Il papa: sì alla donazione di organi ma attenzione agli abusi.

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Un chiaro siì del papa alla donazione di organi e una raccomandazione che sui criteri di accertamento della morte ci sia il consenso dell’intera comunita’ scientifica ”cosi’ da favorire la ricerca di soluzioni che diano certezza a tutti”. Questa mattina nell’udienza ai partecipanti ad un congresso in materia promosso dalla Pontificia Accademia per la Vita, Benedetto XVI ha ripreso un tema sul quale questa estate era nata una polemica a seguito di un articolo dell’Osservatore Romano.


Pur non citando direttamente il tema della cosidetta ”morte cerebrale”, Ratzinger sembra confermare la validita’ dell’elettroencefalogramma piatto perche’ rileva che nell’accertamento di morte ”la scienza, in questi anni, ha compiuto ulteriori progressi”. Ma, ”in un ambito come questo – spiega – non puo’ esserci il minimo sospetto di arbitrio e dove la certezza ancora non fosse raggiunta deve prevalere il principio di precauzione”.

Il Papa chiede dunque che ”si incrementi la ricerca e la riflessione interdisciplinare in modo tale che la stessa opinione pubblica sia messa dinanzi alla piu’ trasparente verita’ sulle implicanze antropologiche, sociali, etiche e giuridiche della pratica del trapianto”. ”In questi casi – raccomanda con forza – deve valere sempre come criterio principale il rispetto per la vita del donatore cosi’ che il prelievo di organi sia consentito solo in presenza della sua morte reale”. Per il Pontefice, poi, ”e’ utile ricordare” che il cadavere del donatore ”peraltro possiede pure una sua dignita’ che va rispettata”. Bendetto XVI da cardinale aveva sottoscritto la sua disponibilità di donatore d’ organi.

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