La Fondazione Santina rinnova l’infermeria del carcere di Las Cruces in Messico, dedicata ai genitori del Vescovo di Bergamo

Condividi su...

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 21.04.2023 – Vik van Brantegem] – Nel numero 40 della collana #VoltiDiSperanza Martin si legge a pagina 46 il capitolo “Martin il camaleonte” [QUI], che racconta la storia del protagonista di questo libretto, scritto da Mons. Luigi (Gigi) Ginami.

Martin sta scontando nel carcere di Las Cruces ad Acapulco in Messico una condanna a 35 anni di reclusione. All’interno di questo carcere, che ospita 1.700 prigionieri, in gran parte responsabili di omicidi ed efferate violenze, la Fondazione Santina, che Don Gigi ha fondato e presiede, rinnoverà l’infermeria, che sarà intitolandola ai genitori Giovanna e Pietro del Vescovo di Brescia, Mons. Francesco Beschi.

La storia di Martin è una storia di riscatto che è raccontata da Don Gigi come un cambiamento radicale di vita sia sempre possibile. Per tutta la vita Martin è stato poliziotto e un sicario al soldo dei narcos. Poi, l’amore per Sara gli dato la forza di cambiare. E ora cerca di aiutare gli altri detenuti a ritrovare la propria dignità di esseri umani. Perché il perdono non cambia il passato ma modifica radicalmente il futuro, dice Martin, l’ex sicario diventato protagonista di una storia di riscatto e di solidarietà.

Fondazione Santina – Martin e i cartelli dei narcos in Messico – Amazon Kindle direct publishing #VoltiDiSperanza N. 40.

«Ogni volta che vengo in Messico mi sembra di toccare il fondo, e poi una storia nuova ti fa pensare ad un nuovo dolore come quello di Magdalena che all’età di 76 anni si vede uccidere impotente il nipote in casa e lo abbraccia morente mentre esala l’ultimo respiro. E il racconto della storia avviene proprio nel luogo in cui Josè Eduardo viene ammazzato. La scena del crimine ha sempre una forza atomica in me nel rievocare il delitto. Un conto è parlare di un omicidio che avviene in Messico, un conto è parlarne nella colonia Las Cruces di Acapulco, tutta un’altra cosa è stare nella scena del crimine e sentire il racconto da chi questo racconto ha vissuto con l’orrore di una morte violenta, ingiusta e improvvisa. Una vita uccisa, traforata da 8 proiettili. La colonia Las Cruces è una delle parti più violente della città di Acapulco» (Mons. Luigi Ginami).

Il ricavato del libretto Martin, disponibile al costo di cinque euro su Amazon [QUI], verrà interamente destinato a sostenere la popolazione siriana colpita dal terremoto del 6 febbraio. I primi carichi inviati dall’Associazione Amici di Santina Zucchinelli Onlus sono già partiti da Bergamo, dove si trova la sede della Fondazione Santina e dell’Associazione, per raggiungere Aleppo. Con questo gesto, Don Gigi connette due tragedie dimenticate: la violenza messicana dei narcos con il terremoto siriano.

Fondazione Santina – Il rinnovo dell’infermeria del Carcere di Las Cruces in onore di Giovanna e Pietro, genitori del Vescovo di Bergamo, Mons. Francesco Beschi.
La Fondazione Santina rinnova l’infermeria del Carcere di Las Cruces ad Acapulco in Messico.

Alcune note sul Carcere di Las Cruces ad Acapulco in Messico

Racconta Don Gigi: «Oscar, il Direttore del Carcere di Las Cruces mi accoglie. Ormai abbiamo una certa esperienza di carceri da Challapalca a 5050 metri sulle Ande, il più terribile. E poi la litania dei nomi: Yanamahio a Puno, La Capilla a Juliaca, Lampa il carcere femminile: tutti in Perù. Poi in Kenya abbiamo la prigione di Garissa ai confini tra Kenya, Somalia e Sud Sudan, dove ho incontrato i terroristi di Al Shabab e poi il carcere con ratti grandi come dei gatti di Mtangani in Kenya.

Il Carcere di Las Cruces è divenuto famoso con l’uccisione di 28 prigionieri. Era il 7 luglio 2017. Domando al Direttore: “Oscar, non mi riesco a spiegare come è potuta avvenire una tale carneficina”. L’uomo mentre mi offre una bottiglietta di acqua mi fa sedere nel patio vicino ad un prigioniero, che sta facendo il barbiere. E all’ombra, con alcune guardie carcerarie attorno, inizia il nostro dialogo. “Padre non è facile essere Direttore in questi carceri. Parto da alcuni anni fa… Una cosa incredibile venne alla luce di questa prigione. Gli «ospiti» – è il caso di dirlo – avevano a loro disposizione 100 tv al plasma, videogiochi, bottiglie di liquori, armi da taglio e un harem di 19 prostitute, entrate chissà come nel penitenziario. Nei cortili del penitenziario zampettavano pavoni e pappagallini. In un posto sicuro c’era un sacco di marijuana e in apposite gabbiette dozzine di galli da combattimento con i quali organizzare tornei e scommesse. A scoprire i «segreti» della prigione – continua Oscar, il Direttore – è stato un massiccio intervento di oltre 500 tra agenti e militari che hanno perquisito da cima a fondo questo complesso di cui sono Direttore da pochi mesi. Eravamo nel novembre del 2011”.

Mentre il funzionario parla, rimango allibito, e Oscar se ne accorge. Chiedo: “Ma come è possibile una cosa del genere?”. “La notizia dell’operazione ci ha sorpreso solo in parte, Don Gigi, perché non è un mistero che i boss della droga riescono spesso ad ottenere privilegi incredibili in tutte le carceri del Messico. E quando finiscono dietro le sbarre, cercano di organizzare al meglio il loro soggiorno. Così, blocchi di celle sono modificati secondo i loro desideri. Vi sono talmente tanti casi che potrebbero scrivere una guida alle prigioni. Pensa che in quella di Cancun la polizia ha smantellato una «sezione vip», con ambienti ben arredati. Nel carcere di Ciudad Juarez i narcos hanno portato mobili, tv e condizionatori. E in alcune celle hanno anche modificato il bagno».

Nel Messico incandescente, dove i cartelli dei narcos sono in feroce e disgustosa guerra, per la prima volta è entrato un prete nell’Orbitorio di Acapulco per benedire le salme delle vittime.

La Fondazione Santina in passato ha già finanziato la costruzione di una palestra nella sezione femminile del Carcere di Las Cruces. Il progetto fu presentato dalle Autorità carcerarie in occasione del viaggio di Don Gigi Ginami in Messico dal 14 al 23 settembre 2019. Era il 40° viaggio di solidarietà e di speranza, durante il quale Don Gigi Ginami ha inaugurato il refettorio per prigionieri psichiatrici ed anche l’asilo nido per i figli delle prigioniere. Il Direttore del Carcere di Las Cruces aveva scritto nella richiesta che si trattava di una palestra e di un’aula di musica per le carcerate e che il totale dei due progetti era di 15.000 Euro. La totale chiusura del carcere a motivo dell’epidemia di Sars-CoV-2 ha impedito la realizzazione di entrambi i progetti, ma comunque è stata realizzata la palestra per un importo complessivo di 6.000 Euro, che è stata inaugurata il 15 novembre 2021, alla presenza di Mons. Leopoldo González González, Arcivescovo metropolita di Acapulco. Nel protocollo di intesa per la realizzazione del progetto si legge: «Dunque tale progetto è per noi tanto bello quanto significativo e ci spinge a dire che, se i lavori saranno realizzati con cura, chiarezza e puntualità, vorremmo in futuro continuare a starvi vicino con altri interventi a favore dei carcerati».

151.11.48.50