Come un’idea raccapricciante possa diventare plausibile e perfino auspicabile con la finestra di Overton

Condividi su...

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 03.05.2023 – Vik van Brantegem] – Nel racconto noir Facciamoli mangiare questi bambini. Il progetto Good Food (Chorabooks 2023, 110 pagine [QUI]), Aldo Maria Valli immagina, con un sorriso sarcastico, come un’idea raccapricciante possa diventare plausibile e perfino auspicabile. Un apologo ambientato in un futuro indeterminato. Ma che riguarda la nostra realtà. «L’idea, in principio quasi inconcepibile, era rapidamente diventata estrema e poi, con altrettanta facilità, eccola divenuta accettabile. Agendo sapientemente sul linguaggio e sul marketing culturale era stato possibile viaggiare ad andatura spedita. Ma Goodenough non si illudeva. Sapeva bene che ora era in corso il passaggio più delicato: da accettabile a ragionevole. Un passo che a sua volta avrebbe fatto da piedistallo al colpo finale: rendere il concetto talmente ovvio da impedire che potesse incontrare resistenze e imprimergli il sigillo della legalizzazione».

Un comportamento raccapricciante può divenire plausibile e poi addirittura doveroso, agendo su marketing culturale, social media e linguaggio, ma se portassimo tutto all’estremo? Con la finestra di Overton è possibile. Quasi un anno fa, The New York Times, con la scusa culturale di arte, libri e film, ha sdoganato il più atroce dei tabu e suggerisce che il cannibalismo non è poi così male, come abbiamo riferito il 26 aprile 2022 (Si apre l’ultima finestra di Overton, sul cannibalismo).

Questo nuovo libro probabilmente stupirà i lettori di Aldo Maria Valli. Non è la sua prima incursione nella narrativa. Ricordiamo il romanzo L’ultima battaglia, il racconto La finestra e quel misto di saggio e racconto che è Come la Chiesa finì. Ma qui siamo in presenza di qualcosa di diverso, una sorta di fumetto noir che ricorre in abbondanza al sarcastico e al grottesco per dipingere il nostro mondo di idee sballate trasformate in dogmi. Questa novella nera narra di come, in nome dell’eco-sostenibilità e della lotta alla sovrappopolazione, un gruppo di pseudointellettuali al servizio di oscuri Maestri cerchi di imporre la propria visione inumana facendola passare per responsabile. La Chiesa, che si è autoannullata, sostiene il tutto. Ma un aiuto inaspettato arriverà da lontano.

Aldo Maria Valli, giornalista, è titolare del popolare blog Duc in altum. Per Chorabooks ha curato il libro dell’Arcivescovo Carlo Maria Viganò Nell’ora della prova e ha pubblicato i volumi Non abbandonarci alla tentazione, Claustrofobia [QUI], Le due chiese, Uno sguardo nella notte. Ripensando Benedetto XVI, L’altro Vaticano II, La trave e la pagliuzza [QUI e QUI], Ai tempi di Gesù non c’era il registratore, Non ponti ma scale (con Don Francesco Ricossa). Con Aurelio Porfiri ha scritto la trilogia composta da Sradicati, Crepuscolo e Decadenza [QUI].

Dalla Presentazione
Cannibali e finestre di Overton


Prendete un oscuro professore di antropologia di un’oscura università. Aggiungete un oscuro progetto voluto da un oscuro Maestro. Metteteci un’oscura tenuta agricola, un’oscura artista e altri oscuri personaggi. Che pietanza ne verrà fuori? Certamente qualcosa di molto oscuro. Ma in che senso? Beh, se lo chef fosse uno Stevenson, potremmo avere un romanzo gotico alla «Dr. Jekyll e Mr. Hyde». Se fosse una Mary Shelley, ecco un horror alla «Frankestein». Se fosse un Huxley, avreste una distopia alla «Brave New World». Invece da un apprendista cuoco come il sottoscritto ne salta fuori un fumetto che, strizzando l’occhio un po’ a P. G. Wodhouse («Jeeves», «Il castello di Blandings») e un po’ a David Lodge («Il professore va al congresso», «È crollato il British Museum») mette in pentola generose dosi di satira, ci spruzza sopra l’aceto del sarcasmo, ci butta dentro una manciata di umorismo nero, qualche goccia di irrisione e… Ecco servito «Good Food!».

Lo ripeto: è un fumetto. Una specie di barzelletta. Per passare qualche ora in compagnia e ridere (amaramente) insieme. Nessuna pretesa, da nessun punto di vista. Il che non toglie che anche le barzellette, a volte, possano contenere piccole verità.

Il Good Food, il buon cibo in questione, è qualcosa di innominabile. Eppure, nel mondo immaginato nel fumetto, in un futuro non troppo lontano, è sufficiente l’iniziativa di un manipolo di squinternati perché un comportamento inizialmente inconcepibile diventi semplicemente estremo e poi, nell’ordine, accettabile, ragionevole e perfino raccomandabile.

Se la successione vi dice qualcosa, avete colto nel segno. Trattasi della cosiddetta finestra di Overton, il meccanismo che deve il nome al suo teorizzatore, Joseph P. Overton, e che vediamo spesso applicato.

Per capire in che consiste, possiamo immaginare di trovarci in una stanza con un’unica finestra entro la quale è contenuto lo spettro delle idee socialmente accettabili. Tutto ciò che si trova all’interno della cornice costituita dalla finestra è ammissibile; ciò che si trova al di fuori della cornice è intollerabile. Ma la finestra ha una particolarità: anziché essere fissa, si sposta lungo una rotaia e può quindi scorrere, da destra verso sinistra o viceversa. Dunque ecco che i valori, le idee e i comportamenti che in un dato momento si trovano fuori dalla cornice possono, in un altro momento, essere invece al suo interno. Ciò che prima era inaccettabile, può così diventare accettabile. Tutto dipende da dove si trova la finestra. Ovvero, tutto dipende da chi la muove e da come la fa scorrere.

In genere l’esempio è quello fornito dagli Stati Uniti degli anni del proibizionismo, quando per un certo periodo fu considerato ragionevole introdurre il divieto di vendere alcolici. Poi però la finestra si spostò, ed ecco che lo stesso divieto da ragionevole divenne assurdo, tanto che oggi è considerato inammissibile.

Ora, finché si parla di consumo di alcolici si è in un campo ancora piuttosto soft, ma se provassimo con qualcosa di ben più hard?

L’idea mi è venuta leggendo Coraggio! Manuale di guerriglia culturale, nel quale François Bousquet, a dimostrazione del fatto che qualunque idea o comportamento può essere sottoposto alla finestra di Overton, propone l’esempio del cannibalismo. Sissignori, ho detto cannibalismo.

Bousquet, che a sua volta precisa di aver preso ispirazione da un blogger, dà istruzioni piuttosto sintetiche ma chiare (oltre che drammaticamente esilaranti). Si incominci con l’organizzare un bel convegno sul cannibalismo, con la partecipazione di etnologi famosi. Si scelga una location attraente. Nel programma del congresso si citi un caso esotico. Si faccia in modo che il congresso abbia risonanza e successo. Si manovri in modo tale che gli atti del congresso siano pubblicati da un ateneo prestigioso e il tema, uscito dai soli circoli specialistici, entri nel dibattito pubblico. Si arruolino a tal fine artisti, divi del cinema, influencer e altri personaggi famosi che dichiarino quanto è bello e utile praticare il cannibalismo. Ci si accerti che a tali personaggi si opponga un noto reazionario, uno di quei conservatori impresentabili, bacchettone e pure sovranista. Si sfrutti la disputa per dimostrare che essere contro il cannibalismo è da insensati tradizionalisti. Ci si applichi al lavoro di attenuazione lessicale (abbandonata la parola cannibalismo, si adotti, per esempio, antropofilia). Si manovri perché una drag queen alla Conchita Wurst o una band pro LGBTQI vincano l’Eurofestival della canzone e nell’occasione dichiarino di essere anche a favore dell’antropofilia. Si renda noto che George Clooney, il Dalai Lama e Lady Gaga sono antropofili. Si parli del cannibalismo sexy, pop, trendy. Il cursore ormai si è spostato notevolmente, la finestra di Overton ha viaggiato ed ecco che da un giorno all’altro i più famosi conduttori televisivi si proclamano antropofili, il legislatore depenalizza il cannibalismo e la Walt Disney acquista i diritti della serie «Hannibal» per trarne una versione da destinare ai bambini, con protagonista un giovanissimo criminale antropofago. Vittoria!

Più o meno, Good Food! racconta di come un’idea inconcepibile e raccapricciante possa diventare, attraverso opportuni passaggi, un diritto-dovere, riconosciuto e tutelato in quanto nuova frontiera del comportamento più ecosostenibile. Con un particolare, e cioè che nel mio fumetto mi sono spinto ben oltre la semplice antropofagia.

Direte: esagerazioni assurde. Lascio a ciascuno la valutazione. Comunque, l’ho detto subito: il mio è un fumetto, una barzelletta. E nei fumetti i personaggi mica si attengono alle regole della fisica sperimentale. No, loro si allungano, si accorciano, si spiaccicano ma si rialzano, cadono e rimbalzano, possono cambiare forma e colore, infischiandosene del buon senso. E io ho fatto lo stesso.

Comunque. Neanche il tempo di terminare il mio racconto ed ecco che, compulsando il web, scopro che è tutto un fiorire di libri, film e serie tv sul cannibalismo. Non solo. Ecco che in California vengono presentati progetti di legge per estendere l’accesso all’aborto e addirittura di consentire l’uccisione di bambini nati vivi dopo tentativi di aborto falliti. La finestra di Overton è in movimento e il vecchio detto secondo cui la realtà supera la fantasia rischia di trovare conferma molto più velocemente di quanto possiamo immaginare.

Chiudo con un’annotazione che dovrebbe essere superflua, ma non si sa mai. Non state a cecare sulla cartina la località di Brainy, la contea del North Nowhereshire, né Benbecula nelle Isole Blatand o il Monte Kinabalu o la tenuta di Arivunculoola eccetera. E non compulsate il web alla ricerca di un etnologo e antropologo di nome Goodenough o di un certo Tristan Boring che insegna Joie de vivre o di un’eccentrica artista che si chiama Abaigeal O’Sullivan. Il tutto appartiene unicamente a questo fumetto, un po’ ingenuo e un po’ grottesco. Prendere o lasciare. Se prenderete, e vi farete quattro (amare) risate con me, ne sarò felice. Se lascerete, vi capirò.

Dunque, ecco a voi Good Food! E, come direbbe qualcuno, buon pranzo!

Postscriptum

30 aprile 2023
Orrore in Egitto, una madre uccide il figlio di 5 anni per mangiarselo. La donna confessa il delitto e viene trasferita in carcere, ritrovati in una pentola alcuni resti del cadavere del bambino
In Egitto una madre uccide e fa a pezzi il figlio di 5 anni con l’intenzione di mangiarlo. I resti del corpo del bambino vengono trovati dalle autorità in diversi luoghi della casa, tra cui dentro una pentola in cucina. Dopo il delitto, la donna confessa e finisce in carcere. Gli inquirenti indagano sul movente. Un crimine contro natura Il bambino è stato ucciso da chi aveva il compito di proteggerlo e accudirlo durante la crescita. Secondo gli inquirenti il delitto è stato premeditato dalla madre, una trentenne, e si è consumato nella casa di famiglia, nella città settentrionale egiziana di Faqus.

26 settembre 2017
In Russia fermata coppia di cannibali, l’accusa shock: hanno divorato 30 persone
Identificate finora con certezza 7 vittime: il primo episodio potrebbe risalire al 1999; l’ultimo ha incastrato i due arrestati grazie a immagini rinvenute su un cellulare smarrito

Un uomo e una donna sono stati arrestati dalla polizia perché sospettati di aver rapito, ucciso e divorato fino a 30 persone. È successo in Russia, nella regione di Krasnodar. Le forze dell’ordine hanno finora identificato con certezza sette vittime. Stando a Mir24, la coppia ha ammesso che i resti trovati nel loro frigorifero erano destinate a un “consumo eccessivo”. I due potrebbero aver iniziato la loro attività criminale nel 1999. A incastrarli le foto rinvenute dagli investigatori su un cellulare smarrito per le strade di Krasnodar. L’uomo è stato arrestato all’inizio di settembre, dopo che i resti di una donna erano stati ritrovati in un dormitorio militare. Secondo Mir24 è stato rinvenuto anche un secchio con le parti della donna uccisa così come una borsa presumibilmente appartenente alla vittima. Il sospettato, dopo essere stato fermato dalla polizia, ha inizialmente negato di aver ucciso la donna, dicendo semplicemente che aveva trovato i resti, si era scattato un selfie, ma poi aveva perso il cellulare. La donna fermata è la moglie del sospettato e, secondo alcuni media, era infermiera presso un istituto militare locale. Secondo Ria Novosti, l’uomo al momento “ha confessato due omicidi” e gli inquirenti stanno vagliando tutte le ipotesi.
Più nei dettagli della vicenda scende il Daily Mail che diffonde anche i nomi dei presunti cannibali e parla di selfie postati sui social network con parti delle vittime. In manette, dunque, sono finiti Dmitry Bakshaev, 35 anni, e sua moglie Natalia Shaporenko, 42 di professione infermiera. Otto pezzi di corpo umano sono stati ritrovati nel freezer della coppia e gli inquirenti passano al setaccio l’abitazione per trovare altri resti. La coppia è stata arrestata dopo che la polizia aveva rinvenuto un cellulare, smarrito nella città di Krasnodar, che conteneva immagini dell’uomo fotografato in posa con brandelli umani.

Articoli collegati

Con la finestra di Overton verso la legalizzazione dell’aberrazione pedofila. La sinistra spagnola più radicale promuove l’agenda delle lobby pedofile #monteropederastia – 24 settembre 2022
Si apre l’ultima finestra di Overton, sul cannibalismo – 26 luglio 2022
La rana bollita, il topo nel barattolo e la finestra di Overton: come rendere accettabile una idea inaccettabile. La manipolazione delle masse e la dittatura dei mediocri – 22 luglio 2022
Con la Finestra di Overton il focus è spostato dalla causa delle “nozze gay” e del “transessualismo” sull’ideologia della “identità di genere”, per cui l’attivismo LGBTQI+ non cede – 28 giugno 2021
L’Italia nel coprifuoco osservata dalla Finestra di Azzurra. Pensando alla Finestra di Overton, da chiudere – 4 aprile 2021
Finestra di Overton. “Cuties” di Netflix, scandalosa sessualizzazione di adolescenti e incentiva alla pedofilia – 18 settembre 2020
Come ci “convinceranno” a impiantare il biochip in modo “volontario”, rendendolo obbligatorio poi attraverso la “Finestra di Overton” – 4 giugno 2020

151.11.48.50