Le opere d’arte della nostra città: la statua di Giovanni Paolo II
Si passa sempre cosi distrattamente tra le opere, le statue e i monumenti della nostra città di Roma senza mai soffermarsi troppo su ciò che ci circonda. Si prende di corsa un treno alla stazione Termini ed ecco la nostra attenzione richiamata dalla statua di Giovanni Paolo II proprio su Piazza dei Cinquecento, una statua che ha suscitato tante polemiche e tanti giudizi. E cosi viene voglia di avere più informazioni al riguardo, perchè Roma, come tante altre città, è cosi ricca di statue e monumenti che ogni tanto è anche giusto soffermarcisi su e dare una sbirciata in più alla sua storia. La scultura, opera di Oliviero Rainaldi, il cui titolo è “Conversazioni”, Omaggio a Giovanni Paolo II, misura circa 5,50 metri di altezza ed è interamente fusa in bronzo con una patina argento sfumata sul color verde. Simboleggia il concetto di protezione e accoglienza e vuole proporre un’immagine paradigmatica del Beato Giovanni Paolo, testimonianza di svuotamento e donazione di se. Particolare e curiosa la scelta di non rappresentare il corpo fisico del Pontefice, che diviene invece corpo “pneumatico”, colmo e sostenuto dal vento (Spirito). Una particolare attenzione è dedicata al mantello aperto, che come riferisce l’autore stesso, simboleggia l’eredità spirituale che questo Papa ha lasciato alla città di Roma e al mondo.L’opera è ispirata ad una foto scattata nel 1993 quando, durante un convegno scientifico, il Papa avvolse con il mantello un bambino che sedeva su una scalinata. Non poche sono state le polemiche che si sono susseguite dopo l’inaugurazione della statua del pontefice, soprattutto in merito all’aspetto estetico, accusato di scarsa somiglianza al Beato. Le maggiori critiche sono pervenute dal mondo politico e cattolico; soprattutto quest’ultimo non ha tardato ad esprimere giudizi attraverso l’Osservatore Romano, nel quale si scrive e si sottolinea “esiste solo una lontana somiglianza con il Papa”e ancora “una scultura singolare, squarciata dal vento che la fa somigliare a una tenda aperta o, come ha detto qualcuno, a una campana.
Per tutte queste ragioni la statua è stata, dopo la prima inaugurazione, soggetta ad un’altra revisione. I lavori di risistemazione hanno rinnovato la posizione della testa e l’espressione del volto di papa Wojtyla, l’apertura del mantello leggermente più ripiegato su se stesso e un nuovo basamento in cemento corredato dalla modifica dell’illuminazione. Ma, a giudizio di molti, le critiche non sono state più leggere ( la popolazione romana aveva perfino avvertito l’allora sindaco di Roma Gianni Alemanno che la statua ricordasse il volto di Mussolini). Dunque due inaugurazioni per questa statua che voleva essere solo un omaggio al Papa più amato degli ultimi anni dalla sua Roma. E a voi piace ?