12 settembre, memoria del Santissimo Nome di Maria

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Oggi, 12 settembre, la Chiesa Cattolica Romana celebra il Santissimo Nome di Maria, Dono ricevuto da Dio, Stella del mare in cui è raccolto un mare di grazie che tutte vivono in lei, nostra Signora, Regina del Cielo e della terra, Madre del Signore e Madre nostra. Con la festa del Santissimo Nome della beata Vergine Maria, la Chiesa rievoca l’ineffabile amore della Madre di Dio verso il suo santissimo Figlio e propone ai fedeli la figura della Madre del Redentore perché sia devotamente invocata.

La festa fu concessa dalla Santa Sede, nel 1513, ad una diocesi della Spagna, Cuenca. Soppressa da Santo Papa Pio V, fu ripristinata da Papa Sisto V e poi estesa nel 1671 al Regno di Napoli e a Milano.

Il 12 settembre 1683, il Re Giovanni III Sobieski con a fianco il figlio sedicenne, Jakub, alla testa di 20/25.000 ussari alati polacchi, seguiti dalla cavalleria alleata, con l’insegna degli antichi cavalieri sarmati (che avevano costituito la migliore cavalleria romana), un’ala di falco legata alla punta della lancia, guida personalmente la carica e vince i Turchi, che assediavano Vienna e minacciavano la cristianità. Questo avvenimento segnò una pietra miliare nella storia della civiltà europea.

Il Beato Papa Innocenzo XI, in rendimento di grazie, estese la festa dal Regno di Napoli e da Milano alla Chiesa universale e la fissò alla domenica fra l’Ottava della Natività. Fu riportato al 12 settembre dal Santo Papa Pio X.

«In quei giorni, Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore”. Allora Maria disse:
“L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre”»
(Lc 1,41b-55).

La bandiera dell’Unione Europea raffigura dodici stelle dorate disposte in cerchio su campo blu. Il numero di stelle non è legato al numero di stati membri dell’Ue, ma è un simbolo numerico antico di armonia e solidarietà. La scelta della bandiera avvenne tramite un concorso che fu vinto dal disegnatore cattolico francese Arséne Heitz. Il significato della bandiera riprende un’immagine della devozione alla Madonna propria dell’Apocalisse (12, 1): “Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle”. Il presidente della commissione giudicante di quel concorso era un ebreo belga convertito al cattolicesimo, molto sensibile al simbolismo biblico relativo al numero dodici: questo numero nella simbologia antica rappresenta la completezza e la perfezione, 12 sono le tribù di Israele, 12 i mesi dell’anno, 12 gli Apostoli, 12 le Tavole della Legge romana.

Heitz prese spunto dalla “Medaglia Miracolosa” [QUI] che portava al collo: una medaglia coniata dopo l’apparizione della Madonna a Santa Catherine Labourè nel 1830. Fu la Madonna stessa ad indicare alla religiosa di rappresentare sulla medaglia le dodici stelle della corona posta sul capo della donna dell’Apocalisse. Ne aveva al collo una di latta e legata con uno spago anche Santa Bernadette Soubirous quando, l’11 febbraio del 1858, ebbe la prima apparizione della Signora, che apparve vestita proprio di bianco e di azzurro. Heitz non svelò alla Commissione la provenienza biblica del simbolo (lo ammise solo in seguito), ma sostenne che il dodici era, per la sapienza antica, un “simbolo di pienezza”, questa lettura allora passò e questo numero è stato confermato nel trattato costituzionale. La bandiera europea ha quindi un forte significato cristiano e mariano.

Preghiera al Santissimo Nome di Maria

In questo giorno speciale dedicata alla Theotokos, invochiamo con fiducia il suo Santissimo Nome, in particolare per proteggere i ragazzi che in questi giorni hanno iniziato la scuola e loro insegnanti, specialmente per coloro che ci sono più vicini. Chiediamo a Maria le grazie di cui abbiamo bisogno. Chiediamo a Maria incessantemente, con Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, innamorato della Santa Vergine e del suo Figlio:

O potente Madre di Dio e Madre mia Maria, è vero che non sono degno neppure di nominarti, ma Tu mi ami e desideri la mia salvezza.
Concedimi, benché la mia lingua sia immonda, di poter sempre chiamare in mia difesa il tuo santissimo e potentissimo nome, perché il tuo nome è l’aiuto di chi vive e la salvezza di chi muore.
Maria purissima, Maria dolcissima, concedimi la grazia che il tuo nome sia da oggi in poi il respiro della mia vita. Signora, non tardare a soccorrermi ogni volta che Ti chiamo, poiché in tutte le tentazioni e in tutte le mie necessità non voglio smettere di invocarti ripetendo sempre: Maria, Maria.
Così voglio fare durante la mia vita e spero particolarmente nell’ora della morte, per venire a lodare eternamente in Cielo il tuo amato nome: “O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria”.
Maria, amabilissima Maria, che conforto, che dolcezza, che fiducia, che tenerezza sente l’anima mia anche solo nel pronunciare il tuo nome, o soltanto pensando a Te! Ringrazio il mio Dio e Signore che Ti ha dato per mio bene questo nome così amabile e potente.
O Signora, non mi basta nominarti qualche volta, voglio invocarti più spesso per amore; voglio che l’amore mi ricordi di chiamarti ad ogni ora, in modo tale da poter esclamare anch’io insieme a Sant’Anselmo: “O nome della Madre di Dio, tu sei l’amore mio!”.
Mia cara Maria, mio amato Gesù, i vostri dolcissimi Nomi vivano sempre nel mio ed in tutti i cuori. La mia mente si dimentichi di tutti gli altri, per ricordarsi solo e per sempre di invocare i vostri Nomi adorati.
Mio Redentore Gesù e Madre mia Maria, quando sarà giunto il momento della mia morte, in cui l’anima dovrà lasciare il corpo, concedetemi allora, per i vostri meriti, la grazia di pronunciare le ultime parole dicendo e ripetendo: “Gesù e Maria vi amo, Gesù e Maria vi dono il cuore e l’anima mia”.

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