L’«esperto di baci» Tucho nominato Prefetto del dicastero che fu di giganti come Carafa, Ghisleri, Rebiba, Merry del Val, Ottaviani, Ratzinger, Müller
[Korazym.org/Blog dell’Editore, 02.07.2023 – Vik van Brantegem] – Condividiamo alcuni articoli sulla nomina dell’autore del librettino desaparecido Guariscimi con la tua bocca. L’arte del bacio (Lumen 1995, 80 pagine) a nuovo Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, evitando di commentare, limitandoci a quanto scrivono i nostri lettori: «Evito di commentare. Ci tocca bere l’amaro calice compresa la feccia. Con l’agghiacciante lettera a Tucho siamo all’epilogo finale» e il vaticanista del Foglio, Matteo Matzuzzi, su Twitter: «Victor Manuel Fernández è il nuovo Prefetto del Sant’Uffizio. Il Papa ha scelto un fedelissimo esecutore dal curriculum povero e dalle idee molto innovatrici per il posto che fu di Joseph Ratzinger». Qui è riassunto il tutto.
Motus in fine velocior
Per evitare i soliti equivoci, è opportuno sottolineare comunque, che nei contributi che seguono (pubblicati oltrettutto su un blog che diffonde quotidianamente – e fedelmente – le notizie sulle attività del Papa regnante, da 20 anni, indipendentemente da chi lo sia pro tempore), non si ravveda un attacco al Papa, il cui primo mandato è la custodia e la trasmissione integra e integrale della Fede cattolica. Sono semplici, normali, legittimi e doverosi atti cattolici in difesa di quello che la Chiesa ha tradizionalmente stabilito, che sia il ruolo del Dicastero che ha per compito la difesa della Dottrina della Fede, ovvero, esercitare le prime tre opere spirituali: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti e ammonire i peccatori. Per rendere testimonianza alla verità.
Per capire la nomina di Tucho besame mucho (foto sopra) – osservandola con una disposizione molto devota, ma con la speciale devozione alla lente – potrebbe bastare ricordare la recente l’omelia tenuta il 5 marzo 2023 nella cattedrale di La Plata, in cui l’Arcivescovo metropolita Víctor Manuel (Tucho) Fernández ha preso le distanze dalla Chiesa cattolica, la quale, «per molti secoli ha preso un’altra direzione», diversa da quella dell’accoglienza delle persone così come sono. «Senza rendersene conto ha tessuto tutta una filosofia e una morale piena di classificazioni, per classificare la gente, per mettere le etichette: questo è così e questo cosà, questo può ricevere la Comunione e quest’altro no, a questo si può perdonare e a quest’altro no». Questo passato della Chiesa è stato, a suo dire, «terribile», ma «grazie a Dio, Papa Francesco ci ha liberasti da questo schema».
«Ho accettato con gioia anche se avrò molti contro: ci sono persone che preferiscono un modo di pensare più rigido, strutturato, in guerra con il mondo», ha detto il neo-Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Lui, intanto, fa sapere che preferisce la guerra con la tradizione millenaria della Chiesa Cattolica.
«Conclusione del mandato del Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede e nomina del successore – Il Santo Padre Francesco ha ringraziato l’Eminentissimo Signor Card. Luis Francisco Ladaria Ferrer, S.I., a conclusione del mandato di Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede e di Presidente della Pontificia Commissione Biblica e della Commissione Teologica Internazionale, ed ha chiamato a succedergli nei medesimi incarichi Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Víctor Manuel Fernández, finora Arcivescovo di La Plata (Argentina). Prenderà possesso degli incarichi a metà settembre 2023» (Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede N. 487 del 1° luglio 2023 [QUI]).
Il Papa nomina un discusso teologo argentino al Sant’Uffizio
Víctor Manuel Fernández è il nuovo Prefetto del Dicastero per la Dottrina della fede. Una nomina che chiude per sempre la lunga stagione ratzingeriana
Curriculum povero ma fedelissimo di Francesco, che appena eletto Papa lo nominò vescovo. Una scalata senza soste, tra pubblicazioni, consigli richiesti e lavorìo da ghostwriter
di Matteo Matzuzzi
Il Foglio, 1° luglio 2023
Il Papa ha scelto come nuovo prefetto del dicastero per la Dottrina della fede l’arcivescovo argentino Victor Manuel Fernández, titolare della diocesi di La Plata. Anni fa, al principio del pontificato, Fernández era una delle stelle che brillavano nel firmamento bergogliano: lui fu la prima nomina episcopale del neoeletto Pontefice, che sanò quello che anni prima ritenne uno sgarbo personale (a lui e a Fernández): il Vaticano, infatti, aveva bocciato la nomina del teologo a rettore dell’Università cattolica d’Argentina, salvo poi cedere nel 2009: a proporlo era pur sempre il cardinale primate del grande paese sudamericano. Il motivo? Non aveva i titoli e certo le pubblicazioni puntigliosamente elencate nel comunicato diffuso sabato mattina dalla Sala Stampa della Santa Sede, aiutano un po’ a comprendere le ragioni del diniego (fece molto parlare, anni fa, il suo Sáname con tu boca. El arte del besar, curiosamente assente nella lunga lista di saggi, libelli e dissertazioni illustrate dal Vaticano [QUI]).
La teologia di Fernández non che è debole, commentavano all’epoca teologi di fama e curriculum corposo, è che proprio non c’è. Acqua di rose, si direbbe in modo spiccio: pensierini buoni per accompagnare il fedele stordito e in cerca di qualcosa: il baciare, appunto. In realtà, Fernandez non è mai stato uno sprovveduto: ad Aparecida, nella celebre Conferenza dell’episcopato americano che vide proprio il cardinale Bergoglio protagonista (era il segretario generale dell’assemblea), nel 2007, contribuì in modo sostanziale alla stesura del testo finale. Fu uno dei protagonisti “occulti” del Sinodo sulla famiglia del biennio 2014-15, dichiaratamente aperto ad andare anche oltre la mediazione finale sul riaccostamento alla comunione dei divorziati risposati, è la mano di Amoris laetitia, ma soprattutto è la penna che rese su carta il grande programma del pontificato: l’Evangelii gaudium è opera sua, naturalmente con le dritte che gli arrivavano da Francesco.
Sulla stampa lo si descriveva come il consigliere teologico di riferimento del Papa e si preconizzava per lui la chiamata al Sant’Uffizio non appena il mandato di Gerhard Ludwig Müller sarebbe cessato (o fatto cessare). Non andò così, perché nel 2017 la scelta cadde sul gesuita Ladaria, segretario uscente e dal profilo conservatore – ma, a differenza del predecessore, meno mediatico e assai parco in considerazioni pubbliche, interviste e pubblicazioni – e Fernandez dovette consolarsi con la seconda più importante diocesi argentina, La Plata, dove andò a prendere il posto di mons. Héctor Ruben Aguer, il grande oppositore di Bergoglio ai tempi in cui i due facevano parte della Conferenza episcopale del paese sudamericano. A Roma, infatti, viveva ancora Joseph Ratzinger e nominare una personalità come Fernández sarebbe stata forse troppo per l’anziano emerito che soggiornava nei Giardini vaticani.
Morto Benedetto XVI, sono cadute – e in modo legittimo, chiaramente – le remore e le delicatezze nei confronti del nonno saggio, potendo procedere alla nomina del teologo argentino, che prenderà servizio a metà settembre. Non è una nomina come le altre, benché la nuova costituzione apostolica Praedicate evangelium abbia reso meno rilevante – anche solo formalmente – il ruolo dell’ex Suprema. È una nomina che segna la fine di un’epoca lunghissima, quella segnata dalla presenza di Joseph Ratzinger. Dal 1981 fu l’indiscusso titolare dell’ortodossia cattolica in qualità di prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, quindi Papa dal 2005 al 2013. E anche dopo la rinuncia, Francesco si avvalse prima della collaborazione di Müller e poi – quando decise di non rinnovare l’incarico al cardinale tedesco, nel 2017 – dal gesuita spagnolo Luis Ladaria, che Benedetto XVI aveva nominato segretario della congregazione.
Ora, la svolta, chiara e decisa, come denota la lettera che Francesco ha scritto al nuovo prefetto, pubblicata dalla Sala Stampa della Santa Sede [QUI]): “Sappi che la Chiesa ‘ha bisogno di crescere nell’interpretazione della Parola rivelata e nella comprensione della verità’, senza che ciò implichi l’imposizione di un unico modo di esprimerla. Perché ‘le diverse linee di pensiero filosofico, teologico e pastorale, se si lasciano armonizzare dallo Spirito nel rispetto e nell’amore, possono far crescere anche la Chiesa’. Questa crescita armoniosa conserverà la dottrina cristiana più efficacemente di qualsiasi meccanismo di controllo”.
Tucho Fernandez, arcivescovo esperto di baci, Prefetto della Fede
di Marco Tosatti
Stilum Curiae, 1° luglio 2023
Carissimi StilumCuriali, un post flash perché ho appena ricevuto dia un caro amico questa mail:
Stai ridendo?
Il Santo Padre Francesco ha ringraziato l’Eminentissimo Signor Card. Luis Francisco Ladaria Ferrer, S.I., a conclusione del mandato di Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede e di Presidente della Pontificia Commissione Biblica e della Commissione Teologica Internazionale, ed ha chiamato a succedergli nei medesimi incarichi Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Víctor Manuel Fernández, finora Arcivescovo di La Plata (Argentina). Prenderà possesso degli incarichi a metà settembre 2023.
Tucho besame mucho lo chiamano per scherzo alcuni in Argentina. Già, perché il neo-prefetto in pectore della Congregazione per la Dottrina della Fede (predecessori Ratzinger, Müller, Ladaria) è autore di un libro. Sáname con tu boca. El arte de besar.
Stranamente nella sua biografia su Wikipedia, che ringraziamo per la cortesia, questa importante opera manca… chissà perché.
È stato direttore della rivista Teología dal 2003 al 2008, e ha collaborato alla cura di numerosi libri pubblicati dalla facoltà di teologia. Tra libri, contributi e articoli scientifici, ha più di 300 pubblicazioni in Argentina e in diversi Paesi dell’America Latina e in Europa. Tra le altre riviste internazionali, ha pubblicato diversi articoli in Nouvelle Revue Théologique, Angelicum, Seminari. È noto per i suoi scritti di spiritualità che combinano erudizione, senso pratico, contributi della psicologia, esegesi biblica e il dialogo con le diverse religioni. Ha tenuto numerosi corsi e conferenze in Argentina e altri paesi.
Scriveva nella presentazione Tucho Fernandez: “Vorrei chiarire che questo libro non è scritto tanto in base alla mia esperienza personale, quanto in base alla vita delle persone che si baciano. E in queste pagine voglio sintetizzare il sentimento popolare, ciò che la gente prova quando pensa a un bacio, ciò che i mortali sperimentano quando si baciano. Per farlo, ho parlato a lungo con molte persone che hanno una grande esperienza in materia, e anche con molti giovani che stanno imparando a baciare a modo loro. Ho anche consultato molti libri e ho voluto mostrare come i poeti parlano del bacio. Così, cercando di sintetizzare l’immensa ricchezza della vita, ho realizzato queste pagine a favore del bacio. Spero che vi aiutino a baciare meglio, che vi motivino a liberare il meglio del vostro essere in un bacio. L’autore”.
Per il momento è tutto.
La (agghiacciante) lettera del Papa al neo nominato Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede (fede che sarà ancora una e cattolica?)
Messainlatino.it, 1° luglio 2023
Qui pubblichiamo la (nostra) traduzione della tremenda lettera del Papa al nuovo Prefetto. Gli affida un mandato agghiacciante. Citando (tra l’altro) solo se stesso…
Qui la prima frase che preannuncia l’annacquamento della dottrina e la riduzione dei controlli (e quindi lo svilimento dello stesso dicastero: “Il Dipartimento che presiederai in altri tempi è arrivato ad usare metodi immorali. Erano tempi in cui, più che promuovere la conoscenza teologica, si perseguitavano eventuali errori dottrinali. Quello che mi aspetto da te è senza dubbio qualcosa di molto diverso”.
(Ah, bene: Apprendiamo così che hanno sbagliato per secoli…).
Questa seconda frase poi prelude la crescita del relativismo dottrinale (già condannato, anche in ultimo, da Benedetto XVI: “Sappi, inoltre, che la Chiesa «ha bisogno di crescere nell’interpretazione della Parola rivelata e nella comprensione della verità», senza che ciò implichi l’imposizione di un unico modo di esprimerla. Perché «le diverse linee di pensiero filosofico, teologico e pastorale, se si lasciano armonizzare dallo Spirito nel rispetto e nell’amore, possono far crescere anche la Chiesa». Questa crescita armoniosa conserverà la dottrina cristiana più efficacemente di qualsiasi meccanismo di controllo”.
Insomma: sembra proprio che scopo del Dicastero adesso sarà quello di approvare tutte le nuove proposte dottrinali provenienti dalle più svariate propaggini della terra, approvare o tollerare le spinte eretiche già presenti, frammentare cosi l’Unità del depositum Fidei, e proibire ai sacerdoti, che lo chiederanno, il placet alla celebrazione tradizionale.
Roberto
A Sua Eccellenza Reverendissima
Vescovo Víctor Manuel Fernández
Vaticano, 1° luglio 2023
Caro fratello,
come nuovo Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, ti affido un compito che ritengo molto prezioso. Suo scopo centrale è custodire l’insegnamento che scaturisce dalla fede per «rendere ragione della nostra speranza, ma non come nemici che additano e condannano» [1].
Il Dicastero che presiederai in altri tempi è arrivato ad usare metodi immorali. Erano tempi in cui, più che promuovere la conoscenza teologica, si perseguitavano eventuali errori dottrinali. Quello che mi aspetto da te è senza dubbio qualcosa di molto diverso.
Sei stato Decano della Facoltà di Teologia di Buenos Aires, Presidente della Società Teologica Argentina e sei Presidente della Commissione Fede e Cultura dell’Episcopato argentino, in tutti i casi votato dai tuoi coetanei, che hanno così valorizzato il tuo carisma. Come Rettore della Pontificia Università Cattolica Argentina, hai incoraggiato una sana integrazione dei saperi. Tu, invece, sei stato parroco di “Santa Teresita” e finora Arcivescovo di La Plata, dove hai saputo mettere in dialogo il sapere teologico con la vita del popolo santo di Dio.
Premesso che per le questioni disciplinari – relative soprattutto all’abuso sui minori – è stata recentemente creata una Sezione specifica con professionisti molto competenti, ti chiedo come Prefetto di dedicare più direttamente il tuo personale impegno allo scopo principale del Dicastero che è «custodire la fede» [2].
Per non limitare il senso di questo compito, bisogna aggiungere che si tratta di «accrescere l’intelligenza e la trasmissione della fede a servizio dell’evangelizzazione, perché la sua luce sia criterio per comprendere il senso dell’esistenza, specialmente di fronte alle questioni poste dal progresso della scienza e dallo sviluppo della società» [3]. Questi temi, accolti in un rinnovato annuncio del messaggio evangelico, «divengono strumenti di evangelizzazione» [4], perché permettono di entrare in dialogo con «l’attuale contesto in quanto inedito nella storia dell’umanità» [5].
Sappi, inoltre, che la Chiesa «ha bisogno di crescere nell’interpretazione della Parola rivelata e nella comprensione della verità» [6], senza che ciò implichi l’imposizione di un unico modo di esprimerla. Perché «le diverse linee di pensiero filosofico, teologico e pastorale, se si lasciano armonizzare dallo Spirito nel rispetto e nell’amore, possono far crescere anche la Chiesa» [7]. Questa crescita armoniosa conserverà la dottrina cristiana più efficacemente di qualsiasi meccanismo di controllo.
È bene che i tuoi compiti esprimano che la Chiesa «incoraggia il carisma dei teologi e il loro impegno per la ricerca teologica» purché «non si accontentino di una teologia da tavolo» [8], di «una logica fredda e dura che cerca di dominare tutto» [9]. Sarà sempre vero che la realtà è superiore all’idea. In questo senso occorre che la teologia sia attenta a un criterio fondamentale: considerare «inadeguata ogni concezione teologica che metta in discussione ultimamente l’onnipotenza di Dio e, soprattutto, la sua misericordia» [10]. Abbiamo bisogno di un pensiero che sappia presentare in modo convincente un Dio che ama, che perdona, che salva, che libera, che promuove le persone e le chiama al servizio fraterno.
Ciò si verifica se «la pubblicità si concentra sull’essenziale, che è il più bello, il più grande, il più attraente e allo stesso tempo il più necessario» [11]. Sai benissimo che c’è un ordine armonioso tra le verità del nostro messaggio, dove il pericolo maggiore si verifica quando le questioni secondarie finiscono per oscurare quelle centrali.
Nell’orizzonte di questa ricchezza, il tuo compito implica anche una cura speciale per verificare che i documenti del Dicastero stesso e di altri abbiano un adeguato supporto teologico, siano coerenti con il ricco humus del perenne magistero della Chiesa, e al tempo stesso accolgano il Magistero recente.
La Beata Vergine ti protegga e si prenda cura di te in questa nuova missione. Per favore, non smettere di pregare per me.
Fraternamente,
Francesco
[1] Esortazione apostolica Evangelii gaudium (24 novembre 2013), 271.
[2] Motu proprio Fidem servare (11 febbraio 2022), Introduzione.
[3] Ibidem, 2.
[4] Esortazione apostolica Evangelii gaudium (24 novembre 2013), 132.
[5] Lettera enciclica Laudato sì (24 maggio 2015), 17.
[6] Esortazione apostolica Evangelii gaudium (24 novembre 2013), 40.
[7] Ibídem.
[8] Esortazione apostolica Evangelii gaudium (24 novembre 2013), 132.
[9] Esortazione apostolica Gaudete et exsultate (19 marzo 2018), 39.
[10] Commissione Teologica Internazionale, La speranza della salvezza per i bambini che muoiono senza Battesimo (19 aprile 2007), 2.
[11] Esortazione apostolica Evangelii gaudium (24 novembre 2013), 35.
Il Dicastero
Il Dicastero per la Dottrina della Fede fu istituito nell’anno 1542 da Papa Paolo III con la Costituzione apostolica Licet ab initio. Inizialmente aveva il nome di Sacra Congregazione della Romana e Universale Inquisizione, con lo scopo di “mantenere e difendere l’integrità della fede, esaminare e proscrivere gli errori e le false dottrine”. Questo organismo sostituì l’istituzione ecclesiastica nota nel Medioevo come Inquisizione. Nel 1588, quando Papa Sisto V riorganizzò la Curia romana fissando in 15 il numero delle Congregazioni cardinalizie permanenti con la Costituzione apostolica Immensa aeterni Dei, la Congregazione fu collocata in testa all’elenco per la sua importanza, ricevette la nuova strutturazione. Nel 1908 Papa Pio X riorganizzò la Congregazione mutandone il nome in Sacra Congregazione del Sant’Uffizio. Nel 1917 ricevette la competenza dell’aggiornamento dell’Indice dei libri proibiti, sottraendolo alla Congregazione dell’Indice che fu soppressa. Nel 1965 Papa Paolo VI ridefinì e ampliò le competenze e la struttura della Congregazione con il Motu proprio Integrae servandae, cambiandone il nome in Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, attualizzando i metodi usati per l’esame delle dottrine e facendo prevalere il carattere positivo di correzione degli errori su quello punitivo della condanna, partendo dal principio che “la fede si difende meglio promuovendo la dottrina”. In questa logica fu di fatto abolito l’Indice dei libri proibiti la cui ultima edizione era stata pubblicata nel 1948 sotto Papa Pio XII. Fino al 1968, il Prefetto della Congregazione era il Papa, il quale però raramente esercitava tale funzione, delegando tale compito a un cardinale, con il titolo di Segretario. A partire da tale data il titolo di Prefetto spetta al cardinale posto a capo del dicastero. Nel 1988 con la Costituzione apostolica Pastor Bonus, Papa Giovanni Paolo II ne ridefinisce le competenze, precisando la funzione, la competenza e le norme della Congregazione per la Dottrina della Fede. Il 14 febbraio 2022 Papa Francesco riforma la struttura interna con il Motu proprio Fidem servare, suddividendo il lavoro della Congregazione in due sezioni (dottrinale e disciplinare), ciascuna delle quali dispone di un Segretario e di un Capo ufficio, ciò allo scopo di garantire un’equa distribuzione delle risorse tra le due sezioni. Con la Costituzione apostolica Praedicate evangelium del 19 marzo 2022 ha assunto l’attuale denominazione di Dicastero per la Dottrina della Fede.
I Prefetti
Dal 1542 al 1602 con il titolo di Grande Inquisitore, dal 1602 al 1965 con il titolo di Segretario (poiché a capo del Dicastero vi era il Papa), dal 1965 ad oggi con il titolo di Prefetto, si sono succeduti:
Santa Inquisizione
- Cardinale Gian Pietro Carafa † (1542 – 1555; eletto Papa)
- Cardinale Antonio Michele Ghisleri † (1558 – 1566; eletto Papa)
- Cardinale Diego Espinosa Arévalo † (1566 – 1572)
- Cardinale Scipione Rebiba † (1573 – 1577; la successione apostolica della stragrande maggioranza dei vescovi viventi, incluso Papa Francesco, risala a Rebiba)
- Cardinale Giacomo Savelli † (1577 – 1587)
- Cardinale Giulio Antonio Santori † (1587 – 1602)
- Cardinale Camillo Borghese † (1602 – 1605)
- Cardinale Pompeo Arrigoni † (1605 – 1616)
- Cardinale Giovanni Garzia Millini † (1616 – 1629)
- Cardinale Antonio Barberini † (1629 – 1633)
- Cardinale Francesco Barberini † (1633 – 1679)
- Cardinale Cesare Facchinetti † (1679 – 1683)
- Cardinale Alderano Cybo † (1683 – 1700)
- Cardinale Galeazzo Marescotti † (1700 – 1716)
- Cardinale Fabrizio Spada † (1716 – 1717)
- Cardinale Niccolò Acciaiuoli † (1717 – 1719
- Cardinale Francesco del Giudice † (1719 – 1725)
- Cardinale Fabrizio Paolucci † (1725 – 1726)
- Cardinale Pietro Ottoboni † (1726 – 1740)
- Cardinale Tommaso Ruffo † (1740 – 1753)
- Cardinale Neri Maria Corsini † (1753 – 1770)
- Cardinale Giovanni Francesco Stoppani † (1770 – 1774)
- Cardinale Ludovico Maria Torriggiani † (1775 – 1777)
- Cardinale Carlo Rezzonico † (1777 – 1799)
- Cardinale Leonardo Antonelli † (1800 – 1811)
- Cardinale Giulio Maria della Somaglia † (1814 – 1830)
- Cardinale Bartolomeo Pacca † (1830 – 1844)
- Cardinale Vincenzo Macchi † (1844 – 1860)
- Cardinale Costantino Patrizi Naro † (1860 – 1876)
- Cardinale Prospero Caterini † (1876 – 1881)
- Cardinale Antonio Maria Panebianco, O.F.M.Conv. † (1882 – 1883)
- Cardinale Luigi Bilio, C.R.S.P. † (1883 – 1884)
- Cardinale Raffaele Monaco La Valletta † (1884 – 1896)
- Cardinale Lucido Maria Parocchi † (1896 – 1903)
- Cardinale Serafino Vannutelli † (1903 – 1908; nominato Decano del Collegio cardinalizio)
Sant’Uffizio
- Cardinale Mariano Rampolla del Tindaro † (1908 – 1913)
- Cardinale Domenico Ferrata † (3 gennaio 1914 – 10 ottobre 1914; nominato Segretario di Stato)
- Cardinale Rafael Merry del Val † (14 ottobre 1914 – 26 febbraio 1930)
- Cardinale Donato Raffaele Sbarretti Tazza † (4 luglio 1930 – 1º aprile 1939)
- Cardinale Francesco Marchetti Selvaggiani † (30 aprile 1939 – 13 gennaio 1951)
- Cardinale Giuseppe Pizzardo † (16 febbraio 1951 – 12 ottobre 1959: nominato Vescovo di Albano)
- Cardinale Alfredo Ottaviani † (7 novembre 1959 – 1965)
Congregazione per la Dottrina della Fede
- Cardinale Alfredo Ottaviani † (1965 – 6 gennaio 1968)
- Cardinale Franjo Šeper † (8 gennaio 1968 – 25 novembre 1981)
- Cardinale Joseph Ratzinger † (25 novembre 1981 – 2 aprile 2005; eletto Papa)
- Cardinale William Joseph Levada † (13 maggio 2005 – 2 luglio 2012)
- Cardinale Gerhard Ludwig Müller (2 luglio 2012 – 1º luglio 2017)
- Cardinale Luis Francisco Ladaria Ferrer, S.I. (1º luglio 2017 – 5 giugno 2022)
Dicastero per la Dottrina della fede
- Cardinale Luis Francisco Ladaria Ferrer, S.I. (5 giugno 2022 – 1º luglio 2023)
- Arcivescovo Víctor Manuel Fernández, dal 1º luglio 2023)
Postscriptum
Comunicato Stampa
1° Luglio 2023
Nasce l’Associazione “Exsurge Domine” per aiutare sacerdoti e religiosi vittime delle epurazioni bergogliane
La Chiesa sta attraversando una gravissima crisi, speculare a quella dei governi civili: chi ricopre ruoli di potere si è mostrato nemico dell’istituzione che sovrintende e delle persone su cui esercita la propria autorità. Questa azione eversiva porta chi non è disposto ad accettare il tradimento ad essere fatto oggetto di persecuzione: come i medici che hanno scelto di curare i pazienti durante la pandemia sono stati radiati dall’Ordine e privati del loro stipendio, così i sacerdoti e religiosi che non si adeguano alla rivoluzione bergogliana vengono rimossi dalle chiese, cacciati dai conventi e lasciati senza mezzi di sussistenza. E ciò che sconcerta maggiormente è che le persecuzioni dei buoni si moltiplicano impunemente proprio mentre chi le compie si mostra conciliante e “inclusivo” con i nemici della Chiesa: eretici, pervertiti e corrotti rimangono al loro posto, anzi vengono promossi e incoraggiati nel peccato e nel vizio proprio da coloro a cui Cristo ha ordinato di proteggere il gregge dai lupi rapaci. D’altronde, nel meraviglioso mondo di Santa Marta i conventi e le case religiose vanno vendute per farci dei resort o trasformarle in lucrosi centri di accoglienza; o, più banalmente, servono per compensare i risarcimenti milionari che le Diocesi devono pagare alle vittime dei propri chierici corrotti e il buco finanziario risultante dalla disaffezione dei fedeli.
La persecuzione del Vaticano – in cui i protetti di Bergoglio spadroneggiano impunemente – si manifesta anche in azioni disciplinari che violano le leggi della Chiesa e lo scopo stesso per cui esse hanno legittimità: non si contano i casi di commissariamenti di Diocesi e comunità religiose, ispezioni intimidatorie, Visite Apostoliche pretestuose, rimozioni di Vescovi, sospensioni a divinis e riduzione allo stato laicale di sacerdoti che hanno il solo torto di non voler apostatare la Fede cattolica. I recenti casi del Monastero benedettino di Pienza in Italia e del Carmelo di Arlington in Texas, che si aggiungono a moltissimi casi meno noti, sono la conferma di una deliberata volontà di stravolgere e distruggere le ultime vestigia di Cattolicesimo da parte dei vertici della Gerarchia.
A tal fine è stata costituita, sotto il mio personale patrocinio, l’Associazione civile Exsurge Domine, che ha come scopo sociale «provvedere all’assistenza, al sostegno e all’aiuto materiale di chierici, religiosi e laici consacrati che versino in condizioni di particolare difficoltà economiche e logistiche; difendere la Tradizione immutata e incorruttibile della Fede Cattolica; conservare e promuovere la liturgia tradizionale; incentivare lo studio e l’approfondimento teologico e culturale dell’immenso patrimonio religioso, storico e artistico della Cristianità; favorire occasioni di dialogo e d’incontro tra le diverse associazioni, esperienze o gruppi operanti nell’ambito della Tradizione cattolica» .
Exsurge Domine potrà poi diventare una Fondazione, ma sin da ora opererà a livello internazionale, impegnandosi nell’assistenza dei religiosi perseguitati a causa della loro fedeltà alla Tradizione. Vi può contribuire come sostenitore chiunque condivida queste finalità.
È stato attivato un sito internet [QUI] che invito tutti a visitare, su cui è possibile seguire e sostenere i progetti in corso.
Il video in italiano con il mio intervento di presentazione si trova a questo link [QUI].
In questo spirito di vera fraternità cristiana e di rinnovata unità nel vincolo della Fede, della Speranza e della Carità, possiamo dare un esempio edificante ai nostri fratelli perseguitati, un monito ai Pastori infedeli, una speranza ai nostri figli: saranno solo sacerdoti santi, fedeli al Vangelo e innamorati di Cristo a ricostruire ciò che da troppo tempo abbiamo lasciato demolire.
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo, Nunzio apostolico
1° Luglio 2023
Pretiosissimi Sanguinis Domini Nostri Jesu Christi
Da Zanchetta a Fernandez: tutti gli uomini di Bergoglio di Nico Spuntoni – La Nuova Bussola Quotidiana, 3 luglio 2023 [QUI]: «”Sarebbe capace di nominare Tucho” era una battuta piuttosto diffusa in Vaticano in questi mesi di toto-nomi per la successione del Cardinale Luis Francisco Ladaria Ferrer alla guida del Dicastero per la Dottrina della Fede. Il soggetto sottinteso, ovviamente, era il Papa. Alla fine è andata proprio così: l’iperbole è diventata realtà».
Il significato delle recenti nomine di Papa Francesco. La corsa per assicurare la sua eredità di Andrea Gagliarducci – Monday Vatican, 3 luglio 2023 [QUI]: «Probabilmente siamo nella terza fase del pontificato. È la fase in cui il pontificato cerca il suo consolidamento prima del suo inevitabile declino».
Foto di copertina: Ivan Konstantinovič Ajvazovskij. La nona onda, 1850, olio su tela, 221×332 cm, Museo di Stato russo, San Pietroburgo. Questa tela colossale è spesso definito “il più bel dipinto russo”, intorno alla quale ci sono molte interpretazioni. Molti marinai sostenevano che le onde si ripetano periodicamente a gruppi di nove, ingrandendosi e gonfiandosi progressivamente, sino ad arrivare alla nona, contro la quale l’uomo si affida alla sorte. Quest’opera raffigura sei naufraghi ed il loro atteggiamento dinanzi alla nona onda, giudicata quella più terrificante dalla tradizione nautica: il pericolo imminente, tuttavia, non si limita a incutere timore nel gruppo di uomini ma esercita su di loro il fascino dalla potenza irresistibile della natura.