Meeting di Rimini: o protagonisti o nessuno
Si sono conclusi i quattro readings che hanno anticipato il grande spettacolo che ci sarà al Meeting il 24 agosto: un grandissimo successo, quattro città, quattro attori che si sono confrontati, ognuno a suo modo, con I cori da “La Rocca” di Eliot. Una grande anteprima che culminerà al Meeting di Rimini dove verranno proiettati immagini dei brani di Eliot registrati durante i quattro readings, accompagnati dalle musiche da vivo di Marco Poeta con un allestimento di forte impatto scenografico. Ed intanto nella conferenza di presentazione il presidente dell’Associazione ‘Meeting per l’amicizia fra i popoli’, Emilia Guarnirei, ha lanciato una provocazione.
Una “provocazione” in piena regola. Così si può definire il titolo dell’edizione 2008: “O protagonisti o nessuno”. Una provocazione che intende condurre per mano ospiti e invitati a riflettere sul concetto di persona. La parola protagonista – è stato spiegato durante la conferenza stampa cui hanno preso parte anche il ministro per i Beni e le attività culturali Sandro Bondi e il parlamentare del Pd Enrico Letta – è parola molto usata nella nostra società, e dunque occorre tenere nella giusta considerazione il momento storico in cui si è.
“E se infatti ci domandassimo chi è il protagonista di oggi, nel sentire comune, – ha spiegato il presidente del Meeting Emilia Guarnieri – si dovrebbe necessariamente rispondere che si tratta di persona il cui scopo principale nella vita è il successo. Senza di esso ci si ritrova privati di una identità precisa, o meglio di quella possibilità di essere riconosciuti e che dà l’illusione di ‘esserci’. Ma alla fine quest’uomo che insegue a tutti i costi ciò che lo fa distinguere dagli altri si ritrova schiavo delle circostanze, delle cose. Tagliato il rapporto con la realtà, prigioniero dell’esito del suo tentativo, l’uomo rimane in una condizione di passività umana che lo costringe ad esprimersi in un triste e vuoto formalismo”. Il risultato inevitabile di questo processo è “lo scetticismo e il cinismo”. L’evento di quest’anno (24-30 agosto) vuole quindi aprire uno squarcio su tutto questo, evidenziare come ci si trovi di fronte “ad una cultura che non educa, che non comunica più il senso della vita”, ha continuato il presidente del Meeting – e se la vita è così fatta, si diventa passivi, si vive di rimessa” Di qui la provocazione “O protagonisti o nessuno”.
E’ “un giudizio e una sfida positiva, ovvero chiediamoci se oggi esistano uomini capaci di paragonarsi con il reale, scoprendo, rischiando. Persone che attraverso la loro esperienza e il loro lavoro – ha detto ancora la prof. Guarnieri – sono in grado di offrire un’ esperienza umana generata dalla fede cristiana che induce speranza”. Una sfida che il Meeting “accetta, oltre che lanciarla agli altri”, perché come spiega don Giussani il protagonista è colui che “protagonisti non vuole dire avere la genialità o la spiritualità di alcuni, ma avere il proprio volto, che è, in tutta la storia e l’eternità, unico e irripetibile”. E’ intervenuto anche Bernhard Scholz, presidente della Compagnia delle Opere, il quale ha illustrato i temi socio economici che saranno affrontati al Meeting. “La questione educativa per noi non è ai margini ma centrale: per questo che faremo alcuni incontri se volete dal punto di vista imprenditoriale, ma che avranno sempre come tema l’educazione. Perché io sono personalmente convinto che l’impresa oggi, qualunque essa sia, piccola o grande che sia, sta diventando sempre di più un momento dove il lavoro contribuisce non solo alla formazione, ma anche all’educazione della persona.”
Il presidente della Compagnia delle Opere ha sottolineato l’importanza delle mostre tra le quali c’è quella sul tema della detenzione e della libertà, alla cui presentazione ci saranno anche il ministro della Giustizia Angelino Alfano e il capo del DAP, Ettore Ferrara, oltre alle testimonianze di due detenuti e quella sull’imprenditore cattolico Giuseppe Tovini. “Se ogni uomo non è primo attore nella partita della sua vita – ha detto Emilia Guarnieri, presidente del Meeting – e non si assume la responsabilità della propria condizione, è nessuno, perché rinuncia all’avventura e alla sfida che la vita gli pone davanti. E’ questa la provocazione che il Meeting vuole lanciare quest’anno: ci sono uomini capaci di accoglierla?”.
Su questa linea il Meeting darà spazio alle testimonianze di personaggi come il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana Cleuza Ramos, responsabile del movimento dei Senza Terra di San Paolo, in Brasile e Marcos Zerbini, deputato al Parlamento dello Stato di San Paolo il monaco buddhista Shodo Habukawa); Marguerite Barankitse, fondatrice della Maison Shalom, in Burundi, dove vengono accolti gli orfani di etnia tutsi e hutu, e l’infermiera ugandese Rose Busingye, che lavora in un centro di accoglienza per ammalati di Aids monsignor Paolo Pezzi, arcivescovo cattolico di Mosca. Tra i temi di riflessione proposti, la storia, con un approfondimento sul ’68 e sulla primavera di Praga, un ricordo di Giovannino Guareschi, un dibattito sui 60 anni della Costituzione (con il sen. Giulio Andreotti e il ministro Roberto Maroni);”Alle radici della diversità. Oltre il multiculturalismo” a cui partecipano il professore protestante John Milbank e il docente di teologia Javier Prades López; “Giustizia e diritti umani” con l’ambasciatrice USA presso la Santa Sede Mary Ann Glendon e il professore ebreo Joseph H. H. Weiler.
Tra le altre iniziative in programma, il confronto ‘Liberiamo il lavoro’, con il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi e il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni; il dibattito sulla sussidarietà per il cambiamento del Paese, con il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni; il dibattito ‘Le condizioni della pace’, con il ministro degli Esteri Franco Frattini, il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, e Amre Moussa, segretario generale della Lega per gli Stati arabi. Si parlerà anche di informazione, con i direttori de Il Giornale, del Tg1, de Il Riformista e del Quotidiano Nazionale; di redditi, con lo stesso Enrico Letta e l’amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo. Spazio alla scuola, con il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini e la senatrice Mariapia Garavaglia; al rapporto tra economia finanziaria ed economia reale, con Corrado Passera, ad di Intesa-Sanpaolo.
Chiuderà la presentazione del libro Uomini senza patria di Luigi Giussani, con scritti sugli anni Ottanta, con Eugenia Roccella, Sottosegretario di Stato al Lavoro, Salute e Politiche Sociali e Bernhard Scholz, Presidente Compagnia delle Opere. E poi tanta cultura – dai libri alla musica, dalla poesia allo spettacolo -, con il ministro Sandro Bondi, che introduce la serata inaugurale, lo spettacolo “La straniera”, tratto da “La Rocca” di T.S.Eliot. Undici mostre saranno altrettanti focus su storia, scienza e letteratura.