Roccia del mio cuore è Dio. 56° viaggio di solidarietà e speranza della Fondazione Santina in Colombia. Il Programma di adozione a distanza “Regala un sorriso in Colombia”

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 20.05.2023 – Vik van Brantegem] – A seguito del suo 56° viaggio di solidarietà e speranza dal 30 aprile all’11 maggio 2023 in Colombia, Mons. Luigi (Don Gigi) Ginami oggi presenta il Programma di adozione a distanza: regala un sorriso in Colombia anni 2023-24-25. Prima di proporre i profili dei dieci bambini del programma, Don Gigi chiede agli interessati con quale spirito intendono affrontare questa adozione a distanza: se si ha nel cuore la prospettiva di ricevere, o se si limita a quella buonista del dare. Don Gigi ricorda brevemente lo spirito di questo tipo di adozione a distanza, che è una delle attività più coinvolgenti svolte dall’Associazione Amici di Santina Zucchinelli Onlus fin dal suo inizio. Il problema vero non sono i bambini che vengono aiutate: il problema è di chi aderisce al programma e lo spirito con il quale non pensare a loro, ma pensare a investire su se stesso, sul formare il proprio volto interiore.

Ho iniziato il racconto del 56° viaggio di solidarietà e speranza della Fondazione Santina in Colombia il 3 maggio 2023 con il Report 56/1. 1.003.605 chilometri [QUI] di Don Gigi. Ho continuato con il suo Report 56/2. Frangelis [QUI], in cui scrive del suo incontro nel quartiere Santa Fe con la piccola prostituta Frangelis di solo 22 anni. La parrocchia, in cui è ospitato da Don Giorgio in questi giorni, è a pochi passi di questo quartiere pericoloso e fuori controllo della metropoli. Ieri è seguito il Report 56/3. L’inaugurazione del dormitorio per tossicodipendenti [QUI]. L’8 maggio 2023 ho presento il Report 56/4. Al carcere “La Modelo” [QUI]. Il titolo che questo articolo ha ricevuto – tradotto, “I Spolverini e gli idraulici” – in spagnolo sembra un gioco di parole. E lo è, con un significato profondo, che sarà chiaro, dopo aver letto quanto segue. In tutto questa atrocità disumani che racconta, come Don Gigi, il gesto del prigioniero Alejandro ha commosso anche me. Poi, l’11 maggio 2023 ho presentato il Report 56/5. Tatuaggio [QUI], una strada maestra per arrivare al cuore, che è un proseguo del Report 52/2. Frangelis [QUI], sulla storia di questa ragazza che sarà il prossimo #VoltoDellaSperanza. È preceduto dal video con Padre Giorgio che sintetizza il 56° viaggio di solidarietà e speranza di Fondazione Santina in Colombia. Oggi presento il Report 56/6. Regala un sorriso in Colombia anni 2023-24-25, che è la descrizione del progetto per i prossimi tre anni di adozione a distanza di 10 bambini a Bogotà in Colombia.

Segue un Postscriptum, con una piccola “rassegna stampa” di due articoli, rispettivamente su Catholic News Agency e su Open, che raccontano il lavoro di Don Gigi.

Report 56/6. Regala un sorriso in Colombia anni 2023-24-25

Nel tempo che viviamo di profonda ristrettezza economica le famiglie giungono alla fine del mese in talvolta gravi ristrettezze economiche e aprire il cuore alla solidarietà diviene difficile. Eppure, in questo tempo si esercita la vera Carità cristiana che non è donare agli altri il mio superfluo, ma esattamente il “necessario”. Se riesco a donare agli altri il mio “necessario”, allora Dio stesso mi ricompenserà con il 100 in questa terra e nel futuro la Vita eterna. Spesso nella attuazione dei nostri progetti mi trovo senza soldi… e poi, pur continuando a fare senza lasciarci intimorire dalla severa situazione economica, miracolosamente i soldi arrivano…

Ora, leggendo questo report, vi chiederò di mettere mano al portafoglio per 300 euro all’anno per 3 anni, in parole più esplicite: 300 euro per l’anno 2023, 300 euro per l’anno 2024 e 300 euro per l’anno 2025. Se non potete, rinuncete subito, ma se iniziate, dovete finire, perché è un serio impegno con i 10 piccoli Colombiani che accogliamo nel programma delle nostre adozioni a distanza.

Mi chiederete di cosa si tratta. Ecco in dettaglio come si sviluppa e realizza il nostro programma con regole fisse ed uguali per tutti i Paesi del mondo, dove il programma si sviluppa. Anche questa volta si tratta di 10 bambini.

Una delle attività più coinvolgenti che la nostra Associazione Amici di Santina Zucchinelli Onlus svolge fin dal suo inizio, è quella delle adozioni a distanza. Forse è bene ricordare brevemente lo spirito di queste adozioni, perché è lo stesso spirito con il quale abbiamo “adottato” a distanza i dieci bambini che fanno parte del nostro programma “Regala un sorriso in Vietnam 2023-24-25”. Il progetto di queste nostre “adozioni” si risolve, come ho detto, nell’arco temporale di tre anni; l’impegno economico è di 300 euro l’anno per un totale di 900 euro.

Parlare di soldi, però, può allontanare dall’impegno in sé, che è di tutt’altra natura. In realtà, non siamo noi ad aiutare i bambini colombiani, ma sono loro e le loro famiglie ad aiutare noi. Immaginatevi di iscrivervi ad un corso universitario di tre anni per ottenere un diploma di maturità interiore cristiana. Certamente questa scuola di tre anni non prepara per tutta la vita, ma bisogna vedere questo corso triennale nella logica della formazione permanente della persona che oggi tanto viene perorata da psicologi e psichiatri – dimenticando la dimensione spirituale della fede.

Prima di proporvi i profili dei dieci bambini, voglio chiedervi una cosa: con quale spirito affrontate questa adozione? Avete nel cuore la prospettiva di ricevere, o vi limitate a quella buonista del dare? Quel tipo di adozione a distanza, com’era nata trent’anni fa, in cui si adotta un negretto dal nome strano, poi per Natale e Pasqua arriva la letterina con una foto sdolcinata, un tema, un disegno… e con le lacrime agli occhi dite: “Guarda che bello, il mio bambino!”. Come fosse una bambola, un cagnolino o un gattino. Poi, la preoccupazione dei migliori: “Devo interessarmi di più per la scuola, la formazione”. Ho conosciuto persone che in perfetta buona fede o totale stupidità hanno inviato migliaia di euro in Kenya, o in altri Paesi dove abbiamo adozioni a distanza, che hanno arricchito la cosiddetta persona di fiducia o l’Associazione. Se pensate così di noi, siete fuori strada.

Il problema vero non sono i bambini che voi aiuterete: il problema siete voi e lo spirito con il quale non pensare a loro, ma pensare a investire su voi stessi, sulla vostra formazione interiore. E per quella, per formare il vostro volto interiore, 900 euro mi sembrano un investimento ottimo, molto più efficace di quanto investito dall’estetista, che potrebbe togliere una ruga o un difetto dal vostro volto esteriore.

Allora, mi chiederete, quale è l’idea?

Semplice: quella di coinvolgervi. Chi accetta di prendere in adozione a distanza uno dei dieci bambini che abbiamo selezionato, dovrà riempire un formulario. In seguito entrerà in una chat di WhatsApp che si compone delle dieci persone del nostro corso in umanità: le 10 persone che hanno deciso di adottare per tre anni i bimbi. In quella chat ci sarò anche io, ci sarà Silvia, la coordinatrice dei nostri programmi, Padre Giorgio dalla Colombia. Dopo che tutti i genitori adottivi a distanza avranno versato la loro quota, sulla chat vi mostreremo ogni anno le ricevute dei bonifici per l’importo di 3.000 euro (ovviamente parliamo di un conto trasparente e di una transazione altrettanto trasparente) che ci manderà Padre Giorgio. Ogni mese, Padre Giorgio distribuirà ai 10 bimbi l’equivalente di 25 euro per medicine, cibo o scuola: sono le tre voci sulle quali abbiamo deciso di intervenire in Colombia. Tutti i bambini di tutti i nostri programmi in tutto il mondo ricevono la stessa somma: certo, è poca cosa, ma non ci sono distinzioni tra i bambini inseriti nei programmi di Kenya, Vietnam, Messico, Perù: tutti sono uguali e tutti ricevono lo stesso trattamento. Molto diverso invece è l’approccio ai ragazzi: in Messico, ad esempio, sono vittime della violenza dei narcos; in Iraq, invece, sono vittime della violenza dell’Isis e del terrorismo islamista.

Bene, la chat di cui vi parlavo ci serve anche per i nostri incontri mensili: è un impegno che vogliamo sia rigorosamente rispettato, anche nel tempo. Normalmente, questo incontro dura un’ora e si svolge la sera via Zoom. In quell’incontro, Padre Giorgio ci dirà come stanno i bambini, come sono stati impiegati i soldi, e poi ognuno di noi racconterà com’è andato il mese, nel tentativo di creare una piccola comunità. Fuori da questa chat e da questi incontri online non esistono letterine di Natale, Pasqua, o disegni e foto sdolcinate, perché sarà invece qualcosa di più. Stiamo verificando se le famiglie abbiano la possibilità di collegarsi con noi nella riunione: non tutte insieme, ma una famiglia al mese, in modo che tutti i dieci donatori in Italia conoscano non solo il proprio bimbo, ma anche gli altri bambini. Insomma, la mia idea è che voi non vi troviate ad adottare una famiglia in modalità puramente emotiva, ma che, con grande intelligenza e partecipazione, ognuno di voi condivida la vita con i dieci ragazzini di Bogotà.

Questo è il nocciolo del programma: quello della condivisione e della maggiore ricchezza interiore nel confronto con storie dolorose, come quella di Eithan, Lucia… Al termine del corso triennale sarebbe davvero una bella conclusione andare tutti insieme in Colombia per vivere e dormire nella famiglia che avete sostenuto e conosciuto: quindi, non portare i bambini in Italia ma portare gli italiani in Colombia: TUTTA UN’ALTRA COSA VERO? E se non fosse possibile il viaggio? Ci rimarrebbe nel cuore una esperienza che avrà cambiato la vita ed il modo di vedere i poveri. “Ma Gigi, perché solo tre anni?”. Perché le situazioni che seguiamo sono in emergenza e te ne accorgerai e, passati tre anni, normalmente un’emergenza è superata; e poi perché se il corso ti è piaciuto, puoi fare altre esperienze simili: puoi aderire a un programma in Perù, dove seguiamo bambini in grave povertà, oppure in Messico dove abbiamo bambini vittime di violenza.

In alcuni programmi, i bambini sono morti oppure si sono aggravati al termine del triennio: nessuna paura. Questi casi non vengono abbandonati e non sarai tu a dovertene fare carico: ci penserà l’Associazione tutta, come è avvenuto per la mamma di Santina, Everline, morta di Aids e che abbiamo seguito con dialisi e trasfusioni fino alla fine.

Vi ho detto tutto. Se siete pronti, ora vi parlo dei dieci bambini che ho trovato a Bogotà, in Colombia.

I dieci bambini del Programma di adozione a distanza: regala un sorriso in Colombia anni 2023-24-25

  1. Ismael David è il bimbo della nostra Frangelis che dovrebbe nascere il 23 novembre prossimo. Di questo bambino conoscete benissimo la storia e le difficoltà in cui questo piccolo si verrà a trovare alla sua nascita. Chi volesse adottare questo bimbo avrà accesso ad una storia molto dura e in cui vi sarà un grande lavoro da fare sulla madre Frangelis [QUI e QUI].
  2. Eithan è nato l’8 gennaio 2016. Il bambino ha un grave problema di ritardo mentale e di motricità. Deve sottoporsi alla terapia del linguaggio oltre che ad un supporto medico. Frequentava la scuola, ma a motivo del disturbo comportamentale è stato allontanato. La madre di Eithan si chiama Magda, ha 41 anni ed è di Bogotá. Svolge lavori occasionali facendo le pulizie. Il papà si chiamava Carlos. Era un taxista ed è morto in uno scontro con un bus. Magda ha una prima figlia di 23 anni che ha avuto a 18 anni. La figlia si chiama Marta ed era sposata con Arnold. Nel 2021 Arnold viene ucciso a Bogotá scambiato per un’altra persona. Marta emigra così a Madrid in Spagna dove fa la donna delle pulizie. Il secondo figlio di Magda si chiama Anderson e ha 22 anni. Lui ha terminato il servizio militare e vive con la sua compagna. Abbiamo poi Emily nata il 26 aprile 2005 frequenta la scuola e nel tempo libero svolge lavori occasionali e segue con attenzione di due fratellini; infine vi è Adam nato il 25 aprile 2013 studia ed ha gli stessi problemi di linguaggio di Eithan.
  3. Lucia è nata il 26 agosto 2015. È affetta da asma dalla nascita. La bambina vive in modo illegale in Colombia con la famiglia che è venezuelana. Il padre si chiama Mikael Josè ha 33 anni ed è nato il 15 aprile 1990 vende sacchetti di immondizia ai semafori. La moglie Margeris oltre che accudire ai figli anche lei come il marito vende sacchetti per immondizia ai semafori delle strade. Praticamente la famiglia vive di elemosine. La seconda bimba si chiama Genesi ed è nata il 26 novembre 2021.
  4. Juan Carlos è nato il 14 aprile 2015 e viene dal Venezuela. La famiglia è illegale: la madre si chiama Rosana ed è nata il 24 febbraio 1998 ed ha 25 anni, non ha lavoro; il papà di Juan Carlos si chiama come lui. È nato il 9 settembre 1983 e ha 40 anni. Vende borse per la spazzatura ai semafori stradali. La coppia ha altri due figli: Jonatan nato il 29 settembre 2018 che è disabile dalla mano sinistra ed Isabella nata il 16 aprile 2021. La situazione della famiglia è complicata da un fatto violento avvenuto in Venezuela. A Rosana hanno ucciso il fratello davanti a lei e la donna porta un tatuaggio in suo ricordo sul polso sinistro.
  5. Jota è nato il 17 maggio 2016. La sua famiglia è venezuelana. Il bimbo con la sorellina Niki nata il 21 dicembre 2017 sono stati legalizzati. Vivono in Colombia da 5 anni. La mamma di Jota si chiama Eucaris ed è nata il 4 gennaio 1996. Ha 27 anni e non svolge alcun lavoro, cura i bambini, mentre Jose Xavier il padre, nato l’11 luglio 1992, svolge saltuariamente il lavoro di barbiere. È stata la nonna Heidy che ha 45 anni a far venire la famiglia a Bogotá. Heidy la nonna, svolge le pulizie in alcune famiglie.
  6. Giampier è nato il 10 maggio 2013. Il suo fratellino ha 2 anni e si chiama Eric. La madre si chiama Adriana ha 31 anni ed è nata il 21 gennaio 1992. Jeison è il nome del padre. È un delinquente. È stato infatti nel carcere de La Picota per 3 anni: come tassista trasportava e spacciava droga. Ora è uscito dalla prigione, ma purtroppo è ancora nel giro di droga, alcool e sesso. Risulta così totalmente assente dalla famiglia. Il bambino è seguito durante la giornata da Olga, la nonna di 50 anni, perché Adriana fa le pulizie in un negozio di parrucchiera. Il bambino ha bisogno di supporto alimentare.
  7. Dilan è nato il 27 settembre 2014. Vive con Berta che è la bisnonna ed ha 76 anni. Berta ha una figlia Miriam che è la nonna di Dilan e che vive con un uomo lontano da loro. Miriam ha una figlia di nome Leidy che ha 27 anni ed ha avuto tre uomini. Il primo uomo è Jefferson che ha 32 anni ed è il padre di Dilan, il quale però si è fatto una nuova famiglia e non vive con loro. Leidy si mette poi con un secondo uomo Daniel, che è il padre di Nicol la bellissima bimba di Leidy e sorellastra di Dilan. Daniel poi lascia Leidy per un’altra donna e si fa una nuova famiglia. Leidy a questo punto si mette con un terzo uomo che si chiama Santiago ed ha 28 anni, ma Santiago non lavora. Santiago e Leidy per ora non hanno figli, ma Leidy mantiene dunque i due figli più il nuovo compagno e svolge il lavoro di pulire i pullman.
  8. Emily è nata il 28 gennaio 2014. I genitori di Emily e di altri 3 fratelli sono Andrea, la mamma di 31 anni ed il papà Anderson che ha 34 anni. La madre Andrea ha lasciato la famiglia per un altro uomo ed è scomparsa. È la mamma di Anderson a curare i nipoti. La nonna si chiama Angela, ha 58 anni e fa le pulizie nelle famiglie. Il padre è spesso assente perché è tassista, un lavoro purtroppo pericoloso, e con il suo lavoro modesto mantiene i 4 figli. Dopo la nostra Emily in casa ci sono tre figli: Dana, una ragazza di 17 anni, Daiana che ha 12 anni e Sebastian di 11 anni. Tutti tre studiano. Aiutando Emily aiuteremo tutta la famiglia che è in grande povertà.
  9. Nicolas è nato il 4 giugno 2015. La madre si chiama Ruby e compie lavori occasionali, ma Ruby ha lasciato il figlio a Victor il suo precedente compagno ed ora vive con un altro uomo da cui ha avuto 2 figli. Nicolas vive con il padre Victor che ha 43 anni e che – mentre il figlio va a scuola – fa il muratore.
  10. Cristofer è nato il 6 luglio 2013. La sua mamma si chiama Joana ed è nata il 19 marzo 1981. Purtroppo lei non ha lavoro e ha tre figli da Wilfredo che ha 38 anni. Il marito è autotrasportatore ed è assente spesso dalla famiglia. Joanna e Wilfredo hanno altri 2 figli il più grande si chiama Jonier, ha 22 anni. È disoccupato e svolge alcuni lavori saltuari. Infine vi è Antonella la più piccolina che ha solo 2 anni. Chiedono aiuto per il cibo.

Carissimi, ecco i dieci bambini che sottopongo alla vostra attenzione, se potete aiutarci, Dio vi renderà, come ho detto ben 100 volte tanto! Ora per completare il quadro in modo organico delle nostre adozioni a distanza, vi metto anche il nostro regolamento in modo che si possa ben conoscere a cosa si va incontro.

Regolamento del Programma di adozione a distanza: regala un sorriso in Colombia anni 2023-24-25

1. La quota annuale per l’adozione a distanza è di 300 euro a persona e l’impegno è triennale per un totale di 900 euro.

2. Raccolte le 10 quote annuali per un totale di 3.000 euro, con bonifico bancario e facendoci carico delle spese bancarie in ricezione, con qualifica OUR, eroghiamo l’intera somma all’Arcidiocesi di Bogotà.

3. I responsabili ci inviano ricevuta di 3.000 euro.

4. Una volta al mese i responsabili distribuiscono 25 euro ad ogni bambino secondo la modalità espressa nel seguente punto.

5. I 25 euro sono destinati nel seguente modo:
5.1. Educazione (tasse scolastiche e di iscrizione dei bambini adottati).
5.2. Alimentazione (farina, fagioli, cereali).
5.3. Medicine e visite mediche, qualora che ne fosse bisogno.

6. Mensilmente Padre Giorgio e i suoi collaboratoti si prenderanno cura di scrivere un resoconto di come il denaro sia stato impiegato e ogni semestre, o in occasione di un nostro viaggio di solidarietà provvederà a consegnarci ricevute di quanto speso.

7. Al termine dell’anno in una approfondita revisione con i responsabili si provvederà a rinnovare l’annualità successiva.

8. Per tutti questi motivi di impegno sono ad esortare tutti i genitori adottivi a non abbandonare il programma di adozione, viste anche le precarie situazioni di salute dei piccoli.

9. Le vie di informazione saranno solo 3:
9.1. La pagina web dedicata al nostro programma, dove si troveranno i dati generali dei bambini, dei pagamenti e della situazione in cui essi vivono. Tale pagina è visibile a tutti.
9.2. La chat del gruppo di adozioni a distanza. In questa a scadenza regolare i responsabili provvederanno ad inviare notizie più specifiche.
9.3. Una chat personale con i responsabili in lingua spagnola attraverso la quale avere notizie più dettagliate sui bambini.

10. Il programma è triennale e non rinnovabile.

Postscriptum

Segnalo due articoli, sul lavoro di Don Gigi e il suo 56° viaggio di solidarietà e speranza in Colombia.

La Chiesa di Bogotá e Bergamo si uniscono per aiutare i tossicodipendenti a riprendersi.

Il primo articolo, in inglese, dal titolo La Chiesa di Bogotá e Bergamo si uniscono per aiutare i tossicodipendenti a riprendersi a firma di Eduardo Berdejo su Catholic News Agency del 18 maggio 2023 [QUI]: «La Chiesa in Bergamo, Italia, e in Bogotá, Colombia, si sono recentemente unite attraverso due fondazioni cattoliche per aiutare le persone cadute nella tossicodipendenza a riprendersi. La Fondazione Santina, diretta da Mons. Luigi Ginami, sacerdote della Diocesi di Bergamo, e la Fondazione Domus Colombia, parte del Ministero per la Cura della Dignità Umana dell’Arcidiocesi di Bogotá e presieduta da Padre Jorge Arias, hanno deciso di lavorare insieme per unire i loro sforzi».

Il secondo articolo, dal titolo Un milione di km percorsi per aiutare i disperati. La storia di don Gigi, il confessore dei banchieri divenuto prete degli ultimi a firma di Franco Bechis su Open dell’11 maggio 2023 [QUI]: «Una notte di maggio, nel quartiere Santa Fe, uno dei più poveri di Bogotà, un signore italiano poco sopra la sessantina esce da quella che sembra una tenda incartapecorita dove dorme uno dei tanti senza tetto del posto. Ha appena fatto amicizia con lui e gli dice “stanotte dormirò con te”, sedendogli accanto e porgendogli una bevanda calda da consumare insieme a qualcosa da mangiare. Chi lo ha accompagnato lì lo frena: “Senti che puzza lì dentro”. Lui lo ferma, abbraccia il barbone, lo annusa e replica deciso in spagnolo: “Non è puzza, questo è l’odore di Dio”. Quel signore, avvolto in una giaccavento colore lilla, è un prete. Un monsignore della diocesi di Bergamo, Luigi Ginami. È lì in Colombia a portare aiuto a poveri e diseredati, grazie alla generosità di altri italiani che raccolgono fondi con la Fondazione Santina, che Don Luigi ha creato in memoria di sua mamma. Gira il mondo incontrando disperati e portando quell’aiuto dal 2014».

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