Il papa chiude il Sinodo. L’annuncio: a marzo, il primo viaggio in Africa

Condividi su...

E’ ancora una volta l’amore la chiave di lettura della riflessione del papa alla conclusione dei Sinodo sulla Parola di Dio, in particolare l’amore per vescovi della Cina continentale “che non hanno potuto essere rappresentati in questa assemblea sinodale”. Il papa guarda avanti e annuncia anche il suo primo viaggio in Africa, legato ad un sinodo: la II Assemblea Speciale del Sinodo per l’Africa, che si svolgerà a Roma nell’ottobre del prossimo anno.

“E’ mia intenzione recarmi nel marzo prossimo in Camerun per consegnare ai rappresentanti delle Conferenze Episcopali dell’Africa l’Instrumentum laboris di tale Assemblea sinodale. Di lì proseguirò, a Dio piacendo, per l’Angola, per celebrare solennemente il 500° anniversario di evangelizzazione del Paese”. 

LA MESSA IN SAN PIETRO. La messa celebrata in San Pietro questa mattina con i padri sinodali e tutti coloro che hanno partecipato al grande evento della Chiesa cattolica è stata anche il segno di una fraternità condivisa, ma anche una prima sintesi del papa dei tanti interventi in aula. Il papa ha parlato di “ascolto amorevole di Dio e il servizio disinteressato verso i fratelli. E del “bisogno oggi emergente di un ascolto più intimo di Dio, di una conoscenza più vera della sua parola di salvezza”. Anche per questo il papa dice che “compito prioritario della Chiesa, all’inizio di questo nuovo millennio, è innanzitutto nutrirsi della Parola di Dio, per rendere efficace l’impegno della nuova evangelizzazione”.

Un’esperienza da portare in ogni comunità, ed “ è necessario che si comprenda la necessità di tradurre in gesti di amore la parola ascoltata, perché solo così diviene credibile l’annuncio del Vangelo, nonostante le umane fragilità che segnano le persone. Ciò richiede in primo luogo una conoscenza più intima di Cristo ed un ascolto sempre docile della sua parola.” Benedetto ha ripreso la sua riflessione e l’appello di Gesù: “la messe è molta”, “appello a cui non dobbiamo mai stancarci di rispondere malgrado le difficoltà che possiamo incontrare.

Tanta gente è alla ricerca, talora persino senza rendersene conto, dell’incontro con Cristo e col suo Vangelo; tanti hanno bisogno di ritrovare in Lui il senso della loro vita. Dare chiara e condivisa testimonianza di una vita secondo la Parola di Dio, attestata da Gesù, diventa pertanto indispensabile criterio di verifica della missione della Chiesa.” L’ amore è la pienezza della Legge, come di tutte le Scritture divine, spiega il papa .”Chi dunque crede di aver compreso le Scritture, o almeno una qualsiasi parte di esse, senza impegnarsi a costruire, mediante la loro intelligenza, il duplice amore di Dio e del prossimo, dimostra in realtà di essere ancora lontano dall’averne colto il senso profondo”.

Il papa ritorna all’insegnamento del Concilio Vaticano II che afferma essere “necessario che i fedeli abbiano largo accesso alla Sacra Scrittura” perché le persone, incontrando la verità, possano crescere nell’amore autentico. Si tratta di un requisito oggi indispensabile per l’evangelizzazione. E poiché non di rado l’incontro con la Scrittura rischia di non essere “un fatto” di Chiesa, ma esposto al soggettivismo e all’arbitrarietà, diventa indispensabile una promozione pastorale robusta e credibile della conoscenza della Sacra Scrittura, per annunciare, celebrare e vivere la Parola nella comunità cristiana, dialogando con le culture del nostro tempo, mettendosi al servizio della verità e non delle ideologie correnti e incrementando il dialogo che Dio vuole avere con tutti gli uomini”. 

Benedetto XVI chiede poi un nuovo impulso per diffondere la pratica biblica e ricorda che “il luogo privilegiato in cui risuona la Parola di Dio, che edifica la Chiesa, è senza dubbio la liturgia. In essa appare che la Bibbia è il libro di un popolo e per un popolo; un’eredità, un testamento consegnato a lettori, perché attualizzino nella loro vita la storia di salvezza testimoniata nello scritto”. Ne consegue che ”la Bibbia rimane un Libro vivo con il popolo che lo legge; il popolo non sussiste senza il Libro, perché in esso trova la sua ragion d’essere, la sua vocazione, la sua identità. Questa mutua appartenenza fra popolo e Sacra Scrittura è celebrata in ogni assemblea liturgica, la quale, grazie allo Spirito Santo, ascolta Cristo, poiché è Lui che parla quando nella Chiesa si legge la Scrittura e si accoglie l’alleanza che Dio rinnova con il suo popolo”. Le parole del papa

L’ANGELUS. I contenuti dell’omelia della messa sono stati ripresi dal papa anche durante la riflessione prima dell’Angelus. L’universalità del Sinodo, in particolare, si è concretizzata in un appello contro la violenza. Il papa ricorda le minoranze cristiane perseguitate, in particolare quelle dell’India e dell’Iraq e ribadisce che esse ”non domandano privilegi, ma desiderano solo di poter continuare a vivere nel loro Paese e insieme con i loro concittadini”. Alle autorità, la richiesta di impegno per garantire ”legalità e convivenza civile”, ma anche ”gesti significativi di amicizia”. Le parole del papa

151.11.48.50