L’Angelus. Portare frutto e non cedere alla paura
La riflessione sulla parabola dei talenti per mettere in guardia i cristiani dalla paura. Un atteggiamento rischioso, spiega il papa all’Angelus, proprio di quanti seppelliscono i doni ricevuti ”sotto una coltre di pregiudizi, sotto una falsa immagine di Dio che paralizza la fede e le opere, così da tradire le attese del Signore”.
Al contrario, i cristiani non devono temere di ”accogliere il messaggio evangelico” e ”spendersi per farlo fruttificare, sia ”sul piano storico e sociale” che per ”il Regno di Dio”. Nasce da qui ”lo spirito di responsabilità con cui accogliere il Regno di Dio: responsabilità verso Dio e verso l’umanità”.
Al termine, un appello alla solidarietà con i monasteri di clausura, che si trovano spesso in gravi difficoltà economiche, ma la cui ”presenza nella Chiesa e nel mondo è indispensabile”. ”Venerdi’ prossimo, 21 novembre, nella memoria liturgica della Presentazione di Maria Santissima al Tempio, ricorrera’ – ha ricordato – la Giornata pro Orantibus, per le comunita’ religiose di clausura. Ringraziamo il Signore per le sorelle e i fratelli che hanno abbracciato questa missione dedicandosi totalmente alla preghiera e vivono di quanto ricevono dalla Provvidenza. Preghiamo a nostra volta – ha chiesto ai fedeli presenti in piazza San Pietro – per loro e per le nuove vocazioni, e impegniamoci a sostenere i monasteri nelle necessita’ materiali”. Il pontefice si è poi rivolto direttamente a monaci e claustrali: ”vi sono vicino – ha assicurato loro – e vi benedico con grande affetto”.
Nei saluti, anche un pensiero alla sicurezza sulle strade, con la richiesta di uno spirito di ”responsabilità, considerazione e rispetto per gli altri”. ”In questa terza domenica di novembre – ha affermato – ricordiamo specialmente quanti sono morti in seguito a un incidente stradale”. ”Prego per il loro riposo eterno e per la consolazione delle famiglie – ha detto – che soffrono per la loro perdita”. ”Cari fratelli e sorelle – ha proseguito – imploro ognuno, guidatori, passeggeri e pedoni a prendere attentamente sul serio le parole di san Paolo nella liturgia della Parola di oggi: ‘state sobri e allerta”. ”Il nostro comportamento sulle strade – ha concluso – deve essere caratterizzato da responsabilita’, considerazione e rispetto per gli altri. E possa la vergine Maria condurci con sicurezza lungo strade e autostrade del mondo”.