Borse a picco, boom di Lotto e lotterie
Le borse vanno a picco, i titoli azionari perdono valore, l’inflazione cresce, le difficoltà sul versante degli stipendi e dei salari è sempre più alta ma la caccia alla vincita non perde colpi, tutt’altro. Vero è che sempre più famiglie si trovano in difficoltà serie a far quadrare il bilancio familiare, ma vero è anche che aumenta il numero degli scommettitori e la quantità di denaro che viene destinata al gioco. Del resto, i montepremi alti attirano i desideri e le speranze, e più la vincita aumenta, più si gioca.
Le lotterie, così come il Lotto e il superenalotto, sono in fondo delle grandi e sconfinate collette, in cui milioni di persone scelgono di dare una quota di denaro con la speranza di poterne poi rientrare in possesso con un incorporato un vistoso ed esponienziale aumento. Ma per milioni di persone che giocano, sono pochissime quelle che vincono e rarissime quelle alle quali la vita cambia realmente, e non sempre – occorrerà pur dirlo – in meglio.
Della vincita supermilionaria di Catania, dove sono andati 100 milioni e passa di euro, stupisce da un lato la gioia incontenibile che si è scatenata in città, con caroselli festanti di persone felici per la vincita di qualcun altro, e il contrasto con una situazione finanziaria comunale in pieno dissesto, al punto che il Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, ha dovuto assegnare di recente al Comune 140 milioni del Fas (Fondo per le aree sottoutilizzate) per evitare il tracollo.
I dati dimostrano che il boom di giocate, l’abitudine a rinunnciare semmai ad altro ma non alla giocata settimanale o bisettimanale al lotto, per non parlare delle scommesse sportive, in costante aumento dal momento della loro legalizzazione, e del Superenalotto, si verificano sempre in coincidenza con la presenza di un alto montepremi o di momenti negativi per l’economia nazionale e internazionale. Come se ci si aggrappasse all’idea (e alla soluzione) di giocare con poco e vincere tanto; come se si potesse risolvere ogni problema nel giro di una estrazione, nel breve volgere di una o al più di qualche settimana. E’ però un momento, quello del gioco, che per la totalità delle persone (con l’eccezione dei pochi vincitori) è destinata a rimanere una speranza illusoria ma ugualmente ricercata, voluta, cercata con una costanza che meriterebbe spesso – a dir la verità – di essere indirizzata verso realtà meno aleatorie di una ruota che gira con dei numeri che ballano. Ognuno ha le sue speranze e le sue aspirazioni. Complimenti, però, non solo al superfortunato di Catania, ma anche a chi non s’è lasciato indurre a giocare dalla moda del momento: evitando la giocata, avete vinto tutto il denaro che avete risparmiato.