8 marzo 2023. Una pugnalata alla nostra coscienza
[Korazym.org/Blog dell’Editore, 08.03.2023 – Vik van Brantegem] – Per la Giornata Mondiale della Donna riporto una storia che ci viene sussurrata nelle orecchie, direttamente e come se niente fosse. Una storia ordinaria che rimbomba nelle nostre coscienze e nei nostri cuori. Si tratta di una lettera pubblicata da Lorenzo Silva nel “Blog delle lettere” sul quotidiano El Correo di Bilbao il 17 luglio 2016, inviata da Pilar Fernández Sánchez di Granada, che allora aveva 82 anni. Che pugnalata alla nostra coscienza.
Segue testo originale in spagnolo, con la nostra traduzione italiana.
Buona festa della donna.

Quello che ho e quello no
Ho 82 anni, 4 figli, 11 nipoti, 2 bisnipoti ed una stanza di 12 metri quadrati. Non ho più la mia casa né le mie amate cose, però ho chi mi riordina la camera, mi prepara da mangiare e mi fa il letto, mi controlla la pressione e mi pesa. Non ho più le risate dei miei nipoti, non posso più vederli crescere, abbracciarsi e litigare; alcuni vengono a trovarmi ogni 15 giorni; altri, ogni tre o quattro mesi; altri, mai. Non faccio più le crocchette né le uova ripiene né i polpettoni, né il punto croce. Ho ancora dei passatempi e sudoku da fare che mi tengono occupati un po’. Non so quanto mi rimarrà, però devo abituarmi a questa solitudine; faccio terapia occupazionale ed aiuto in ciò che posso chi sta peggio di me, anche se non voglio affezionarmi troppo: spariscono frequentemente. Dicono che la vita sia sempre più lunga. Perché? Quando sono sola, posso guardare le foto della mia famiglia ed alcuni ricordi che mi sono portata da casa. E questo è tutto. Spero che le prossime generazioni capiscano che la famiglia si costruisce per avere un domani (con i figli) e ripagare ai nostri genitori per il tempo che ci hanno regalato per crescerci. Pilar Fernández Sánchez, Granada


























