Chiusi i lavori del sinodo. Le proposte dei vescovi, il grazie del papa

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55 proposte che dovranno diventare documento per mano di Benedetto XVI. La XII Assemblea ordinaria del Sinodo dei Vescovi si è conclusa, anche se formalmente l’ultimo momento sarà domattina a San Pietro con la messa e l’omelia del papa. “Non so se il Sinodo e’ stato piu’ interessante o edificante. In ogni caso e’ stato commovente”, ha commentato Benedetto XVI alla fine del pranzo con i 253 tra cardinali, vescovi e patriarchi che hanno partecipato all’assemblea.

Grazie alle nuove norme sullo svolgimento dei lavoro con più spazio per gli interveti liberi certo il dibattito è stato franco e ha caratterizzato questo Sinodo. “Siamo arricchiti da questo ascolto reciproco, – ha detto il papa – ringrazio tutti per il grande lavoro che hanno fatto: i presidenti delegati, il relatore, con il suo segretario aggiunto, tutti i relatori, i collaboratori, i tecnici, gli esperti, gli uditori e le uditrici, dai quali abbiamo imparato cose commoventi”. Ed ha aggiunto: “Sono un po’ inquieto perché mi sembra che abbiamo violato il diritto umano di alcuni al riposo notturno e anche al riposo della domenica, perche’ sono realmente diritti fondamentali. Dobbiamo riflettere su come migliorare nei prossimi Sinodi questa situazione”.

Ma poi dall’atmosfera è passato al contenuto. “Adesso dobbiamo cominciare a elaborare il documento postsinodale con l’aiuto di tutti questi testi. Sara’ anche questa una scuola di ascolto. In questo senso rimaniamo insieme, ascoltiamo tutte le voci degli altri. E vediamo che solo se l’altro mi legge la Scrittura, io posso entrare nella ricchezza della Scrittura. Abbiamo sempre bisogno di questo dialogo, di ascoltare la Scrittura letta dall’altro nella sua prospettiva, nella sua visione, per imparare insieme la ricchezza di questo dono”.

Tra le proposte emerse forse quella più interessante sul lungo periodo riguarda la esegesi. Non solo metodo storicpo-critico per leggere e studiare la Bibbia ma, come ha sottolineato il papa in una suo intervento libero, più spazio alla esegesi teologica. Una critica ai biblisti che negli ultimi anni hanno sviluppato più la lettura “orizzontale” della Sacra Scrittura, tralasciando il significato “verticale” e trascendente. Su questo lavorerà certamente il papa nella esortazione. Di impatto più immediato la proposta del lettorato ministeriale per le donne. Nulla a che vedere con il sacerdozio. Il lettorato è uno di quei ministeri nati dopo che Paolo VI trasformò gli ordini minori in ministeri senza ordinazione e quindi aperti ai laici. I padri si chiedono perché non concederlo anche alle donne. In molti paesi in effetti, dove analfabetismo e povertà impediscono anche la minima conoscenza biblica, sono le catechiste a “leggere” e annuciare la Parola. Il ministero sarebbe una ufficializzazione di realtà già esistenti.

Tra le proposizioni anche un appello alla ”comunione di tutti i cristiani” che vivono in Terra santa, ”in questi giorni di conflitto, di poverta’ e di paura”. Invitando i pellegrini a visitare numerosi i luoghi sacri, la proposizione afferma che ”le pietre dove Gesu’ ha camminato potrebbero diventare per loro pietre di memorie vive.

Terra Santa luogo della vita di Gesù realmente ebreo. Uno slancio e una conferma del dialogo speciale con il mondo ebraico e l’uso degli studi ebraici della Bibbia è una delle propose sinodali e per il dialogo con l’ Islam si chiede anche il rispetto dei diritti delle donne, dei diritti dell’uomo della distinzione fra sfera politica e ordine religioso, della liberta’ religiosa. “Il Sinodo insiste sull’importanza del rispetto della vita, dei diritti dell’uomo e della donna, come pure sulla distinzione tra l’ordine socio-politico e l’ordine religioso nella promozione della giustizia e della pace nel mondo. Tema importante in questo dialogo sara’ anche la reciprocita’ e la liberta’ di coscienza e di religione”. Il dialogo con i musulmani ”permette di conoscerci meglio e di collaborare nella promozione di valori etici e spirituali”. Ambiente, cultura, arte, società, tutto deve essere arricchito dalla Bibbia, indicano i Padri, e addirittura si chiede l’ omelia anche nella messa quotidiana. A patto che sia bene preparata, a tema, non politica e interessante. Anche per questo alla fine, nonostante alcune opinioni contrarie, il Sinodo chiede un “direttorio omiletico”.

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