Il papa ricorda i defunti e rilancia il tema della speranza cristiana

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Nella giornata dedicata ai defunti, Benedetto XVI riflette sulla speranza cristiana nella vita eterna. L’aldilà e la morte, dice all’Angelus, non devono essere soggetti a “credenze superstiziose”, ma vissuti “nella luce della Rivelazione”. L’esistenza terrena, dunque, non è l’unico orizzonte, ma si realizza nella “vita eterna”.

“Non una successione senza fine, – spiega il papa – ma l’immergersi nell’oceano dell’infinito amore, nel quale il tempo, il prima e il dopo non esistono più. Una pienezza di vita e di gioia: è questo che speriamo e attendiamo dal nostro essere con Cristo”.

Una speranza, continua, che non “è mai soltanto individuale”, ma “anche speranza per gli altri”. “Le nostre esistenze – chiarisce il pontefice – sono profondamente legate le une alle altre ed il bene e il male che ciascuno compie tocca sempre anche gli altri. Così la preghiera di un’anima pellegrina nel mondo può aiutare un’altra anima che si sta purificando dopo la morte”.

“Ecco perché – conclude – oggi la Chiesa ci invita a pregare per i nostri cari defunti e a sostare presso le loro tombe nei cimiteri. Maria, stella della speranza, renda più forte e autentica la nostra fede nella vita eterna e sostenga la nostra preghiera di suffragio per i fratelli defunti”.

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