Dalla Gmg l’abbraccio e la benedizione ai nonni

“I giovani vogliono salutare i nonni. Li salutano con tanto affetto e li ringraziano per la testimonianza di saggezza che ci offrono continuamente”. Dalla giornata dei giovani un saluto ai nonni, di cui oggi si celebra la festa in tanti paesi del mondo – compreso il Brasile – nella memoria dei santi Gioacchino ed Anna, genitori della Vergine Maria e nonni di Gesù. La pioggia sembra lasciare tregua e un raggio di sole illumina le migliaia di persone assiepate all’esterno del palazzo arcivescovile di São Joaquim, a Rio de Janeiro, giunte per recitare l’Angelus con Papa Francesco. “Vorrei che il mio passaggio per questa città di Rio rinnovasse in tutti l’amore per Cristo e per la Chiesa, la gioia di essere uniti a Lui e di appartenere alla Chiesa e l’impegno di vivere e di testimoniare la fede” ha detto. L’Angelus “è una preghiera importante; invito tutti a recitarla con l’Ave Maria. Ci ricorda un evento luminoso che ha trasformato la storia: l’Incarnazione, il Figlio di Dio si è fatto uomo in Gesù di Nazaret”. Un uomo, inserito in una famiglia, con i genitori e i nonni, Anna e Gioacchino, di cui oggi la Chiesa fa memoria. A loro il Papa ha dedicato sia la Messa mattutina, sia l’Angelus.
I nonni di Gesù – ha detto nell’omelia della Messa, celebrata nella residenza di Sumarè – “accettarono di essere un anello della catena” nella storia della salvezza. Una “promessa”, che poterono solo “salutare da lontano”, ma alla quale “cedettero” con “umiltà”. E ha aggiunto: “I nonni hanno questo, che quando vedono il nipote scommettono sulla vita e sul futuro e desiderano la cosa migliore per lui”. I nonni “sono quelli che devono trasmettere la sapienza e la lasciano come eredità”. Per questo ha invitato a pregare il Signore “che benedica molto i nostri nonni: loro sono stati un anello nella vita. E che a noi doni la grazia di invecchiare con sapienza. Che noi si possa essere come il buon vino, che quando invecchia migliora. Che noi si possa invecchiare con sapienza, per poter trasmettere sapienza. E anche chiedere la grazia di non credere che la storia finisca con noi, perché non è neanche cominciata con noi: la storia continua”.
I santi Gioacchino ed Anna – ha detto all’Angelus, dal balcone dell’arcivescovado di Rio – fanno parte di una lunga catena che ha trasmesso l’amore per Dio, nel calore della famiglia. Il valore prezioso della famiglia come luogo privilegiato per trasmettere la fede”. In particolare i nonni “sono importanti nella vita della famiglia per comunicare quel patrimonio di umanità e di fede che è essenziale per ogni società! E come è importante l’incontro e il dialogo tra le generazioni, soprattutto all’interno della famiglia. Questo rapporto, questo dialogo tra le generazioni è un tesoro da conservare e alimentare!”. Come sottolinea anche il Documento di Aparecida: “I bambini e gli anziani costruiscono il futuro dei popoli; i bambini perché porteranno avanti la storia, gli anziani perché trasmettono l’esperienza e la saggezza della loro vita”.
La mattinata del Papa – iniziata con la Messa – è proseguita al parco di Boa Vista, dove ha confessato alcuni ragazzi, ed è continuata nel palazzo arcivescovile. Qui, prima della recita dell’Angelus, ha incontrato otto giovani detenuti (sei ragazzi e due ragazze), e a seguire 20 membri del Comitato organizzativo della Gmg e dieci persone in rappresentanza degli sponsor dell’evento.