Le lettere dei bambini al Papa portate da un orfano della Moldavia

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Domani il Papa riprende le udienze generali in Piazza San Pietro e tra i primi ospiti ci sarà una delegazione del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE). Consegnerà a Papa Francesco un libro di disegni e lettere che bambini, rappresentanti le ‘periferie’ dei paesi dell’Europa, hanno voluto indirizzare al Santo Padre. Allo stesso tempo, una copia della raccolta dei disegni e lettere verrà autografata dal Santo Padre. Della delegazione fanno parte Mons. Đuro Hranić, Arcivescovo di Đakovo-Osijek (Croazia) e Presidente della sezione Catechesi della Commissione CCEE ‘Catechesi, Scuola, Università’, don Michel Remery, Vice-Segretario Generale del CCEE e un bambino moldavo con una storia drammatica alle spalle, accompagnato dal suo vescovo, Anton Cosa, vescovo di Chişinău. Vasile è un bambino moldavo di dieci anni che attualmente vive in una Casa-famiglia per ragazzi di strada, gestita dell’ente cattolico Fondazione Regina Pacis, nella Diocesi di Chisinau (Moldavia). Nella struttura e’ accolto Vasile, insieme alla sorella un po’ piu’ grande, ambedue rimasti per la strada dopo l’uccisione della madre. Non hanno mai conosciuto il padre naturale. Lo scorso anno a motivo della povertà hanno iniziato a vivere per la strada ed il sacerdote che raccoglie i ragazzi dalla strada in Moldavia li ha conosciuti ed introdotti nella Casa-famiglia, sempre con l’obiettivo di riportarli a vivere con la madre naturale. Purtroppo, dopo poco tempo la madre, alla quale Vasile ha volute sempre molto bene, è stata uccisa da due uomini in preda ad un eccesso di alcool. Da allora Vasile e Maria, la sorella, sono rimasti a vivere stabilmente nella Casa- famiglia della Fondazione Regina Pacis in Chisinau ed ogni giorno ambedue si recano alla mensa per i poveri, gestita dallo stesso ente, che dal 22 marzo scorso è stata intitolata a “Papa Francesco”.

Vasile e’ un ragazzo molto sensibile ed a tutti parla della mamma, come anche nella lettera inserita nel libro, forse nella speranza che possa rivivere. Molto interessante è il “crocifisso” che accompagna la lettera, è un lavoro che fanno i ragazzi di strada accolti in questa Casa- famiglia, è il loro simbolo: un bimbo vestito a colori che pur essendo sulla croce sorride, con il motto: “sorridere nonostante la croce”.

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