Scola ricorda Martini: dalla preghiera contemplativa la sua riflessione
Milano ha deciso di ricordare uno dei suoi arcivescovi più amati ad un anno dalla scomparsa con una messa solenne di suffragio celebrata in Duomo. In una cattedrale gremita di fedeli, infatti, l’attuale arcivescovo, Angelo Scola, ha celebrato una messa in memoria del cardinale Carlo Maria Martini: «Celebrare l’Eucarestia nel primo anniversario della dipartita del cardinale Carlo Maria è un’occasione privilegiata per riflettere sulle domande che ogni essere umano si fa sulla morte e rendere grazie a Dio del suo ministero episcopale nella nostra santa Chiesa ambrosiana. Lo sguardo appassionato del cardinale per tutti gli uomini è uno stimolo perché si accenda sempre di nuovo la grande luce di cui parla il Vangelo». Durante l’omelia, il cardinale Scola ha citato anche l’enciclica di Papa Benedetto XVI, Spe Salvi, quando ha detto: «L’Arcivescovo Carlo Maria fu indomito portatore di questa «speranza affidabile» che deriva dalla fede incrollabile nella Risurrezione di Gesù». Secondo Scola, inoltre, la dimensione contemplativa, a cui Martini dedicò la sua prima lettera pastorale da arcivescovo ambrosiano, «rappresenta l’antefatto, l’orizzonte, il precedente di tutta la sua riflessione e di tutta la sua visione».
Dopo la Messa, il cardinale Scola, insieme a tutti i celebranti e a tutti i fedeli che lo desideravano, si è recato presso la tomba del cardinal Martini per pregare. «Questo gesto – ha anticipato durante l’omelia – che la liturgia chiama di suffragio – chiede ad ognuno di noi un salto di qualità: dobbiamo aderire non come ad una commemorazione che resti esteriore, ma dobbiamo aderire dall’interno, dal profondo di noi stessi, ponendo il nostro sguardo davanti allo sguardo del Risorto mediante la preghiera».