Al Sinodo arrivano le “propositiones”
Saranno 53 le proposizioni presentate dall’Assemblea Sinodale al papa. Una trentina su “temi incandescenti”, spiega ai giornalisti il vescovo biblista Gianfranco Ravasi. Per sapere altro bisogna aspettare la pubblicazione a fine Sinodo e leggere il Messaggio alla cui redazione è preposto proprio Ravasi.
Chi lo ha letto dice che è il più bello di tutti i Sinodi, vedremo se sarà anche utile per la pastorale ordinaria o, come ricorda il documento uscito da Aaparecida e spesso citato al Sinodo, per la animazione.
Alcuni i temi sicuri. L’ invito a tutti i cristiani ad avere una Bibbia personale, e l’invito ai sacerdoti a curare maggiormente le omelie, spesso “fuori tema” e mal preparate. Ci sono poi i temi esegetici riportati all’ attenzione dei Padri dal papa stesso che ha invitato fortemente i vescovi a non scindere il livello storico-critico dal livello puramente teologico nella interpretazione della Bibbia.
Il luogo privilegiato per “far risuonare la Parola di Dio” è certamente la litirgia, ma è anche vero che nella scuole si può fare molto, non solo insegnando la storia delle religioni , ma affiancando uno studio biblico che possa far conoscere anche a chi non è cristiano lo splendido codice della civiltà occidentale che è la Bibbia. Significativo l’approccio ecumenico, come dimostrato dalla celebrazione dei vespri con il Patriarca Bartolomeo che ha presentato il suo pensiero ai sinodali, e anche l’impegno comunicativo. Perché non fare un dvd del Messaggio sinodale? Propone Ravasi.
Da evitare il pericolo di una interpretazione fondamentalista delle Scritture che di fatto le tradisce, e attenzione al linguaggio dei giovani. Il presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura ha anticipato che proprio al linguaggio dsarà dedicata la prossima plenaria del dicastero. Il Sinodo ha affrontato anche i temi sociali, e i più poveri diventano maestri di una nuova ermeneutica della Bibbia. Significativa anche la parte delle proposizioni e del Messaggio dedicato al rapporto con Islam e mondo ebraico, e tre le proposte, emerge quella del “lettorato femminile” per formare all’ annuncio della Parola, soprattutto nelle aree sprovviste di sacerdoti, le donne che già del resto sono catechiste ed educatrici alla fede in famiglia.