattolici italiani che si conclude oggi a Torino. Tema dell’assise è stato “Famiglia, speranza e futuro per la società italiana”. “Mi rallegro – ha chiosato il papa – per il grande impegno che c’è nella Chiesa in Italia con le famiglie e per le famiglie e che è un forte stimolo anche per le istituzioni e per tutto il Paese. Coraggio! Avanti su questa strada!”.

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