Il caso Eluana Englaro. I giudici: sospendere l’alimentazione. La Santa Sede: è eutanasia

Beppino Englaro
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Beppino EnglaroBeppino Englaro lo chiedeva da anni: staccare la spina alla figlia Eluana, in stato vegetativo irreversibile dal 1992, per le menomazioni riportate in un incidente stradale. Da oggi, una sentenza della Corte d’appello civile di Milano glielo permette. I giudici hanno autorizzato lo stop del trattamento di idratazione ed alimentazione forzato, dopo aver accertato “la straordinaria durata del suo stato vegetativo permanente, l’altrettanto straordinaria tensione del suo carattere verso la libertà e la sua visione della vita”.

Una concezione della vita – spiega il giudice estensore del provvedimento, consigliere Filippo Lamanna – “inconciliabile” con la perdita totale e irreversibile delle proprie facoltà psichiche e la sopravvivenza “solo biologica del suo corpo, in uno stato di assoluta soggezione passiva all’altrui volere”. La decisione della Corte è già operativa e ogni momento è utile per interrompere il trattamento di sostegno vitale a Eluana, fino alla sua morte.

”In questa storia l’obiezione di coscienza non c’entra niente, – è stato il primo commento del padre – si tratta di fare quello che hanno deciso i giudici e quello che voleva Eluana: mia figlia sarà finalmente libera”. E ancora: ”Non so ancora come quel momento potrà avvenire, suppongo ci sia un iter da rispettare e dei sistemi medici da applicare, ma l’importante è che finalmente Eluana si liberi da quella trappola di meccanismi medici in cui è stata costretta per 6.019 giorni”. La decisione della Corte di appello è stata accolta da reazioni di segno opposto.

Inequivocabile la posizione della Chiesa cattolica, con mons. Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia della Vita, che parla di “eutanasia di fatto”. “Togliere il nutrimento e l’idratazione a Eluana – spiega il vescovo –  significa porre una persona malata in una condizione di estrema sofferenza e quindi la soluzione che appare all’orizzonte è quella di aver giustificato di fatto una azione di eutanasia”. Intanto, le suore della clinica dove Eluana è ricoverata fanno sapere che “non acconsentiranno mai” allo stop del trattamento. “Se il padre vuole farla morire – ha detto un dipendente – dovrà solo portarla via da qui”.

La foto: Beppino Englaro

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