Il Messaggio del Sinodo per far rinascere la passione per la Parola

Un messaggio che possa emozionare e coinvolgere che riporti la passione nella lettura della Sacra Scrittura e una maggiore attenzione alla Parola di Dio. Il Messaggio finale del Sinodo dei Vescovi dedicato alla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa è di ampio respiro e tocca molti ambiti. Dal dialogo interreligioso all’esegesi, al rapporto della Bibbia con il mondo della cultura.
L’amore fraterno è un po’ il sigillo e punto terminale dell’ ascolto della Parola, così come la conoscenza reciproca che no deve diventare sincretismo, e poi c’é il rischio del fondamentalismo, che è manifestazione della paura di andare oltre il suono superficiale della Parola. Accantonata per ora l’ipotesi di una richiesta di enciclica sull’esegesi biblica, l’attenzione si concentra comunque sulla necessità di leggere la Bibbia in diversi modi, non solo secondo il metodo storico critico, ma secondo la dimensione trascendente.
Per conoscere bene la scrittura dobbiamo intrecciare questi due percorsi e conocere il Gesù reale che è storico e pasquale. Ne emerge una critica all’eccessivo sviluppo della ricerca in una sola direzione sui testi biblici. Molto sentita è poi per i padri sinodali la esigenza di una conoscenza approfondita delle altre religioni. Ma soprattuto nelle scuole è importante far conoscere a Bibbia come codice della cultura universale. Una critica anche a chi usa in modo sincretico la Bibbia o a chi preferisce altri testi per la riflessione spirituale rispetto alle Sacre Scritture. La novità di questo sinodo sta nell’idea di ricomporre in un quadro unitario tutte le dimesioni che toccano la Parola di Dio. Un sinodo che guarda il mondo con simpatia e che gli offre il meglio che ha, appunto La Parola.
Un appello quello che esce dal messaggio finale, al mondo della cultura e all’arte perchè ritorni alle grandi ispirazione piuttosto che essere schiava della dispersioen della cultura contemporanea. Gianfranco Ravasi ha riproposto la presenza del Pontificio Consiglio per la Cultura alla Biennale di Venezia per invitare gli artisti ad interrogarsi sui grandi temi. Ed ha ripetuto che il mistero dell’essere umano non si risolve con la sola scienza ma serve la filosofia.
“Un messaggio a respiro ampio con un certo pathos per far sì che non sia solo un documento teologico”, ha concluso Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura e della Commissione per il messaggio della XII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, presentando il “Messaggio al popolo di Dio del Sinodo dei vescovi”. I padri sinodali, ha detto mons. Ravasi, “hanno chiesto, anche attraverso una serie di comunicazioni, che si tenesse il documento nella sua integralità, nonostante la sua lunghezza”. Si tratta di un documento da “studiare, approfondire, presentare”. Il testo, ha aggiunto Ravasi, “è accompagnato da una sintesi per l’uso immediato”. Per quanto riguarda la struttura del messaggio, l’arcivescovo ha spiegato che “questo procede secondo una dimensione simbolica” attraverso quattro simboli biblici (voce, volto, casa, strada) così da renderlo comprensibile. Questi simboli, ha concluso Ravasi, sono come “quattro tappe di un viaggio” che “guida all’ascolto e ad una lettura amorosa della Bibbia”. Il testo è stato approvato per acclamazione dai Padri Sinodali.