Una moderna e più vasta “Filocalia”, che racconta duemila anni di Cristianesimo all’uomo di oggi con 365 autori

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 16.08.2023 – Vik van Brantegem] – Segnaliamo l’uscita con le Edizioni Segno a cura di Alberto Ponticello di una Antologia storica di spiritualità e mistica cristiana, in “versione aforistica” ed ecumenica naturalmente. Andando in pensione, avendo più tempo, il curatore ha messo insieme e riordinato scritti e appunti raccolti nell’arco della sua vita, con ritagli e brani dei pensieri più belli ed edificanti della fede cristiana, testi di mistici e di spiritualità, di Dottori della Chiesa Cattolica e di scritti spirituali di altre confessioni cristiane, sottolineati, meditati e trascritti sin da quando era ragazzo. Ha il grande merito che averli adesso dati in stampa, affinché chi vuole possa trovarci beneficio per la propria crescita nella fede.

Nato a Gela nel 1959 ma poi trasferitosi a Venezia, Alberto Ponticello è laureato in Sociologia, sposato e padre di 2 figli. Ha lavorato dapprima come educatore penitenziario, presso gli Istituti Penali di Venezia, e successivamente presso la Corte di Appello di Venezia come direttore e responsabile del personale fino al pensionamento, avvenuto nel 2021. Ha inoltre svolto attività sindacale ricoprendo incarichi regionali e nazionali, occupandosi anche di formazione dei quadri. Ha svolto volontariato in parrocchia. Da sempre coltiva svariati interessi culturali e nel tempo libero si dedica allo studio della filosofia e delle religioni, approfondendone la spiritualità, la mistica e le loro evoluzioni storico-sociali.

Dal desiderio di raccontare il Cristianesimo all’uomo di oggi, riportando quanto esso ha fatto dire agli uomini di ieri, è nata un’antologia della spiritualità cristiana, che va dai primi autori cristiani a quelli dei nostri giorni, in rigoroso ordine cronologico secondo la data di nascita di ciascuno. L’avvicendarsi dei 365 autori rende ben visibile come il Cristianesimo costituisca, nelle varie epoche, la vera anima dell’umanità, perché è ciò che in ogni epoca ha saputo parlare alla parte più intima e segreta di ogni persona, alle inquietudini del suo tempo, per dissetarlo e orientarlo sempre con il medesimo insegnamento, fondato sull’amore e sulla chiamata all’amore. Da ognuno di questi autori, anche dopo secoli, zampilla ancora oggi l’insopprimibile amore per Gesù, secondo le parole che lo Spirito ha suggerito loro.

L’opera Antologia storica di spiritualità e mistica cristiana è una nuova e più vasta “Filocalia”, che va dalle origini del Cristianesimo ai nostri giorni (nel primo volume di 264 pagine gli autori dal I al XVI secolo, nel secondo di 248 pagine quelli dal XVI al XX secolo), un tempo disponibili solo nelle grandi raccolti degli scritti dei Padri della Chiesa, la Patrologia Latina e la Patrologia Graeca, la cui realizzazione era stata curata dal sacerdote bibliografo e editore francese Jacques Paul Migne (1800-1875).

La Filocalia (una parola greca che significa amore della bellezza) è una raccolta di testi di ascetica e mistica della Chiesa Ortodossa, che fu pubblicata in greco a Venezia nel 1782 da Nicodemo l’Agiorita (cioè del Monte Athos) e Macario di Corinto. Ebbe un immenso successo nel mondo slavo grazie alla traduzione di Païsij Velyčkovs’kyj. Oltre alla Bibbia e ad alcuni testi dei primi Padri della Chiesa, la Filocalia è una delle più feconde testimonianze a stampa della pietà cristiana ortodossa. All’assidua lettura di essa da parte dei fedeli si fa continuamente riferimento nel Racconti di un pellegrino russo, un testo ascetico russo, scritto fra il 1853 e il 1861 da Nemytov, che divulgò la pratica mistica della preghiera interiore perpetua, la preghiera del cuore, ed è, assieme alla Filocalia, una delle opere più diffuse tra quelle prodotte dalla spiritualità ortodossa.

La “Filocalia” di Alberto Ponticello

«Chi non conosce la Filocalia, raccolta di testi di ascetica e mistica dai più antichi Padri, della Chiesa Cristiana Ortodossa, che ha nutrito e ancora oggi nutre generazioni di monaci e laici in Oriente e che, ormai, si è ampiamente diffusa anche nella Chiesa Cattolica?» Lo chiese Libertà e Persona, pubblicando Sulle tracce dei mistici, la recensione dell’opera di Ponticello a firma di Francesco Roat:

«L’idea di pubblicare in due snelli volumi un’antologia di scritti riferibili alla spiritualità nonché alla mistica cristiana appare senz’altro encomiabile; soprattutto in quanto l’opera è rivolta non agli addetti ai lavori ma al vasto pubblico che voglia farsi un’idea della ricchezza e al contempo dell’attualità dei testi qui riportati, che non soffrono il trascorrere dei secoli ma consentono pure al lettore più disincantato d’addentrarsi agevolmente in quest’itinerario alla scoperta del sacro o, se vogliamo, alla ricerca di Dio.
I due libri rappresentano – come nota il loro curatore – una sorta di moderna Filocalia, e i brani ospitati sono davvero testimonianza della più autentica religiosità ispirata al messaggio evangelico. Potremmo dunque ribadire con Ponticello che tale suo florilegio aforistico “offre il meglio delle riflessioni e dei pensieri dei vari autori selezionati tra gli innumerevoli santi, religiosi, ecclesiastici, filosofi e letterati” che hanno scritto intorno allo Spirito e/o al divino. Si va dal martire del primo secolo Ignazio d’Antiochia all’attuale Papa Francesco, e dalla madre del deserto Amma Sincletica alla fondatrice dei focolarini Chiara Lubich. Superfluo aggiungere altri nomi: in questa piccola/grande raccolta non manca infatti nessuno tra i più significatici interpreti del cristianesimo e della sua bimillenaria evoluzione. Gli scrittori presentati sono 365 e non a caso. L’invito è di leggere uno di loro ogni giorno dell’anno; magari a sera, quando, messe da parte le mansioni ordinarie s’intenda rivolgersi a delle dimensioni straordinarie e infine meditare su di esse».

Sul canale YouTube di Tiziano Repetto è disponibile una presentazione vocale da parte di Alberto Ponticello dei due volumi della sua Antologia storica di spiritualità e mistica cristiana [QUI]. Sono 6 minuti che valgono già da sé la pena di essere ascoltati, per essere stimolati ad acquistarli [QUI e QUI].

Alcuni passi antologici dalla raccolta

«Mentre stavo in orazione, ben sveglia, Cristo si mostrò a me sulla croce ancor più chiaramente. Ed allora mi chiamò e mi disse di porre la bocca sulla piaga del suo costato E mi sembrava di vedere e di bere il suo sangue come scorresse di recente dalla ferita… E qui cominciai ad avere una grande allegrezza, quantunque per la considerazione della Passione provassi tristezza… E mi offrii a lui, e volevo che tutte le mie membra soffrissero la morte, ma diversa dalla sua Passione, una morte più abietta» (Angela da Foligno).

«Credo per comprendere, non comprendo per credere. Non è onesto astenersi dal peccare solo per timore della pena» (Anselmo d’Aosta).

«Amore vuole amore; fuoco vuole fuoco» (Gemma Galgani).

«Il silenzio diventa forza per portare la prova. Il lamentarsi, il discutere, il parlare delle difficoltà fa invece diminuire le forze. Di fronte alle prove personali, prima di ribellarsi, prima di ragionare sulla situazione, bisogna mettersi in silenzio, attendere umilmente che Dio ci manifesti il suo disegno, credendo di essere sempre e ancor più nelle sue mani» (Anna Maria Canopi).

«Iddio ha maggior stima del più modesto grado di purezza del la vostra coscienza, che di tutte le opere che voi potete compiere» (Giovanni della Croce).

«Se sapessimo quanto Dio ci ama ne moriremmo di gioia! Se potessimo capire la felicità che abbiamo di poter amare Dio, rimarremmo immobili, in estasi» (Giovanni Maria Vianney).

«Se uno vuol essere veramente povero deve essere libero dalla sua volontà come lo era prima di nascere, poiché, in verità, finché non vorrai fare la volontà di Dio e non brame rai l’eternità e Dio, non sei veramente povero, perché è povero chi non desidera nulla, non conosce nulla, non vuole nulla» (Meister Eckhart).

«Dio non volle redimerci con l’oro o con l’argento, né si servi di angeli, di profeti o di patriarchi, ma ci donò per redimerci il suo figlio prediletto, che è il nostro Signore Gesù Cristo, il nostro amore ineffabile, la nostra insaziabile dolcezza, la nostra ferma speranza. Egli è anche il nostro amico fedele, la nostra risurrezione per l’eternità e la nostra vita senza fine» (Umiltà da Faenza).

Il meso scorso, Alberto Ponticello ha anche auto-pubblicato Assolti dalla follia (186 pagine), un romanzo inedito “evaso dal cassetto” dove era rinchiuso da 40 anni, “ruggendo e pieno di vita”. Ambientato a Santa Maria di Terranova, una immaginaria cittadina siciliana, nell’estate del 1961. È la storia di un misterioso personaggio che giungendovi stravolgerà la vita di tutti rendendosi protagonista di fatti sorprendenti e incredibili. Solo un vecchio cantastorie che richiamerà alla memoria un’antichissima tradizione locale, dopo aver distinto la “follia” dalla “pazzia”, riuscirà a dare una spiegazione dell’accaduto. Per il bene collettivo occorre ripristinare la festa della “follia”, allo scopo di preservare tutte le creature dalla “pazzia”.

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