Storia e attualità del rapporto tra i cristiani e l’autorità civile

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Il rapporto tra l’autorità civile e la vita dei cristiani, visto da Oriente e da Occidente. È questo il tema del XIII Simposio Intercristiano, che si terrà presso la cripta dell’Aula Magna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano dal 28 al 30 agosto, in occasione del centenario dell’editto di Milano (313). Questo convegno teologico-spirituale – che ha luogo ogni due anni, una volta in Grecia e una in Italia –, è promosso da due realtà accademiche: l’Istituto Francescano di Spiritualità della Pontificia Università Antonianum di Roma, e il Dipartimento di teologia della Facoltà teologica ortodossa della Università Aristotiles di Tessalonica, con il patrocinio dell’arcidiocesi di Milano. Al centro della riflessione di quest’anno sarà “La vita dei cristiani e il potere civile. Questioni storiche e prospettive attuali in Oriente e Occidente”.
“Il Simposio – spiegano gli organizzatori in un comunicato – intende considerare i fondamenti e i caratteri della percezione che lungo i secoli il mondo cristiano ha avuto dell’autorità civile, presentatasi alle origini nella forma paradigmatica dell’Impero romano. Sebbene la tolleranza ai cristiani nell’Impero sia stata accordata da Galerio nel 311, Costantino costituisce lo snodo decisivo per la successiva definizione delle modalità di presenza delle istituzioni ecclesiastiche nella società. Alla luce dei dettati neotestamentari, della riflessione filosofica coeva e della concreta esperienza avviatasi con Costantino, è derivato nel mondo cristiano uno specifico modo di guardare alla società, e all’autorità che la presiede, variamente sviluppatosi lungo la storia nei diversi contesti.

Le relazioni che verranno proposte mirano a ripercorrere l’evolvere degli atteggiamenti spirituali generatisi al riguardo in Oriente e in Occidente. Come noto, si tratta di atteggiamenti che già nell’alto Medioevo hanno conosciuto significative diversificazioni. Da tali diversificazioni sono conseguite vicende storiche solo apparentemente tra loro eterogenee, ma in realtà radicate in fondamenti comuni e mosse da istanze di spiritualità complementari, quando non affini, al cui fondo sta un analogo desiderio di rendere testimonianza all’Evangelo”.
L’auspicio dei promotori è che “con il crescere della conoscenza delle proprie rispettive tradizioni, possa aumentare la stima vicendevole”. Scopo dell’incontro, specificano, “non è quello di raggiungere accordi su punti controversi, ma di aumentare la conoscenza delle nostre tradizioni e coltivare l’amicizia sincera tra noi, nella convinzione che tutto ciò non può che essere già in se stesso un contributo alla causa dell’unità tra i cristiani”.
Il Convegno vedrà l’intervento, tra gli altri, di monsignor Ioannis Spiteris, arcivescovo di Corfù e vicario apostolico di Tessalonica, di Romano Penna (I cristiani e il potere civile: questioni neotestamentarie aperte), Evangelia Amoiridou (Chiesa, gerarchia e stato durante il periodo dell’iconoclastia), Antonio Carile (L’imperatore, i concili e l’ordine ecclesiastico), Dionysios Valais (La posizione del Patriarcato Ecumenico nello stato ottomano e la difesa dei suoi diritti: Il caso del patriarca Dionisio V (1887-1891)), Cesare Alzati (La grande frattura ecclesiologica e istituzionale nell’Occidente del secolo XI), Chrysostomos Stamoulis (L’eresia dell’etnofiletismo e i vicoli ciechi ecclesiologici odierni), Leonhard Lehmann (San Francesco d’Assisi scrive ai governanti: l’amorosa parresia di un povero), Maria Rantzou e Athanasios Stoyannidis (Pensieri sul rapporto tra Educazione Civica e Lezione di Religione), Giorgio Feliciani (Il Concordato e la libertà religiosa nell’attuale prassi ecclesiale in Italia), Vasiliki Mitropoulou (Pensieri riguardo il cybernet e l’istruzione religiosa), Francesco Botturi (Laicità dello Stato e cittadinanza per la fede), Christos Tsironis (Politica e potere politico nel mondo odierno. Analisi sociale e sfide teologiche), Ioannis Petrou (Politica e valori nella realtà odierna). I lavori saranno conclusi da una celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano.

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