Il Papa: ”L’amore di Dio ha un nome e un volto: Gesù Cristo”

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“Il cristiano è uno che porta dentro di sé un desiderio grande, profondo: quello di incontrarsi con il suo Signore insieme ai fratelli, ai compagni di strada”. E’ il punto centrale del messaggio che Papa Francesco ha rivolto ai fedeli che anche oggi hanno gremito piazza San Pietro in occasione della tradizionale recita della preghiera mariana dell’Angelus.

Un aspetto fondamentale della vita cristiana – ha spiegato il Papa – è il “desiderio dell’incontro definitivo con Cristo, un desiderio che ci fa stare sempre pronti, con lo spirito sveglio, perché aspettiamo questo incontro con tutto il cuore, con tutto noi stessi”. In attesa di questo incontro ogni cristiano – suggerisce Bergoglio – deve assumere atteggiamenti adeguati, quali ”il distacco dai beni terreni, la fiducia nella provvidenza del Padre e la vigilanza interiore, l’attesa operosa del Regno di Dio”. “Per Gesù – aggiunge ancora Francesco – è l’attesa del ritorno alla casa del Padre. Per noi è l’attesa di Cristo stesso, che verrà a prenderci per portarci alla festa senza fine, come ha già fatto con sua Madre Maria Santissima”.

Alla domanda “quale sia il vero tesoro”, il Papa ha risposto che questo non può che essere l’amore di Dio, un amore che ”che dà senso ai piccoli impegni quotidiani e anche aiuta ad affrontare le grandi prove. Questo è il vero tesoro dell’uomo. E l’amore di Dio non è qualcosa di vago, un sentimento generico; l’amore di Dio ha un nome e un volto: Gesù Cristo. E’ un amore che dà valore e bellezza a tutto il resto: alla famiglia, al lavoro, allo studio, all’amicizia, all’arte, ad ogni attività umana. E dà senso anche alle esperienze negative, perché ci permette di andare oltre, di non rimanere prigionieri del male, ma ci fa passare oltre, ci apre sempre alla speranza, all’orizzonte finale del nostro pellegrinaggio. Così anche le fatiche e le cadute trovano un senso”.

Al termine della recita dell’Angelus, e dopo aver ricordato la memoria liturgica di Santa Chiara di Assisi, il Papa ha rivolto “un saluto ai musulmani del mondo intero, nostri fratelli, che da poco hanno celebrato la conclusione del mese di Ramadan, dedicato in modo particolare al digiuno, alla preghiera e all’elemosina”. Riprendendo il messaggio che ha scritto personalmente ai fedeli islamici nei giorni scorsi, Papa Bergoglio ha rinnovato l’auspicio che ”cristiani e musulmani si impegnino per promuovere il reciproco rispetto, specialmente attraverso l’educazione delle nuove generazioni”.

Prossimo Angelus giovedì prossimo, ma da Castel Gandolfo. Il Papa infatti – pur non alloggiando nella residenza pontificia estiva – presiederà come da tradizione la Messa dell’Assunta nella Parrocchia di San Tommaso da Villanova per poi recitare insieme ai fedeli la preghiera mariana dalla Villa pontificia.

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